
Il sonno non ristoratore, cioè quello interrotto da apnee notturne, frequenti risvegli e russamento cronico, è un problema poco noto e spesso sottovalutato, soprattutto alla luce delle ripercussioni sull’attenzione e sulla capacità di concentrazione nella vita quotidiana. Per far luce sul tema, l’Azienda Ospedaliera “Ospedale Sant’Anna” ha organizzato corso-convegno “Il Sonno”, che si svolgerà sabato 11 maggio nell’Aula Magna del Politecnico a Como (via Castelnuovo 7).
“La sindrome delle apnee notturne – spiega Antonio Paddeu, primario di Riabilitazione Cardio-respiratoria del presidio Felice Villa di Mariano Comense – è misconosciuta. Ne soffrono il 2% delle donne e il 4% degli uomini mediamente oltre i venticinque anni, ma il fenomeno potrebbe essere più ampio in quanto non diagnosticato. Si pensi, ad esempio, che ne soffre il 20% degli autotrasportatori e che, da una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, è risultato che il 22% sui 40mila incidenti causati da colpi di sonno che avvengono in Italia è legato al problema delle apnee. E’ dunque importante che tutti coloro che sono alla guida di automezzi pubblici e privati si sottopongano a un semplice esame, la polisonnografia, per prendere i provvedimenti del caso, medici o eventualmente chirurgici”.
Stamattina l’onorevole Nicola Molteni (Lega Nord) è intervenuto per presentare una sua proposta di legge per rendere obbligatorio quel test, come accade in molti Paesi d’Europa, per l’idoneità alla guida, a tutela della salute e della sicurezza stradale, che potrebbe concretizzarsi in una modifica del Codice della Strada.
Ogni anno (fonte: Aci), infatti, muoiono sulle strade a seguito di un colpo di sonno 800 persone alla guida di un’auto o un camion con costi sociali e sanitari altissimi, questi pari a 840milioni di euro l’anno.
Le apnee notturne
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è una condizione clinica caratterizzata da un elevato numero di episodi ostruttivi, completi (apnee) e/o incompleti (ipopnee), durante il sonno. L’aumento di peso, il fumo, il russamento abituale, eventuali anomalie scheletriche del naso o della faccia possono costituire i più importanti fattori di rischio. Inoltre, le strutture molli che formano le pareti faringee possono collassare e causare l’ostruzione delle prime vie aeree.
I ripetuti episodi di ostruzione – che possono arrivare anche a oltre 60-70 all’ora – si associano a una diminuzione di ossigeno nel sangue e a un aumento dell’anidride carbonica. Solitamente i fenomeni notturni sono ignoti al paziente, il quale, però, durante le ore del giorno, ne lamenta le conseguenze diurne: eccessiva sonnolenza, difficoltà di concentrazione, decadimento delle facoltà cognitive, disfunzione sessuale, irritabilità e alterazioni della personalità.
Nei pazienti che soffrono di questa sindrome il rischio di incidenti stradali o sul lavoro è da 4 a 8 volte superiore rispetto a persone che non ne soffrono. “Inoltre – spiega lo specialista – si riscontrano ripercussioni sul sistema cardiovascolare, con sensibile aumento del rischio di ipertensione, infarto, ictus”.
La diagnosi viene fatta in base ad un esame specifico del sonno, la polisonnografia (all’ospedale di Mariano ne vengono effettuate 1.600 l’anno), che permette di misurare il numero di apnee notturne per ora : se vengono superate le 30 apnee l’ora si parla di forme gravi e il rischio di accidenti cardiovascolari è particolarmente elevato. L’ipertensione arteriosa – pressione alta – è la prima causa secondaria proprio dell’apnea notturna.
Il team di specialisti dell’Ao comasca, una volta effettuata la diagnosi, propone, a seconda della gravità dei casi, soluzioni medico dietetiche, la ventiloterapia (CPAP) o l’intervento chirurgico.
L’evento ha ottenuto il patrocinio della Provincia, dell’Asl, dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune, del Collegio Ipasvi, della Fondazione Paola Giancola, delle associazioni Pre.di.Care, A.maRE, dell’Associazione Italiana Medicina del Sonno, dell’Ordine dei Medici di Como e dell’Istituto d’Istruzione Superiore Jean Monnet di Mariano Comense.