Ingegneria, robotica e molto altro: ecco l’unione Como-Yverdon

11 febbraio 2011 | 17:56
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Ingegneria, robotica e molto altro: ecco l’unione Como-Yverdon

Ingegneria, robotica, mobilità, acqua ed energia al centro di un importante accordo tra  Palazzo Cernezzi e il comune svizzero di Yverdon. Oggi, il sindaco Stefano Bruni e il sindaco del comune svizzero, David von Siebenthal, hanno firmato un accordo di collaborazione che legherà le due città. Non un semplice gemellaggio, ma una vera e propria unione pragmatica e concreta. “Le due città infatti hanno molti punti in comune – ha dichiarato il sindaco Bruni – hanno sull’acqua un pezzo importante della loro storia e della loro economia da cui nasce il contenuto di questo accordo. Cioè sviluppo sostenibile nelle reciproche comunità partendo da alcune cose che già sono esistenti sui due territori”. “Como e Yverdon – conferma il sindaco svizzero – hanno un ambiente simile e per questo abbiamo deciso di collaborare insieme per sviluppare e creare progetti comuni”.

Presente alla conferenza anche Anna Veronelli, assessore ai Tempi della città, che parteciperà attivamente al progetto “Obiettivo molto importante è cercare di sviluppare le due città in due direzioni,ovvero creare una città intelligente e una città verde. In più Como sostiene la borsa di studio che verrà assegnata ai prossimi studenti futuri ingegneri che parteciperanno ad un concorso internazionale di idee innovative e tecnologiche che avrà luogo a Ginevra”. Como e Yverdon sono unite non solo da un punto di vista ambientale e tecnologico (con la presenza di università tecniche) ma anche da un punto di vista artistico, infatti il grande patrimonio archeologico di reperti romani verrà condiviso pienamente dalle due città.

L'accordo nasce da una proposta avanzata dall'associazione Waterfront, un’associazione senza scopo di lucro per la Ricerca e lo Sviluppo di progetti per la valorizzazione del patrimonio naturale, storico, scientifico e tecnologico urbano. Obiettivo dell’associazione è estendere il network delle città d’acqua dolce, coinvolgendo altre città europee con caratteristiche storiche, ambientali, sociali ed economiche simili, per condividere programmi ed esperienze in progetti di sviluppo turistico, ambientale, accademico, culturale, tecnologico, istituzionale ed economico.

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