Angoli di mondo, concerto dell’ Orchestra Sinfonica del Lario

Per il terzo concerto sinfonico della Stagione musicale “Lontano dai luoghi comuni” di sabato 4 febbraio ore 21, l’Orchestra Sinfonica del Lario ospita due giovanissimi talenti: Anna Ratti e Gregor Bugar, in veste rispettivamente di solista al flauto e direttore d’orchestra; una scelta che ben si inquadra nella vocazione anche formativa che l’Accademia Orchestrale del Lario svolge ormai da anni, coinvolgendo non solo giovani musicisti della provincia di Como e delle province limitrofe, ma anche talenti provenienti da altre regioni d’Italia e dall’estero.
Se lo scorso anno il premio “Musicainscena” era andato ad un giovane solista bolognese, l’oboista Andrea Centamore, quest’anno è stata la lecchese non ancora ventenne Anna Ratti a vedersi assegnato l’ambito riconoscimento che le ha consegnato il ruolo di solista in questo concerto. Il premio è stato assegnato dall’Orchestra nel quadro del Laboratorio Professione Solista, organizzato dall’Accademia Orchestrale del Lario al Teatro San Teodoro nel settembre-ottobre dello scorso anno, un laboratorio aperto a solisti vocali e strumentali fino ai 30 anni d’età. Nell’ambito nel medesimo progetto si è tenuto anche il laboratorio Professione Direttore, destinato a direttori senza limiti di età, nel quale fra gli altri si è segnalato in particolare il giovane svizzero Gregor Bugar, che l’orchestra ha deciso quindi di invitare in veste di direttore per questo stesso concerto.
Si tratta davvero di due grandi talenti della musica ancora alle soglie dei vent’anni.
Anna Ratti si è avvicinata al flauto all’età di nove anni, e ha appena conseguito la maturità presso il Liceo Musicale “G. B. Grassi” di Lecco, sotto la guida della Prof.ssa Silvia Tuja.
Ha partecipato a una Masterclass con Lady Jeanne Galway e nel 2016 è stata selezionata, in qualità di “allievo effettivo”, per partecipare ad una Masterclass con Peter-Lukas Graf. Nel 2015 ha preso parte al laboratorio “La Fabbrica Mozart – Professione solista”, ed è stata fra i quattro solisti selezionati per il concerto finale.
Ha ottenuto il primo premio al Concorso “Città di Tradate” (2014), al Concorso Nazionale “Città di Giussano” (2015) e al Concorso Internazionale “Città di Trento” (2016).
Gregor Bugar ha iniziato i suoi studi musicali con il violino all’età di quattro anni, dedicandosi poi anche alla viola, al canto e all’organo. Ha collaborato con diverse formazioni orchestrali, fa le quali l’Orchestra d’Archi Giovanile della Svizzera Italiana e l’Orchestra Sinfonica Giovanile della Svizzera Italiana; in questi contesti ha avuto anche le prime esperienze di compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.
Nell’ambito del progetto sinfonico della Jugend-Sinfonieorchester Graubünden, ha avuto la possibilità di far eseguire come bis, alla fine dei tre concerti, una sua composizione per orchestra sinfonica: “Into the Freedom”, da lui stesso diretta, e di suonare come solista il Concerto per Viola di Telemann.

programma
Angoli di mondo
Silenzio stampa sui controviali
direttore Gregor Bugar
Luigi Boccherini (1743-1805)
Sinfonia n. 18 in fa maggiore G 512 (Las Arenas, 1782)
Wilhelm Friedemann Bach (1710-1784)
Sinfonia in re minore FK 65 (Göttingen, 1775 ?)
Saverio Mercadante (1795-1870)
Concerto in mi minore per flauto e orchestra
solista Anna Ratti
vincitrice del premio Musicainscena 2016
Franz Joseph Haydn (1732-1809)
Sinfonia n. 44 in mi minore “Trauer” (Estherháza 1772)
Per abbonamenti e biglietti (intero € 10, ridotto € 9/8): www.teatrosanteodoro.it
Lontano dai luoghi comuni della omologazione, della omogeneità, della coerenza, della sintesi. Nei controviali delle principali vie di comunicazione, nella emarginazione dei silenzi stampa, questo concerto ci conduce alla scoperta di luoghi della creatività musicale accomunati dal loro essere “periferici”, “non connessi” gli uni gli altri.
Per una singolare circostanza, proprio da questi “angoli di mondo” si è manifestata e propagata una fortissima spinta creativa che ha provocato una grande accelerazione nella evoluzione della musica colta.
A partire dalla fine del Settecento le città come Parigi, Vienna, Londra assumono la funzione di ricettori e assimilatori degli stili. Nei grandi centri le opportunità culturali ed economiche favoriranno il consolidamento e la assimilazione, generando uno stile musicale coerente, omogeneo e disciplinato.
È però proprio negli angoli di mondo delle lontane province, nei piccoli centri isolati, nelle periferie culturali, che si manifesta e prende forma una nuova creatività.
Estherháza, Sanssouci, Göttingen, Las Arenas… non sono che alcuni degli angoli remoti dell’Europa musicale, laboratori appartati dove più alta è potuta salire la temperatura creativa grazie a importanti figure di artisti-artigiani.