Allarme bullismo: domani la giornata nazionale, 71mila le vittime di questa violenza




Allarme bullismo. Passa in consiglio regionale la legge sulla prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyber bullismo. Un provvedimento che mette d’accordo maggioranza e opposizione. Domani, 7 febbraio, la giornata nazionale.
Il 60% dei ragazzi aggrediti dalla rete ha pensato al suicidio e, secondo l’indagine Doxa Kids, il 35% dei ragazzi dagli 11 ai 19 anni è stato vittima di episodi di bullismo. Le vittime coinvolte sono principalmente femmine (nel 56,3% dei casi), tra gli 11 e i 14 anni (nel 40,6% dei casi). Il 10,2% dei bambini e adolescenti coinvolti è di nazionalità straniera. Un fenomeno che non si riassume in questi pochi dati, ma che va ben oltre e sottoforma di altre e più moderne forme, come il cyber bullismo discusso oggi in Aula a Palazzo Pirelli che ha visto unite tutte le forze politiche.
Il fenomeno infatti va ben oltre: tra i ragazzi che usano cellulare e Internet il 5,9% ha denunciato di avere subito ripetutamente atti vessatori tramite sms, mail, chat o social network. Il 7,1% delle vittime sono ragazze contro il 4,6% dei maschi. E ancora: il recente studio effettuato su un campione di adolescenti lombardi e realizzato dal gruppo di lavoro ‘Semi di melo’, in collaborazione con l’Università Bicocca e con il sostegno di Regione Lombardia, rivela che il 20,5% degli intervistati dichiara di non trovare alcuna differenza nelle relazioni via web o personali; il 42% dei minorenni e il 43% dei maggiorenni hanno incontrato dal vivo persone conosciute online, il 18% è incappato nella diffusione di proprie immagini imbarazzanti e il 45% conosce coppie di coetanei che si scambiano immagini provocanti/osè si parla di bullismo telematico, di realizzazione e diffusione online di video e immagini, di molestie all’interno di chat-room, di blog o forum, di web-reputation, di bullismo a sfondo sessuale.
“Un fenomeno che è entrato nell’humus della nostra società e non solo in ambito scolastico, – spiega il consigliere segretario Daniela Maroni –, un fenomeno che va a toccare la parte più fragile della società, i giovani, portando, come conseguenza, a minare lo sviluppo armonico dei ragazzi. Non possiamo aspettare ancora, non possiamo attendere che si verifichino nuovi episodi di violenza. Il bullismo e, nella sua evoluzione, il cyber bullismo, ha subìto in questi anni un’evoluzione della società e gli adulti non sono stati in grado di seguirne i risvolti. Dobbiamo quindi intervenire e dobbiamo farlo con determinazione, con una legge dura che punisca e non solo. Sono convinta che, se da una parte ci sono le vittime che hanno subito, dall’altra ci sono i bulli, anch’essi parte debole di una catena che fa parte di un fenomeno che deve essere affrontato e “debellato”, come se fosse un’epidemia”.