Il Capodanno dei comaschi, tantissimi soccorsi nella notte: ubriachi, feriti dai petardi ed anche incidenti
Tante uscite, nessun episodio grave. Diversi feriti per i petardi, dopo la una al pronto soccorso: grande lavoro per medici e forze dell’ordine, numerosi i controlli in strada
Elenco lunghissimo quello del Capodanno comasco. Iniziato da poche ore, ma con un bilancio subito pesante per gli interventi del personale sanitario 118 e delle forze dell’ordine. Ad iniziare da alcuni ragazzi (ed un 60enne) arrivati dopo la una al pronto soccorso del Sant’Anna per lesioni da scoppio: petardi maneggiati male o con imprudenza e sono rimasti feriti. Uno un una gancia, uno ad un occhio e l’altro ad un dito. Nessuno, dalle prime info, è in condizioni gravi.
Ovviamente grande ressa al pronto soccorso del Sant’Anna, ma anche al Valduce tante persone in attesa nella notte. Dicevamo degli interventi. Sul lungolago cittadino, ripulito a tempo di record dagli uomini di Aprica, è scoppiata una rissa alle 4. Aggressione che ha visto un uomo di 44 anni finire al Sant’Anna, portato via da un’ambulanza del 118. Non è grave neppure lui.
E poi l’eccesso di alcool. Quattro gli ubriachi soccorsi in pochi minuti: alla 1,40 in via Giovio a Como (ragazzo 20enne finito al Valduce), alla 1,50 in piazza Volta a Como (sempre un ragazzo finito al pronto soccorso), poi a Porlezza (via Garibaldi) e ad Appiano Gentile (via Manzoni ore 2,40) anche se negli ultimi due casi il 118 non ha dovuto ricoverare nessuno. I protagonisti si sono ripresi e non sono stati stati portati al pronto soccorso.
La nottata lunga e complessa, non solo per 118 ma anche per le forze dell’ordine (numerosi i controlli sulle strade effettuati), si è chiusa con due incidenti. Uno (ore 5) a Porlezza sulla Regina con un’auto fuori strada ed il conducente ferito assieme ad un passeggero: si tratta di un 36enne e di un 37enne, finiti in ospedale a Gravedona (non gravi). E poi alle 6,15 a Como (via per Cernobbio) con un’altra auto fuori strada ed il conducente (23enne) contuso in modo serio e finito in prognosi riservata al Sant’Anna.
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