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Donne vittime di violenza, Regione Lombardia amplia il piano casa

3 luglio 2025 | 16:00
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Donne vittime di violenza, Regione Lombardia amplia il piano casa

Altri 36 alloggi Aler a disposizione per sostenere le donne nel percorso di autonomia abitativa. Nel Comasco previste tre nuove case

La Regione Lombardia rafforza il proprio impegno nella tutela delle donne vittime di violenza con l’ampliamento del piano che prevede la messa a disposizione di 36 nuovi alloggi Aler, destinati a favorire percorsi di autonomia abitativa e rinascita personale. Con questa nuova misura, il numero complessivo di case dedicate sale a 100, dopo i primi 64 alloggi già attivati nel corso del 2023.

La delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco, di concerto con l’assessora alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini e con l’assessore alla Sicurezza e Protezione civile Romano La Russa, prevede uno stanziamento regionale di 1,5 milioni di euro. Il provvedimento finanzia la ricognizione e la valorizzazione degli alloggi e incarica le Aler di stipulare convenzioni con i Centri antiviolenza (CAV) e le Case rifugio (CR) per la loro assegnazione.

Gli appartamenti saranno concessi a costo zero per le donne beneficiarie, con copertura sia del canone di affitto sia delle spese reversibili. Al termine del periodo di sostegno economico, gli alloggi potranno restare nella disponibilità dei soggetti gestori dei Centri antiviolenza o delle Case rifugio, con un canone calmierato.

L’assessore Paolo Franco ha sottolineato come il provvedimento rappresenti «un passo concreto per garantire alle donne vittime di violenza un percorso reale di autonomia e rinascita. La casa è il primo passo verso la libertà e l’indipendenza, ed è nostro dovere creare le condizioni perché nessuna donna sia costretta a scegliere tra la propria sicurezza e la propria dignità». Franco ha evidenziato il ruolo sociale dell’edilizia pubblica, chiamata a rispondere non solo ai bisogni economici ma anche alle diverse fragilità presenti nella società.

L’assessora Elena Lucchini ha rimarcato il carattere innovativo della misura, nata per garantire alle vittime di violenza di genere la possibilità di ricostruirsi una vita in autonomia. «Garantire un’abitazione significa garantire un percorso di autentica fuoriuscita dalla violenza – ha dichiarato Lucchini – ma significa anche riaffermare la volontà di un’alleanza sociale capace di intervenire per una presa in carico adeguata delle donne maltrattate e dei loro figli minori, ai quali dobbiamo assicurare tutele rafforzate».

L’assessore Romano La Russa ha evidenziato l’obiettivo di «mettere a disposizione una casa sicura, lontano da chi ha causato sofferenze e minacce, perché nessuna donna deve sentirsi sola o abbandonata».

Per quanto riguarda il territorio comasco, il provvedimento prevede la disponibilità di tre nuovi alloggi, di cui due gestiti da Telefono Donna Como ODV e uno affidato alla Casa di Orientamento Femminile C.O.F. O.N.L.U.S., rafforzando la rete locale di protezione e supporto alle vittime di violenza.