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I giovani delle YouthBank comasche a Napoli tra YouthFest, incontri, e scambi tra realtà europee e comunità locali

31 ottobre 2025 | 18:44
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I giovani delle YouthBank comasche a Napoli tra YouthFest, incontri, e scambi tra realtà europee e comunità locali

I giovani delle YouthBank comasche a Napoli tra YouthFest, incontri, e scambi tra realtà europee e comunità locali

Dal 27 al 29 ottobre 2025 i ragazzi e le ragazze delle YouthBank della provincia di Como, sostenute dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, sono stati a Napoli per partecipare allo YouthFest, l’evento europeo organizzato da ECFI (European Community Foundation Initiative) in collaborazione con Assifero e Comunità San Gennaro e per incontrare diverse realtà partenopee che coinvolgono attivamente i giovani nella vita sociale della comunità. Tre giorni intensi di confronto, apprendimento e incontri che hanno unito giovani, fondazioni comunitarie e organizzazioni del terzo settore provenienti da tutta Europa per riflettere su come promuovere la leadership giovanile, la partecipazione attiva e la costruzione di comunità più eque e solidali.

YouthFest: un laboratorio europeo di cittadinanza attiva

Grazie al contributo di Fondazione Cariplo, le youthbank della nostra provincia insieme alle altre iniziative simili realizzate dalle Fondazioni di comunità di Monza, VCO, Bergamo e Milano hanno partecipato allo YouthFest  con un programma che ha alternato momenti formativi, laboratori e visite di scoperta del territorio.
Il primo giorno, i partecipanti hanno visitato le Catacombe di San Gennaro insieme all’Associazione La Paranza, una cooperativa sociale che rappresenta uno degli esempi più riusciti di rigenerazione comunitaria del quartiere Sanità.
Nei giorni successivi si sono svolti laboratori e sessioni partecipative su temi come la leadership inclusiva, la collaborazione intergenerazionale e il ruolo delle fondazioni comunitarie nel coinvolgere i giovani nei processi decisionali.

Durante l’evento, le nostre youthbanker Alessia Piatti e Sofia Carugati con la coordinatrice della YouthBank Cantù Annalaura Dall’Olio hanno avuto l’occasione di presentare il proprio modello, illustrando come i giovani under 25 della provincia di Como si impegnino nella gestione di fondi destinati a progetti sociali ideati dai loro coetanei.
Attraverso due attività interattive i partecipanti hanno sperimentato in prima persona il metodo YouthBank, riflettendo su temi come la fiducia, la responsabilità condivisa e la conoscenza del territorio.
Il riscontro è stato entusiasta: molte fondazioni europee si sono dette interessate a replicare l’esperienza nei propri contesti.

YouthBank Oltre Confine. L’incontro con le realtà giovanili di Napoli

Parallelamente allo YouthFest, la delegazione comasca ha incontrato alcune delle realtà più significative del territorio napoletano, protagoniste di processi di rigenerazione urbana e inclusione sociale. Questo è stato possibile grazie al progetto “YouthBank Oltre Confine”, promosso dalla Fondazione Paolo Fagetti ETS, finanziato dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca e coordinato da Amina Pizzala. Come racconta la coordinatrice, «YouthBank Oltre Confine è nato dal desiderio mio e dei due colleghi Alessio Sala Tenna e Greta Iottini di spingersi oltre, di ampliare i confini non solo geografici ma anche simbolici: incontrare chi costruisce valore per sé e per gli altri, chi riesce a educare e coinvolgere anche chi si sente ai margini. Per questo siamo andati a Napoli: per conoscere chi, ogni giorno, riesce a parlare agli scugnizzi e a offrire alternative concrete alla strada, creando possibilità di scelta e futuro».
Tra le realtà incontrate, FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli ETS, esempio di innovazione educativa e partecipazione comunitaria; l’Associazione Giovani Promesse di Materdei, impegnata nel contrasto alla dispersione scolastica; e la Cooperativa di Comunità “La Sorte”, nata dal lascito di Don Antonio Loffredo, che ha restituito ai giovani la cura di luoghi simbolici come il Jago Museum.

Non sono mancati incontri con progetti di forte impatto sociale come il Vicolo della Cultura, nato per trasformare un vicolo del Rione Sanità in spazio di bellezza e legalità, e la Fondazione Casa dello Scugnizzo ETS, che da decenni offre opportunità educative e culturali a bambini e donne del quartiere Materdei.

TESTIMONIANZE. Le parole dei giovani partecipanti raccontano il senso profondo di questa esperienza.

Simone Pelucchi (membro del Cda della Fondazione Comasca, YouthBanker e YouthPlanner)
Da questa esperienza mi porto a casa la consapevolezza che, nonostante le differenze tra il nostro territorio comasco e la città di Napoli, ci sono giovani che condividono la stessa voglia di costruire qualcosa di buono per la propria comunità. A Napoli abbiamo incontrato persone che sono riuscite a trasformare quartieri segnati dal disagio in luoghi di opportunità, e altre che ogni giorno si impegnano per farlo e per riuscirci. Il filo conduttore che lega tutte queste esperienze è l’amore per il proprio territorio; la fiducia nella forza delle relazioni, della cultura, dell’impegno condiviso e la capacità di non arrendersi, di continuare a lottare e a credere nel cambiamento. Torno con il desiderio di continuare a mettere in circolo energie positive anche nel nostro territorio, con la certezza che il cambiamento nasce sempre da chi sceglie di agire con passione e fiducia.

Domenico Peluso (Coordinatore YouthBank di Cantù per l’Associazione Juta)
Ho trovato in ogni realtà incontrata una straordinaria energia, una forza che nasce dal desiderio di migliorare il proprio quartiere partendo da ciò che si ha — spesso poco, ma vissuto con grande senso di comunità e di responsabilità. Mi ha colpito vedere come i giovani napoletani riescano a trasformare la difficoltà in creatività, e come la collaborazione tra persone, associazioni e istituzioni diventi un motore reale di cambiamento.  Torno da questa esperienza con la conferma che i progetti come YouthBank hanno senso proprio quando riescono a creare legami, a mettere in connessione storie e contesti diversi ma uniti dallo stesso obiettivo: dare ai giovani fiducia, spazio e strumenti per essere protagonisti del proprio territorio.

Alessio Noli (Coordinatore della YouthBank Centro Lago per la Cooperativa Azalea)
In questi tre giorni a Napoli, passati incontrando realtà molto diverse tra di loro, ho rivissuto i motivi che mi hanno spinto ad operare nel sociale. In primis la cura e la vicinanza al territorio e alle persone che vi abitano. A partire dai molti esempi di spazi rigenerati e restituiti alla comunità, che sono passati da essere luoghi simbolo di degrado a immagine viva del cambiamento e del riscatto, ottenuto tramite la collaborazione e l’aiuto reciproco. In secondo luogo, la speranza e la volontà di cambiamento, a partire dal proprio piccolo. A seconda delle proprie possibilità, ogni gruppo incontrato ha deciso di dare il suo contributo per rendere il quartiere e la città un luogo più accogliente per chi ci vive. Ma soprattutto Napoli mi ha ricordato come il valore fondante di ogni progetto sociale deve essere quello di credere in un futuro migliore, scommettendo a partire da chi il futuro lo incarna, ossia i giovani.

Susanna Bosco (Youthbanker di Olgiate e collaboratrice di YouthBank International)
In questi tre giorni a Napoli mi sento di aver visto con una nuova chiarezza il motivo principale per cui scelgo di operare nel sociale: vivere la propria comunità come tale e stare bene insieme.  L’energia, la solarità e la vitalità delle persone incontrate ha messo in luce la forza del senso di comunità che si impegnano a creare e mantenere e che contraddistingue le loro realtà. Mi sono sentita coinvolta e appassionata dai loro racconti e dalle loro storie di vita, e con questi dal loro amore per il proprio territorio e la propria tradizione. Ho trovato sorprendente il modo che tutte queste realtà hanno trovato per migliorare la propria comunità nel pieno rispetto della propria tradizione e del proprio modo di vivere, caratterizzato da valori preziosissimi e così fondamentalmente umani come la condivisione, il dialogo, la solidarietà, la partecipazione e in generale lo stare insieme. Pur avendo opportunità limitate, tutte le persone che abbiamo incontrato hanno deciso, con una luce e una forza vitale infinita, di perseguire il cambiamento che tanto desiderano vedere attuato, con la piena consapevolezza che, in mancanza di sostegno istituzionale, avrebbero sempre potuto contare sul supporto dei membri della loro comunità, ottenendo sempre, e sempre insieme, successi straordinari. È stato ammaliante poter vedere l’affetto e la speranza che ripongono, con così tanta spontaneità da farlo sembrare scontato, nelle nuove generazioni e nella loro possibilità di costruire un futuro più felice, dando loro la possibilità di vivere in ambienti più sicuri e più ricchi di opportunità, condividendo conoscenze e valori fondamentali a vivere bene e, soprattutto, bene insieme.

Julia Romano (YouthBanker di Como)
Questo viaggio è stata un’occasione che ha smosso qualcosa dentro di me. A Napoli, attraverso l’incontro e il dialogo con le diverse realtà del territorio – in particolare nei quartieri del Rione Sanità e di Materdei – ho potuto conoscere, o forse riconoscere, il vero valore dell’umanità. Sapevo già che ogni associazione, cooperativa, fondazione o ente che opera nel sociale ha come obiettivo quello di aiutare gli altri. Eppure, a Napoli io ho visto un modo diverso di prendersi cura gli uni degli altri, in un’ottica di comunità – e di umanità – che mi ha scaldato il cuore.  In ognuno di loro ho visto una scintilla, un’energia viscerale, una partecipazione autentica alle storie che raccontavano: storie di vita tutt’altro che comuni, narrate con la commozione negli occhi e la volontà sincera di cambiare le cose. Non c’era traccia della rassegnazione del “qui non si può fare nulla, se le istituzioni non ci aiutano noi non possiamo farci niente”.
Al contrario, ho percepito la speranza concreta di poter costruire qualcosa di diverso, la consapevolezza del potere che ciascuno possiede per creare una comunità coesa, sana e viva. Una comunità capace di offrire possibilità di vita alternative, che non si arrende a un destino già scritto. Napoli mi ha ricordato che ognuno può essere una risorsa, e che ciascuno di noi ha il potere di scegliere per la propria vita, per la propria comunità e per il proprio quartiere.

Fabio Tettamanti (YouthBanker di Como e membro della task-force)
Questi tre giorni a Napoli sono stati un’esperienza intensa, piena di incontri che mi hanno fatto riflettere su quanto sia importante “esserci” davvero nei luoghi in cui viviamo. In ognuna delle realtà che abbiamo conosciuto ho visto persone che non si arrendono davanti alle difficoltà, ma che trasformano la mancanza di risorse in creatività, e i problemi in occasioni per fare comunità. Camminando per i quartieri, ascoltando le storie di chi ogni giorno si impegna per cambiare le cose, ho sentito un’energia difficile da spiegare: quella di chi crede davvero nella possibilità di un futuro diverso, costruito insieme. Mi ha colpito la semplicità con cui queste persone riescono a rendere concreto ciò che spesso altrove rimane solo un bel discorso, la partecipazione, la solidarietà, la fiducia nei giovani. Torno da Napoli con la sensazione di aver imparato qualcosa che va oltre i progetti e le buone pratiche: il valore dell’incontro, della condivisione e del mettersi in gioco senza paura. Porto con me la voglia di continuare a far parte di questo movimento di energie positive, che crede nella forza dei giovani, di chi si impegna e nella possibilità di costruire, passo dopo passo, comunità più vive e consapevoli.