Como: cresce solo il manufatturiero, commercio in difficoltà (LEGGI I DATI)

7 novembre 2014 | 11:13
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Como: cresce solo il manufatturiero, commercio in difficoltà (LEGGI I DATI)

Dati incoraggianti del settore manifatturiero artigiano che vede una crescita nella produzione, restano invece segnali negativi per il turismo – anche a causa del maltempo- e il commercio. Questo è quanto mostrato dall’analisi congiunturale sul terzo trimestre 2014 condotta da Unioncamere Lombardia ed elaborata dall’unità operativa Studi e statistica della Camera di Commercio di Como.

Un’Italia a doppia velocità insomma. Como e la Lombardia, a differenza dei dati rilevati a livello nazionale, non sono entrate in una nuova recessione tecnica: non ci sono stati due trimestri consecutivi di contrazione del prodotto.
Dati incoraggianti arrivano dal settore manifatturiero: rispetto ad un anno fa la produzione è cresciuta del +2,5%, in accelerazione. L’andamento assomiglia a quello di una “W”, in cui finalmente si inizia a risalire lentamente l’ultimo tratto. Il fatturato totale è cresciuto del +4,5%, anche grazie al mercato interno. Qualche preoccupazione arriva dal mercato estero: la variazione è positiva (+3,1%), ma in rallentamento rispetto alle precedenti rilevazioni e lo stesso vale per gli ordini.

Si interrompe la sequenza di dati negativi dal settore manifatturiero artigiano. Non si può tuttavia parlare di ripresa, visto che la nuova variazione tendenziale della produzione si piazza nel territorio della stazionarietà (+0,1%) e non contribuisce quindi a ridurre il gap rispetto al periodo pre-crisi. Il fatturato cresce (+0,5%), grazie in particolare alla componente estera, che di trimestre in trimestre diventa sempre più rilevante (15% del fatturato totale). Ordini e aspettative tuttavia restano negativi, mostrando la fragilità del ciclo.

Per quanto riguarda il commercio, i dati a disposizione mettono in luce il perdurare delle difficoltà del settore e non solo per le piccole imprese: il trimestre si conclude con una nuova flessione e le aspettative non lasciano presagire un cambio di rotta. Anche i dati di vendita di supermercati e ipermercati sono negativi.

Anche nel settore dei servizi prevalgono le difficoltà. La variazione del fatturato è nulla, se non negativa (-0,5%), e non si assiste quindi al tanto agognato rimbalzo dopo oltre tre anni di contrazioni; le previsioni restano pessimistiche, così come la congiuntura del settore delle costruzioni.

Per il turismo provinciale il terzo trimestre 2014, complice il maltempo, non è stato positivo. Gli arrivi (pari a circa 415.000) sono calati complessivamente del -1,9%, mentre le presenze (oltre 1.236.000) del -7,0%: chi è venuto a visitare il territorio lariano si è fermato per meno giorni. I turisti italiani, più sensibili alle previsioni meteo, hanno registrato cali maggiori, mentre gli stranieri hanno confermato la scelta del nostro territorio in termini di arrivi (-0,1%), decidendo però di accorciare il soggiorno (-4,6%).

“Dietro a questa flessione si celano gli effetti del maltempo che ha flagellato il nord Italia – commenta Andrea Camesasca, componente della Giunta camerale – La pioggia ha colpito in particolare le strutture complementari più esposte, come i campeggi, e tutte le attività outdoor sono state penalizzate. Le persone sono arrivate lo stesso, ma si sono trattenute di meno. Le località che hanno resistito bene, anzi, benissimo, sono quelle che hanno potuto contare su più fattori attrattivi, dalla cultura, allo shopping, al turismo business. Circostanze come queste ci spingono ancora di più a comprendere il ruolo strategico di investimenti mirati a dare risposte concrete in termini di servizi a tutti i segmenti del turismo creando una destinazione più ampia possibile. Non solo saremmo meno esposti ai venti del maltempo ma anche alla forte stagionalità del turismo del lago di Como. Ci sarebbero benefici per tutti”.

Per quanto riguarda la natimortalità di impresa, il numero delle imprese attive, pari a 43.727, è calato di 816 unità rispetto all’anno precedente (-1,8%) e di 89 rispetto al trimestre precedente. Sono calate sia le iscrizioni (522) che le cessazioni (701, di cui 427 non d’ufficio). Flette in particolare il numero di imprese attive nel commercio (-264 attività), nelle costruzioni (-302), nel manifatturiero (-144). I fallimenti dichiarati dal Tribunale di Como nel trimestre considerato sono stati complessivamente 17, in leggero calo rispetto alle 19 sentenze fallimentari emesse nello stesso periodo del 2013.

Le ore di cassa integrazione autorizzate sono rimaste stabili rispetto al trimestre precedente e sono aumentate del 24% rispetto ai dati di un anno prima.