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Alcoa New York. Dalla produzione di alluminio al mining di Bitcoin

Pronto uno stabilimento di grande estensione. Il dettaglio

La società di cloud mining Coinmint conferma l’apertura di un impianto di mining della criptovaluta bitcoin presso l’ex stabilimento per la produzione di alluminio Alcoa situato a Massena, nello stato di New York (USA). Lo stabilimento in disuso da 1300 acri, entro la fine del 2019 ospiterà uno dei più grandi data center dedicati al mining delle valute digitali mai realizzato. Non solo il mining di bitcoin, ma di ethereum e dash.

L’impianto della potenza di 435 megawatt richiede un investimento iniziale di 700 milioni di USD per l’aggiornamento delle strutture esistenti, che si aggiungono ai 50 milioni di USD inizialmente investiti. La realizzazione della mining farm richiederà l’impiego di oltre 150 operai per i prossimi 18 mesi.

Foto: pixabay

Un impianto ad energia pulita

Per estrarre le criptovalute la grande mining farm userà la corrente elettrica prodotta dalla vicina centrale idroelettrica della città di Massena. Un piccolo paese di poco più di 12 mila abitanti al confine con i Grandi Laghi canadesi, attraversato da due fiumi e costeggiato da un terzo canale con sbocco nel fiume San Lorenzo. Grazie alla generosa presenza d’acqua e alla promessa di posti di lavoro in una realtà così piccola, la società Coinmint ha ricevuto l’autorizzazione all’uso dell’energia pulita dalla Power Authority di New York lo scorso 30 gennaio.

 

I lavori sono partiti

I lavori sono appena iniziati nella parte est dell’ex stabilimento Alcoa, dove entro i prossimi 12 mesi si prevede già l’entrata in funzione delle prime unita di mining. Per riuscirci sono al lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, personale della sicurezza, tecnici ed ingegneri IT, elettricisti, personale per le operazioni di adeguamento dello stabilimento.

Il sindaco di Massena, Steve O’Shaughnessy, è felice dell’arrivo di una nuova opportunità di lavoro nell’ex stabilimento che dopo anni di abbandono e degrado rivitalizzerà l’area. Per questo il sindaco e la cittadinanza offriranno tutto il loro sostegno affinché il progetto abbia successo.

Foto: pixabay

Fare il mining di Bitcoin è ancora redditizio…

L’AD di Coinmint, Prieur Leary, intervistato dalla CNBC ha affermato che “fino a quando la bitcoin network esisterà sarà redditizio fare il mining”. Una visione confermata anche dal sito web del settore criptovalute Coinlist attraverso le sue guide al mining delle criptovalute. In aggiunta lo sfruttamento dell’energia pulita e rinnovabile fornita dall’impianto idroelettrico rende competitivo il sito per il ridotto costo del KWh.

 

… Ma non a tutti piace

Estrarre criptovalute resta redditizio in particolari condizioni, ma non a tutti i governi e autorità locali guardano a quest’attività di buon occhio. Il vicino Quebec, per voce del primo ministro Philippe Couillard, ha rifiutato l’installazione di mining farm sul suo territorio affermando di non essere interessati a questo tipo di business. Anche l’italiana Enel ha detto no alla società di crypto mining Envion a febbraio di questo anno, asserendo che la società ha intrapreso un percorso verso la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile e di conseguenza vede l’uso intensivo dell’energia dedicata all’estrazione di criptovalute come una pratica insostenibile che non si adatta al modello di business che l’Enel intende perseguire.

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