Eventi in città: i giovani promettono competenza e passione. Como credici

A dispetto di quanti pensavano si trattasse del solito “chiacchierare” tra componenti del solito giro di persone, il Forum tenutosi lunedì presso la redazione del quotidiano La Provincia di Como è stato ricco di spunti e di riflessioni.
I 21 partecipanti erano rappresentanti di alcune realtà comasche che, a vario titolo e in diverse forme, offrono proposte culturali e musicali alla città. Il panorama è in realtà ancora più ampio ed è più che probabile che il confronto – destinato a proseguire – vedrà l’intervento di gruppi e associazioni assenti.
Definirlo un incontro “tra i giovani” sarebbe riduttivo, per vari motivi: alcune dei partecipanti lo sono, in effetti, da un punto di vista anagrafico, altri meno; alcune associazioni sono di fondazione molto recente (Marker, Como Concerti), altre sono ormai storiche e consolidate (Parolario, Lake Como Film Festival, Luminanda); l’essere giovani (per età e soprattutto per atteggiamento mentale) è senz’altro il valore aggiunto rispetto ai contenuti offerti e ai risultati ottenuti. Il festival Wow, uno degli esempi più vicini temporalmente, è stato solo il punto di partenza rispetto alla discussione: di valore e per niente affatto banali sono state le richieste (e in qualche caso anche le provocazioni) avanzate durante il Forum.
Non è un caso che La Provincia abbia deciso di ospitarlo e di fare da tramite rispetto alle istituzioni, alle associazioni di categoria e in generale ai rappresentanti del mondo economico e politico cittadino, chiamati in causa a sostegno del futuro dei numerosi progetti. Molteplici i “nodi” centrali e condivisi: la necessità di una collaborazione – pratica – con l’amministrazione in termini di supporto tecnico ma anche “morale” , ad esempio rispetto alle immancabili proteste rispetto agli orari (Mondovisione ha sul punto segnalato esempi virtuosi) ; la disponibilità, più volte manifestata da parte dei vari gruppi, a utilizzare gli spazi al momento – quasi sempre per vincoli burocratici – inaccessibili (il risultato ottenuto con il Chiostrino e il progetto Artificio è emblematico) ; l’intenzione di valorizzare ancora di più di quelli esistenti per condividerli con i cittadini di tutte le fasce di età; il bisogno di vedere riconosciuto il lavoro svolto da persone che utilizzano il loro tempo libero per il tempo libero altrui: la passione, la costanza, la professionalità e le competenze messe in campo non vanno sminuite ma anzi valorizzate, perché il risultato positivo va a beneficio di tutti.Innegabile, infatti, è l’indotto che la partecipazione a ciascuno di questi eventi porta.
Proseguire con tali iniziative e vederle supportate potrà essere importante anche per i ragazzi ancora più giovani, che avranno un esempio da seguire, e per educare il pubblico ad apprezzarle senza lo scetticismo e le critiche aprioristiche che vengono, purtroppo, anche dagli stessi giovani che si riempiono la bocca del solito “a Como non succede mai niente”.
Dalila Lattanzi
foto tratta da La Provincia di Como