Anche cinque comaschi in cella per il delitto deciso dalla mafia

29 gennaio 2010 | 17:49
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Anche cinque comaschi in cella per il delitto deciso dalla mafia

Nove persone in carcere. Colpite da altrettante ordinanze di custodia cautelare in cella per l’omicidio del piccolo imprenditore Giuseppe Monterosso, ucciso a Cavaria nel varesotto lo scorso mese di maggio. La svolta dell’inchiesta, affidata alla squadra mobile della Questura di Como e coordinata dalla DDA di Milano, è arrivata proprio stamane. All’alba i poliziotti di Como ed i colleghi siciliani hanno fatto scattare le manette ai polsi dei nove, ritenuti a vario titolo coinvolti nel brutale assassinio di Cavaria.

Un delitto che sa di mafia e che sarebbe maturato dopo lo sgarro subito da un gruppo – attivo nel settore dell'autotrasporto – con sede ad Albiolo. Qui, qualche mese prima, sono stati bruciati quattro camion. Un affronto che il proprietario dell’attività (Andrea Vecchia) avrebbe deciso di “lavare” cion il sangue. Da qui la sua spedizione in Sicilia dove dal presunto capo cosca mafioso avrebbe ricevuto l’ordine di uccidere. Non solo Monterosso, considerato il mandante di quell’incendio, ma anche alcuni familiari.

La squadra mobile di Como ha, però, ricostruito tutto. Intercettazioni, collegamenti con i presunti boss mafiosi siciliani, rapporti tra di loro ed i fornitori delle armi, due canturini (anch'essi nei guai). E stamane gli arresti. Tra i fermati anche cinque comaschi tra cui l’imprenditore di Albiolo che ha avuto i camion bruciati ed il presunto esecutore materiale del delitto di Cavaria, Alessio Contrino, un 46enne di Tavernerio.

Ecco l'elenco dei fermati:

– Andrea Vecchia (48 anni, Albiolo)
– Alessio Contrino (46, Tavernerio)
– Giusppe Volpe (65, Porto Empedocle)
– Fabrizio Messina (34, Porto Empedocle)
– Calogero Palumbo (48, Porto Empedocle)
– Gaetano Ribisi (41, Palma di Montechiaro)
– Giuseppe Luparello (25, Blevio)
– Paolo Albanese (52, Cucciago)
– Raffaele Gigliotti (44, Cantù)

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