“A Como la moda è riciclare”. In municipio una sfilata di abiti fatti con la plastica

Como e moda viaggiano insieme da sempre e tuttora la tradizione tessile rappresenta un’importante fonte economica per la città. Como è conosciuta nel mondo per la seta, ma, in un futuro, potrebbe esserlo anche per nuovi prodotti ottenuti dal riciclo delle bottiglie di plastica o meglio le bottiglie di Pet, quelle dell’acqua minerale e delle bibite. Dal Pet si ricavano tessuti di pregio che vengono poi trasformati in abiti di alta qualità e in questa sfida sono stati coinvolti 3781 alunni di 11 istituti comprensivi che hanno raccolto 41551 bottigliette di Pet per il progetto “A Como la moda è riciclare”.
All’insegna della “moda è riciclata” il progetto si è chiuso questa mattina a Palazzo Cernezzi. Una festa per tutti gli studenti del territorio e una passerella estemporanea che ha mostrato sul red carpet cosa si può fare con le bottiglie di Pet. La sfilata di moda, organizzata dagli studenti del Setificio e dell’istituto Ripamonti, ha presentato le modelle con indosso capi confezionati con tessuti ottenuti dal Pet e filate da Sinterama, detentrice del marchio Newlife.
Il progetto è stato promosso dalla rete di imprese tessili Il Filo d’Oro che vede coinvolti cinque imprenditori, i comaschi Graziano Brenna, Ambrogio Taborelli e Sandro Tessuto, il pratese Andrea Belli e il trevigiano Andrea Ongetta, e sostenuto dal Comune di Como, Unindustria Como, Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, riciclaggio, recupero degli imballaggi in plastica), A2A spa e Aprica, società del gruppo A2A Ambiente gestore a Como della raccolta rifiuti. A tutti i sostenitori è andato oggi il ringraziamento dell’assessore all’Ambiente del Comune di Como Bruno Magatti. “La possibilità di trasformare i rifiuti in una risorsa dipende anche da noi – ha commentato Magatti – contribuire al riciclo del Pet innesca un sistema virtuoso le cui ricadute economiche coinvolgono tutti. Il cittadino può, finalmente capire di esser parte di un “sistema” economico complesso e con il suo comportamento può assumere una piccola ma significativa responsabilità. Per questo è importante differenziare i rifiuti e dividerli negli appositi contenitori”
Sempre nelle scuole è stato, inoltre, promosso un concorso, dal titolo: “Vesti tu la bottiglietta!”. Usando la fantasia e impiegando materiali di riciclo, gli studenti, hanno “vestio” una bottiglietta in Pet e inviato la foto della loro creazione. Sono arrivati ben 261 scatti e le tre bottiglette “vestite” meglio (una per le scuole dell’infanzia, una per le primarie, una per le secondarie di primo grado) hanno vinto una tuta prodotta con un tessuto ottenuto dal Pet riciclato
A Palazzo Cerbezzi sono state esposte anche alcune opere realizzate in Pet dall’artista biellese Danilo Marchi
Il Pet (polietilentereftalato) ha il vantaggio di essere molto leggero, impermeabile, resistente e sicuro e per queste caratteristiche, è la plastica più utilizzata per imbottigliare l’acqua minerale e altre bevande. Il Pet è riciclabile al 100%, è rimodellabile più e più volte e può essere utilizzato anche per produrre tessuti. “Il Filo d’Oro nasce dalla voglia di fare sistema, dalla passione per il proprio lavoro, dalla creatività e dallo stile di cinque imprenditori tessili – sottolinea Graziano Brenna – Ogni singola fase della filiera produttiva è sottoposta ad un controllo certificato e la catena industriale copre ogni fase di lavorazione. Tra le attività funzionali un ruolo importante è svolto dal laboratorio chimico che è impegnato nella ricerca e nell’innovazione. Ed è da qui e dalle richieste del mercato che abbiamo cominciato a lavorare anche alla produzione di filati ottenuti riciclando il Pet”.
“E’ stata una grande soddisfazione aver partecipato a questa iniziativa – aggiunge Massimo di Molfetta, responsabile Relazioni col Territorio di Corepla – perché abbiamo ulteriormente dimostrato che la raccolta differenziata è un mezzo e che il vero fine è il riciclo. Avere trovato nel comasco un settore industriale che, utilizzando il filo che proviene dal riciclo delle bottiglie in plastica, produce capi di abbigliamento, anche prestigiosi, è stata la chiusura di un cerchio. Un cerchio che partendo dai cittadini e passando dagli operatori della raccolta, coinvolgendo impianti, ricercatori, tecnologie, industrie manifatturiere genera occupazione e crescita del valore aggiunto per il nostro paese”.
“A quasi un anno di avvio della nuova raccolta differenziata dei rifiuti – conclude Fausto Cancelli, responsabile operativo di Aprica – Como ha già raggiunto il 65% e questo grazie all’impegno di tutti. Un ottimo risultato che, ritengo, sia possibile migliorare ancora”.