“Ragione o sentimento”, secondo giorno a Parolario
Prosegue il festival letterario dedicato a Jane Austen: tra le ospiti di oggi, Alessia Gazzola e Valeria Palumbo
Prosegue la XXV edizione del Festival letterario Parolario, intitolata Ragione o Sentimento? L’eterno dilemma, dal Jane Austen ad oggi, inserita nell’ambito di #Comolegge, in partnership con JASIT – Jane Austen Society of Italy e dedicata all’amatissima scrittrice britannica per celebrare i 250 anni dalla sua nascita. Un viaggio nel presente e nel passato, un dialogo tra i romanzi di Austen e la narrativa contemporanea, la letteratura, la musica, la società, la storia e la moda, inaugurato ieri alle 17 in Piazza Perretta.
PROGRAMMA 11 GIUGNO
COMO | PIAZZA PERRETTA
16.30: Racconto animato Jane dalla penna pungente, per ragazze e ragazzi dagli 8 ai 12 anni, a cura di Marta Stoppa e Cristina Quadrio (max 15 bambini – prenotazione obbligatoria martadeipupazzi@gmail.com).
A soli quindici anni la nostra amata Jane è già autrice di racconti stupefacenti e per nulla puerili. “Amore e amicizia” lo scrive per divertire i compagni di scuola, uno dei racconti del libro è dedicato, con finta solennità, a suo fratello; un altro viene illustrato con teste acquerellate da sua sorella. Ci sono barzellette note in famiglia, colpi pungenti di satira che raggiungono il bersaglio perché tutti i piccoli Austen trovano ridicole le belle signore che “sospirano e svengono sul divano”. Fratelli e sorelle si sono fatti sicuramente qualche bella risata mentre Jane leggeva loro il libro ad alta voce. E anche i compagni di Jane saranno morti dal ridere. Una nota si fa sentire lungo tutti i racconti giovanili di Jane, distinta e penetrante. Il rumore delle risa. La ragazza di quindici anni ride, nel suo angoletto, di tutto il mondo. Ci si divertirà, dunque, ascoltando e partecipando al racconto “Signorina attaccabrighe”, scritto “per scherzo” da Jane a soli quindici anni.
18.30:Tra tè, delitti e cuori ribelli. Protagonista dell’incontro è Alessia Gazzola, una delle voci più originali e amate della narrativa italiana contemporanea. Dopo il successo internazionale della serie dedicata ad Alice Allevi, medico legale brillante e imperfetta, Gazzola ha intrapreso un nuovo viaggio narrativo con la saga di Miss Bee, istitutrice nell’Inghilterra edoardiana dotata di spirito d’osservazione e sorprendente talento investigativo.
Con i suoi ultimi romanzi — “Miss Bee e il principe d’inverno” e “Miss Bee e il fantasma dell’ambasciata”, entrambi pubblicati nel 2025 da Longanesi — Gazzola riafferma la sua straordinaria capacità di raccontare personaggi femminili sfaccettati, ironici, liberi. Miss Bee, come Alice Allevi prima di lei, incarna un’eroina moderna e fuori dagli schemi: acuta, indipendente, ostinata nel voler comprendere il mondo che la circonda, ma mai priva di dubbi, imperfezioni, desideri.
Nel dialogo con lo scrittore e lettore raffinato Umberto Montin, Alessia Gazzola riflette su come le sue protagoniste — da Alice ad Amelia “Miss Bee” — raccolgano l’eredità di Jane Austen: donne capaci di osservare la realtà con spirito critico, di affermare la propria voce in un mondo che spesso le vorrebbe silenziose, di essere ribelli con grazia e profondità. Tra tè, delitti e cuori ribelli è dunque più di un incontro letterario: è un omaggio contemporaneo al coraggio femminile, alla libertà di pensiero, all’intelligenza ironica di chi scrive — e legge — per capire meglio se stesso e il proprio tempo.

20.30:Restare zitelle fa scrivere capolavori. Valeria Palumbo, giornalista e storica delle donne, con l’accompagnamento musicale di Carlo Rotondo, propone il reading Restare zitelle fa scrivere capolavori: un viaggio ironico e colto nello spinster pride, l’orgoglio delle zitelle. Attraverso le figure di Jane Austen, Louisa May Alcott ed Emily Dickinson, Palumbo racconta come la scelta di non sposarsi sia stata, per alcune scrittrici, una forma di libertà e uno spazio creativo. Un omaggio alle donne che hanno scritto di amore e indipendenza, aprendo nuove strade alla consapevolezza femminile.
21.45 Ragione e sentimento in chiave alpinistica. Nella Como del secondo Ottocento, l’emozionante storia di un padre, Riccardo Piatti, pioniere della fotografia d’alta montagna, e del figlio Carlo, che nel 1909 vide la sua carriera alpinistica tragicamente interrotta sul Pizzo Badile. Una vicenda narrata per immagini, dalle premiate panoramiche alpine del primo alle istantanee scattate dal secondo fino a pochi minuti prima della morte. Vicenda, sullo sfondo dei primi decenni d’attività della sezione comasca del CAI, della quale proprio quest’anno ricorre il 150° della fondazione. Edizione promossa da Michele Canepa, discendente dei Piatti e conservatore del loro archivio fotografico, tramite Taroni Spa. «Riccardo Piatti – Fotografo dal Club Alpino Italiano – Sezione di Como», così si presentava il titolare del più affermato atelier fotografico nella Como del secondo Ottocento. Una grande passione, quella per la montagna, che portò Piatti a promuovere l’alpinismo attraverso le sue eccezionali immagini, di pari passo alla crescita della sezione cittadina del CAI fondata nel 1875: dapprima la Capanna Como, aperta nel 1892 tra le montagne alle spalle di Gravedona, e poi la Capanna Volta, inaugurata nel 1900 nell’alta Valle dei Ratti, a monte del lago di Mezzola. A questo punto della rievocazione entra in scena Carlo Piatti, che del padre seguì le orme come fotografo, ma soprattutto come alpinista, assurgendo ancora ventenne alle cronache della Rivista Mensile del CAI grazie alle sue imprese. Una carriera sportiva, tuttavia, destinata nel 1909 a un tragico epilogo, quando, non ancora trentenne, assieme al menaggino Emilio Castelli, rimase vittima di una caduta durante l’ascensione al Pizzo Badile. È grazie a un mezzo miracolo, il recupero della fotocamera che aveva sempre con sé, se le immagini degli ultimi momenti felici di quella giornata sono giunte fino a noi. Francesco Soletti dialoga con Michele Canepa.

Partner solidale 2025 è l’Associazione Incroci ODV di Como, che da venticinque anni offre ogni sera un pasto caldo e un incontro umano a chi si trova in difficoltà. Grazie a Incroci Odv, durante il festival sarà presente anche l’Ape car della Piccola Casa Federico Ozanam, che affianca Incroci all’interno della rete Vicini di Strada, composta da 17 realtà del Terzo Settore impegnate nel supporto alle persone senza dimora a Como. Per tutta la durata della manifestazione, saranno disponibili, a contributo libero, prodotti e bibite di Soc.coop. Garabombo: un’occasione per unire cultura e solidarietà in un gesto concreto di attenzione collettiva.