784: ragionando sui confini tra arte e design. In poltrona Sgarbi e Carlo Colombo

15 aprile 2016 | 17:02
Share0
784: ragionando sui confini tra arte e design. In poltrona Sgarbi e Carlo Colombo

Ci si può sedere sulla Gioconda o sul David di Michelangelo? Può un oggetto di design diventare opera d’arte? Può un’opera d’arte diventare oggetto di design? Vittorio Sgarbi e Carlo Colombo presentano 784, la sculpture armchair in alluminio realizzata in soli 9 esemplari a firma Carlo Colombo, affermato architetto, progettista e designer nato a Carimate 49 anni fa dove vive e lavora.

Domenica 17 aprile, alle ore 11.30, il Teatro dell’Arte della Triennale di Milano ospita la presentazione del progetto 784 di Carlo Colombo. Colombo è architetto e designer e nel suo portfolio ci sono collaborazioni con aziende quali, Giorgetti, Flexform, Fontana Arte, Flu, Franke, Antoniolupi, Poliform. La sua attività progettuale si estende progressivamente dall’arredamento anche al settore delle costruzioni, in Italia e all’estero.  Il talento versatile di Carlo Colombo lo ha portato a spaziare dai modelli di sneaker per Levi’s (2012) alla collezione per Bugatti Home presentata in occasione del Salone del Mobile 2016.

carlo colombo1

784 è una poltrona realizzata in alluminio in soli 9 esemplari numerati e firmati dall’autore, che sintetizza in un solo elemento le caratteristiche tipiche dell’oggetto di design, destinato per definizione alla riproducibilità, e dell’opera d’arte, per sua natura unica. 784 è una poltrona-scultura realizzata assemblando barre in alluminio piene, di sezioni differenti (per un numero complessivo di 784) a comporre una struttura ergonomica sinuosa e seducente, forte della lezione che da sempre lega in modo indissolubile il mondo dell’arte e quello del design.

L’appuntamento di domenica, organizzato da Spirale Milano, vedrà Carlo Colombo dialogare con Vittorio Sgarbi, sui confini – presunti o reali – tra arte e design, ovvero tra il primato della funzione e quello dell’estetica, affrontando questioni di metodo che segnano in modo decisivo la contemporaneità.

Concetti che si sintetizzano in 784, la sculpture armchair di Carlo Colombo che partecipa del duplice carattere di oggetto di design, destinato per definizione alla riproducibilità, e di opera d’arte, per sua natura unica.

carlo colombo catalogo

Vittorio Sgarbi riconosce nel talento di Victor Vasarely i referenti visuali e concettuali della creazione di Colombo. La scomposizione delle forme in moduli, la riduzione a elementi basilari che vengono riassemblati quasi seguendo l’apparente semplicità delle formule binarie, trova la sua eco anche nella scultura (con la scuola sudamericana di artisti quali Julio Le Parc, Jesùs Rafael Soto e Carlos Cruz-Diez) e finisce in modo naturale per toccare la sfera del design, per giungere alla lezione di Enzo Mari, “il più artista fra i designer italiani della sua generazione. Interessi optical, quelli di Mari, […] tradotti in controparte nel cestino portafrutta Atollo (1965), come se fosse un corrispondente plastico di certi giochi percettivi. Riempiti i fori sghembi dell’Atollo di tubi alla Soto, ognuno della stessa lunghezza, tagliati in sezione secondo l’andamento curvilineo dell’appoggio, otterrete un’armatura assai simile a quella su cui si basa l’opera di Carlo Colombo, quasi che potesse servire a coprire le sue cavità. E il cerchio si chiude”.

Per l’occasione, verrà presentato il volume CARLO COLOMBO. 784 (Prearo Editore) che conserva al suo interno, i testi di Vittorio Sgarbi, Giulio Cappellini e Giampaolo Bellavita.

784 Sculpture armchair di CARLO COLOMBO

Domenica 17 aprile , ore 11.30 Milano, Triennale – Teatro dell’Arte (viale Alemagna 6). Ingresso libero fino ad esaurimento posti

carlo colombo2