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una sfilata fuori dall’ordinario |
Como
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Cultura e spettacoli
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Holy Mothers: arte, moda e spiritualità al femminile all’ex Tinto Stamperia di Val Mulini

16 maggio 2025 | 17:00
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Holy Mothers: arte, moda e spiritualità al femminile all’ex Tinto Stamperia di Val Mulini

L’evento, a ingresso libero, mette insieme sfilata, performance, installazioni d’arte e spiritualità. Un viaggio nella moda tra sacralità, creatività studentesca e libertà espressiva

Uno spazio carico di memoria industriale, l’ex Tinto Stamperia Val Mulini a Como, si trasforma in palcoscenico per una sfilata fuori dall’ordinario: Holy Mothers, a cura diFrancesca Gamba, docente di antropologia culturale della moda, unisce arte contemporanea, riflessione sociale e sperimentazione sul corpo e sull’identità femminile. Un progetto nato dalla collaborazione tra le scuole Cias e Setificio, tra moda, spiritualità e rivendicazione.

La sfilata è in linea con il concetto di modest fashion, un linguaggio stilistico che nasce nel dialogo tra religione e individualità; la modest fashion riflette una scelta consapevole di sobrietà, spiritualità e rigore, che diventa al tempo stesso affermazione di libertà personale e critica ai meccanismi dell’industria dell’apparenza. Una moda che non vuole “coprire”, ma che crea, elabora e racconta: uno stile che intreccia etica, estetica e appartenenza.

Proprio da queste riflessioni partono gli studenti del Cias, che con acconciature e make-up realizzati in fiber art, affiancano le scenografie tridimensionali firmate dagli allievi del Liceo Artistico del Setificio: corpetti, maschere, simboli sacri (tra iconografia cristiana e islamica) reinterpretati con stoffe, fili metallici, stampa 3D. I materiali? Riciclati, sostenibili, frutto di ricerca storica e creatività contemporanea, grazie al contributo dell’Archivio Tessile ROSE UNITE di Marta Pezzati.

Ad arricchire l’evento anche una performance teatrale di apertura: “I’m the mother of myself” dell’attrice e scrittrice Ilaria Bodero Maccabeo, un’intima dichiarazione di autonomia e rinascita.

Il fulcro simbolico della serata sarà la grande installazione Angela di Elena Borghi, per la prima volta visibile al pubblico nel nuovo spazio, già protagonista all’ultima edizione di Miniartextil – dove tutto ha avuto inizio. È proprio la 33ª edizione della storica mostra d’arte tessile, intitolata L’arte come preghiera, ad aver ispirato l’intero percorso didattico e creativo, spingendo i ragazzi a trasformare l’arte in una forma di meditazione attiva, un rito contemporaneo di trasformazione sociale.

“Madri” e “madonne” del nostro tempo si alternano sulla passerella come figure universali, simboli di speranza, spiritualità e liberazione. Un inno alla femminilità svincolata da stereotipi, attraversata da una sensibilità interreligiosa e interculturale.

Un progetto di educazione alla pace e alla sostenibilità, infatti tra i temi sottesi alla sfilata anche il rifiuto del consumismo e della fast fashion, l’invito a una moda consapevole e rispettosa delle persone e dell’ambiente. Ma soprattutto una riflessione potente sul ruolo della donna: una figura che non è più solo musa ispiratrice, ma autrice del proprio destino, capace di affermarsi tra spiritualità, affetto e rivendicazione sociale.

holy mothers sfilata moda

Molti i ringraziamenti che gli organizzatori vogliono fare: per la parte video scuola Starting Work, per le stoffe della passerella, dei veli e dei mantelli le aziende Taborelli, Clerici Tessuto, Taborelli Teseo. I docenti del Cias: Verleda Cini, Elisabetta Crippa, Giulia Torino. Le docenti del Setificio: Tiziana Tettamanti, Antonella Trentinella