Il cellulare di Elena non squilla più:”Mi manca tremendamente”

4 febbraio 2010 | 13:39
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Il cellulare di Elena non squilla più:”Mi manca tremendamente”

E’ un dolore straziante quello della compagna di Giacomo Brambilla. La sua famiglia e le amiche cercano di confortarla, per lei però è impossibile dimenticare come il suo compagno sia stato strappato alla vita. Una famiglia, quella della ragazza, che cerca di essere forte per aiutarla ad andare avanti, anche se i loro volti sono tristi e pieni di dolore. Ed è proprio da qui che Elena vuole ricordare Giacomo. “Sai – dice con le lacrime agli occhi – lui mi ha sempre detto che ho una famiglia invidiabile e questo mi da molta forza”. Parla Elena, con una collana in mano, quella del suo Giacomo che non c’è più. Una collana che stringe per tutto il tempo mentre le persone accanto a lei cercano di confortarla: “ Ci sono molte persone che soffrono come me, un bimbo che adorava, una moglie che soffre per il compagno di tanti anni che non c’è più, i genitori di Giacomo e tutti gli amici e le persone che l’hanno conosciuto e hanno capito che era una persona di cuore”. La loro, una storia nata con tanti problemi, ma negli ultimi mesi era arrivata la serenità. La convivenza in una nuova casa,  tanti progetti e la voglia di costruire qualcosa di importante.

Un amore forte il loro : “Eravamo felici. Credo che molte persone non avranno mai la fortuna di provare un sentimento così forte. Anche se è durata poco, sono contenta di averlo vissuto e di averlo conosciuto”. Tanti i ricordi nel suo cuore, tantissimi i momenti felici accanto ad un uomo determinato e passionale: “Riusciva bene in tutto quello che faceva perché ci metteva l’anima. Ricordo la voglia di realizzare il presepe a Colonno. Una sera a tavola gli ho letto la lettera che un bambino aveva scritto per lui. Il piccolo diceva che era felice di sapere che esistono persone che godono nel vedere gli altri felici. Ho alzato la testa e lui stava piangendo per la commozione”. Un ombra nel suo viso quando parla di questo terribile omicidio. Proprio lei a portare gli agenti nell’armeria di Alberto Arrighi, perché preoccupata per il suo compagno. Lei che ha vagato per la città in cerca di Giacomo e che ha capito che nel negozio era accaduto qualcosa di brutto. “Ho sperato fino all’ultimo che ferito, potesse essere scappato da qualche parte. Poi ho sentito un gelo nel sangue e ho capito che non l’avrei visto più. Non potrò mai perdonare chi lo ha ucciso”. 

Guarda il telefonino, quello che fino a lunedì squillava in continuazione, tante le telefonate del suo compagno nell’arco di una giornata, per raccontarle tutto quello che gli accadeva e per sapere di lei. Ora invece, il silenzio: “ Guardo in continuazione il telefono, ma non squilla. Allora cerco una sua foto per sentirlo vicino. Mi manca, mi manca tremendamente, mi manca la nostra quotidianità”.  Elena è distrutta e parla dell’ultima volta che l’ha visto: “Quella mattina mi ha guardato e mi ha detto che ho un bellissimo carattere, perché riesco a sorridere appena sveglia, appena apro gli occhi. Ringrazio di averlo conosciuto, mi ha dato la vita”.

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