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Ristorexpo: la cucina del territorio e quella polacca, le due novità di oggi

13 febbraio 2017 | 23:30
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Davide Caranchini in grande evidenza con le sue ricette lariane rielaborate. Ottimo impatto dei produttori dell’est europeo con la rassegna di Erba.

Prima uno chef giovane, ma di gran talento come Davide Caranchini. Che riesce e vuole dare concretezza alla cucina del territorio nel suo rinomato locale. Poi la presentazione – oggi – del progetto Lake Como Expo Green Lands ,un ottimo esempio di promozione del territorio a 360 gradi.

A Lariofiere di Erba, nella terza giornata di Ristoexpo, va in scena la piena valorizzazione di territorio e cucina lariana. Ma non solo. Anche un confronto tra il mestiere dello chef e quello del bartender nella Masterclass di Campari Academy con Tommaso Cecca e Roberto Conti. Uno dei punti in comune l’importanza della gavetta, supportata da passione innata ed impegno continuo.

A Lariofiere anche un Focus sulla cucina della Polonia con le sue ricette: si sono presentati alla Mostra dieci espositori, produttori scelti per la qualità della propria offerta tra i molti che avevano presentato richiesta. La preferenza è stata data a chi potesse rappresentare la dimensione enogastronomica polacca a 360° , andando oltre all’immagine classica e stantia di un Paese conosciuto unicamente per la produzione di patate e di vodka.

Ora si va dal caviale non pastorizzato a quello, particolarissimo, di lumaca, dal vasto assortimento di liquori (più di 30 varietà) al pregiato e raro idromele, passando per gli olii spremuti a freddo che di recente hanno dimostrato la propria genuinità e salubrità grazie a test scientifici accurati.

Presenti ovviamente anche le vodke, declinate in una pluralità di varianti, oltre a carni e formaggi tipici del Paese. L’obiettivo è quello dichiarato dall’intera delegazione: offrire una panoramica su quello che è davvero la Polonia dal punto di vista enogastronomico, superando i clichè, guardando oltre con la volontà di scoprire il nuovo. I produttori polacchi sono molto soddisfatti di accoglienza e prospettive rispondono con l’equivalente verbale di un sorriso appena accennato. La speranza c’è, ed è grande, ma non è la ragione principale della presenza al Salone di Erba