Pannofino e Acquaroli sono i clown avventurieri Rosencrantz e Guildenstern
Francesco Pannofino, Francesco Acquaroli e Paolo Sassanelli straordinari interpreti di una farsa sull’esistenza umana
Giovedì 30 ottobre il sipario del Giuditta Pasta di Saronno si apre su un classico del teatro inglese: Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard che dalla metà del secolo scorso viene rappresentato in tutto il mondo. L’opera mette al centro della scena due personaggi secondari dell’Amleto di Shakespeare, Rosencrantz e Guildenstern, attori scalcagnati, cortigiani e amici d’infanzia del principe danese; di Amleto e delle sue beghe politiche e famigliari i due ne parlano, ovviamente dal loro punto di vista, alternando dialoghi surreali, giochi di parole, riflessioni filosofiche sull’esistenza e la casualità della vita, in un continuo oscillare tra comicità e tragedia.
In questa versione, prodotta da Gli Ipocriti Melina Balsamo, a vestire i panni dei due guitti, il cui tristo destino è segnato e già palesato nel titolo, sono Francesco Pannofino e Francesco Acquaroli supportati da Paolo Sassanelli nel ruolo del capocomico della compagnia.

Il regista Alberto Rizzi per il nuovo allestimento di Rosencrantz e Guildenstern sono morti ha scelto di ispirarsi alla vivacità e alla freschezza della Commedia dell’Arte, traendo da essa energia e capacità di suscitare il sorriso anche nei contesti più drammatici. L’intento non è soltanto quello di esplorare la profonda riflessione filosofica del testo originale, ma anche di esaltarne la forza comica, senza mai rinunciare alla ricchezza emotiva che caratterizza la tragicommedia scritta da Stoppard. Al centro della messa in scena si trova un carro simbolo di movimento e trasformazione, vero e proprio protagonista della narrazione. Questo elemento scenico muta costantemente, adattandosi alle diverse ambientazioni e situazioni del testo, consentendo passaggi rapidi da una scena all’altra e generando una dinamica che richiama tanto l’immediatezza della commedia fisica quanto la sua capacità di trasformare ogni spazio del palcoscenico in un microcosmo in continua evoluzione.
In linea con la tradizione della Commedia dell’Arte, in cui la rappresentazione è scandita da repentini cambi di situazione, anche il carro si trasforma come un campo da gioco in costante movimento: talvolta diventa un luogo severo e minaccioso, talvolta uno spazio di pura follia. La sua metamorfosi continua – ora castello, ora teatro, ora strada – diventa metafora dell’incertezza che accompagna i protagonisti e, insieme, un invito al pubblico a partecipare al gioco metateatrale, immergendosi in una dimensione dove nulla è stabile e tutto può essere reinterpretato.
L’aspetto comico non si limita al gioco fisico o alle gag visive, ma si estende anche alla dimensione più sottile e sofisticata dei dialoghi di Stoppard. Rosencrantz e Guildenstern, pur prigionieri di un destino apparentemente tragico, affrontano l’assurdità della vita con ironia e leggerezza. Attraverso il loro sguardo, la vicenda di Amleto si trasforma in una farsa divertente, in cui le loro incertezze e la loro inconsapevolezza diventano fonte di continuo divertimento, espresso in tempi comici precisi, giochi di parole e una naturale capacità di sorridere dell’assurdo.
Note di regia di Alberto Rizzi
Ho sempre pensato che fosse geniale l’idea di Stoppard di spiare l’Amleto dal buco della serratura, di guardarlo attraverso i due clown, i due guitti, Rosencrantz e Guildenstern, e di trasformare la più grande tragedia di tutti i tempi, in una farsa sull’esistenza umana. Penso che il testo abbia avuto, in tutti questi anni, grande fortuna e sia molto amato proprio per la freschezza dei dialoghi, l’arguzia delle trovate sceniche, la capacità di prendere due personaggi secondari in Shakespeare e di farne i protagonisti di una storia divertente ed esistenziale.
Con questo allestimento vorrei presentare al pubblico italiano uno spettacolo nuovo, divertente, che mescoli l’umorismo inglese di parola, alla comicità fisica della Commedia dell’Arte. Con una coppia di grandi attori protagonisti – Francesco Pannofino e Francesco Acquaroli – nei ruoli di Rosencrantz e Guildenstern, due perfetti clown/avventurieri, capaci di rendere indimenticabili, ancora una volta, questi due personaggi straordinari. Accanto a loro, nel ruolo del Capocomico, Paolo Sassanelli, interprete ideale per guidare con ironia, carisma ed allegria la compagnia dei comici erranti.

Giovedì 30 ottobre ore 20.45
TEATRO GIUDITTA PASTA
di Tom Stoppard
regia Alberto Rizzi
con Francesco Pannofino, Francesco Acquaroli, Paolo Sassanelli
e con Andrea Pannofino e Chiara Mascalzoni
scene Luigi Ferrigno
musiche Natalino Pannofino
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
biglietti
da 15 a 28 euro in vendita QUI
foto di Ennevifoto e di Giada Miglioranza

