Manifatturiero: dati positivi ma si teme l’effetto Brexit

L’andamento degli ordini interni del manufatturiero comasco in maggio è in area positiva e su livelli molto buoni, confermando quelli registrati a febbraio (dopo un secondo semestre 2015 non brillante). Il saldo tra chi rileva un aumento (49,1%) e chi una diminuzione (21,1%) è migliorato ulteriormente rispetto all’ultima rilevazione, si è contemporaneamente ridotta la quota di aziende con ordini stabili. Se negli ultimi diciotto mesi gli ordini interni hanno avuto andamenti altalenanti, l’industria comasca registra una domanda estera più stabile e un saldo delle risposte sempre positivo ormai da anni.
Segnali positivi che emergono dall’ultima analisi congiunturale rapida, relativa la mese di maggio, elaborata dal Centro Studi di Unindustria Como. Buone notizie si, ma c’è molta cautela perchè in molti temono l’effetto Brexit.
“Maggio registra dati migliori rispetto ad aprile – afferma il Presidente di Unindustria Como, Fabio Porro – seppur va tenuto conto anche dell’incidenza su quest’ultimo mese di un numero di giorni lavorativi minori per via di alcune festività. Questa leggera risalita, dopo un inizio d’anno non brillante, se da un lato rasserena il clima, dall’altro non ci permette comunque di lasciarci andare a previsioni positive né a facili illusioni. Gli effetti di BREXIT, infatti, sono ancora tutti da decifrare non solo per questa schizofrenia dei mercati finanziari del tutto prevedibile in seguito all’esito del referendum, ma anche in considerazione delle conseguenze sull’economia reale britannica, quinto mercato di sbocco per la nostra provincia, con i suoi 320 milioni di euro di Export annui, che non rappresenta solo un mercato domestico ma anche un hub verso il resto del mondo. Ancora una volta condizioni esterne penalizzano una crescita di cui abbiamo necessità vitale”.
In maggio, il 29,4% del campione dichiara aumenti degli ordini esteri mentre il 23,5% un calo, il 47,1% segnala invece ordini esteri invariati rispetto ad aprile. L’attività produttiva in maggio è in miglioramento per il 34,5% del campione, invariata per il 38,2% e cala per il restante 27,3%. I volumi produttivi sono dunque buoni, il saldo positivo tra le risposte conforta ma è in peggioramento, non si riesce a confermare quindi il trend migliorativo impostato nelle ultime due rilevazioni.
A livello congiunturale, il fatturato in maggio è salito per buona parte delle imprese (54,4%), stabile per il 19,3% e in diminuzione per il 16,3%. Le risposte fornite dal campione riguardo il fatturato replicano quelle della precedente rilevazione, si notano solo marginali differenze. L’analisi degli ordini in portafoglio trova ancora una volta conferme a quanto osservato in autunno e in febbraio: le aziende con ordini oltre un trimestre sono il 7,1%, poco meno della metà quelle con ordini per qualche mese ma meno di un trimestre (41,1%), la restante parte ha ordini per coprire poche settimane (51,8% del campione).
Infine, è stata monitorata la situazione della liquidità aziendale: le imprese hanno segnalato che la liquidità è soddisfacente per il 31,6%, normale nel 41,0% dei casi e migliorabile per il 27,4% del campione. Il saldo delle risposte è leggermente peggiorato rispetto a febbraio.