La rabbia dei gestori dei chioschi di Como arriva in Commissione

25 novembre 2011 | 10:30
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La rabbia dei gestori dei chioschi di Como arriva in Commissione

I gestori dei chioschi di Como contro il Comune. Toni molto accesi, infatti, nella riunione di ieri pomeriggio in municipio davanti alla commissione che ora deve pensare a regole e modalità per la gara con cui assegnare le concessioni che sono scadute da tempo. Molti dei gestori, infatti,si sono scagliati contro l'assessore Etta Sosio (presente) ed i dirigenti comunali perchè loro hanno anche investito cifre importanti, qualcuno ha anche ipotecato la casa. Ed adesso rischiano di perdere tutto con questa gara che si farà anche se le regole ancora non ci sono. L'intenzione del Comune è quella di predisporre un bando tutelando gli attuali gestori anche se non è cosa facile. La rabbia dei gestori dei chioschi è stata notevole. Ora sarà l'assessore al commercio Sosio a valutare il da farsi.

Ed intanto il settore attività produttive del comune di Como ha avviato una sperimentazione per introdurre una procedura semplificata per le domande di concessione di suolo temporanee. La sperimentazione verrà avviata a partire dal 28 novembre. Alla base della decisione, che è stata condivisa dalla giunta, figura l’incremento delle richieste relative alle piccole occupazioni temporanee di suolo pubblico. La procedura semplificata potrà essere utilizzata per effettuare attività di manifestazione pubblica del pensiero o di autofinanziamento, svolta, ad esempio, da partiti politici, sindacati, associazioni senza fini di lucro, enti religiosi oppure da parte degli esercizi commerciali, qualora intendano effettuare inaugurazioni del locale di breve durata (massimo 1 giorno). L’occupazione non deve superare i 9 mq. e deve essere realizzata con semplici attrezzature non infisse al suolo, quali gazebi, stands, banchetti. La domanda dovrà essere presentata almeno 7 giorni prima della data prevista per l’inizio dell’occupazione (a differenza dei trenta giorni previsti dall’attuale regolamento). Per le occupazioni di carattere politico e sindacale il periodo di occupazione richiesto non può coprire un arco temporale superiore a 30 giorni. Per le occupazioni di carattere benefico, religioso, culturale e divulgativo il periodo di occupazione richiesto non può coprire un arco temporale superiore a 60 giorni. Non possono essere richiesti più di 8 giorni al mese di cui solo 2 tra sabati-domenica o festivi.

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