Verso il voto

Diversamente genitori, lettera-appello ai due candidati sindaci:”Tenete aperta via del Doss…”

La presidente Cappello invita Rapinese e Minghetti a non sottovalutare questo problema. E poi ci sono gli appelli di Como Accoglie e di Rifondazione,

Una lettera aperta ai due candidati sindaci di Como dall’Associazione “Diversamente genitori” con la sua presidente Cappello, altre due riflessioni arrivate in redazione da Rifondazione e Como Accoglie in vista del voto di domenica. Riportiamo tutto integralmente in attesa di sottoporre le questioni anche ai diretti interessati. Qui il dettaglio

 

DIVERSAMENTE GENITORI

per dare seguito alla manifestazione dell’ 8 giugno ed in vista del ballottaggio di domenica, vorremmo sensibilizzare nuovamente sull’argomento della continuità del servizio piscina, portando entrambe le parti ad impegnarsi pubblicamente nel far fronte alla situazione sull’imminente chiusura della piscina in Via del Doss.

Le associazioni Diversamente Genitori, Thais, Down Verso, Sociolario, famiglie del CDD di Como via del Doss

in persona dei propri rappresentanti, sostenendo i bisogni dei più fragili ed accogliendo la richiesta delle famiglie fruitrici dei servizi offerti della Cooperativa Colisseum presso la struttura comunale di Via del Doss, con la presente chiedono ai candidati sindaco, che con il ballottaggio del 26 giugno si contenderanno la guida del Comune di Como per il prossimo quinquennio, di assumersi l’impegno politico, nel caso di vittoria elettorale, di fare tutto ciò che è nelle proprie possibilità, nel rispetto della normativa vigente, affinchè venga garantita la continuità dei servizi che interessano 140 persone con disabilità che effettuano in acqua importanti terapie riabilitative. Inoltre ricordiamo che la piscina offre importanti servizi, compresi i campi estivi, per 700 utenti.

Con la presente chiedono inoltre quali misure, nel breve e nel lungo periodo, i candidati intendano mettere in campo affinchè venga garantita la continuità dei servizi.

Grazie E Cordiali saluti

Francesca Cappello

Presidente
Diversamente Genitori Villa Guardia

 

RIFONDAZIONE COMUNISTA

Per prendere tanti voti, anche a Como, bisogna:

1. saper cavalcare le cosiddette “questioni urgenti” e le “priorità per la città”, mica quelle vere, ma quelle costruite pazientemente negli anni, con l’aiuto di organi di informazione amici o dipendenti.

2. Scrivere un programma dove si prospettano soluzioni apparentemente neutrali e ovvie (non si trova dove mettere l’auto in città? Costruiamo nuovi

parcheggi)

3. Non lasciare spazio a dubbi, a incertezze e a problemi aperti che richiedano ai cittadini e agli amministratori di cambiare mentalità, atteggiamenti e visioni del mondo. (Se in via Anzani i nord-africani spacciano, da dove arriveranno mai i loro clienti?)

4. Puntare su un numero sempre minore di elettori ed elettrici (perché ormai la metà della città non va più a votare) e capire come convincerli a scegliere il marchio o la squadra.

Perché di quello si tratta, alla fine. Avere la meglio sulla concorrenza, senza preoccuparsi di un dramma politico: la separazione fra la città e gli uomini e le donne che la governano.

In questa come in altre campagne elettorali non sentiamo parlare di giustizia sociale per contrastare la povertà, l’emarginazione dei disoccupati o dei senza casa, di solidarietà per migliorare le condizioni di vita dei migranti in questa come in altre campagne elettorali non sentiamo parlare di contrastare la pesante infiltrazione delle mafie nell’economia locale o di rilanciare la gestione

totalmente pubblica dell”acqua e dei servizi alla persona. 

Chi vi ha fatto qualche cenno ha sempre “portato a casa” pochissimi voti, sarà un caso?

In questa tornata elettorale a Como sono falliti i tentativi di Comocomune di sfruttare la capacità trainante del PD e della sua coalizione. Molto allineata e sotto tono nelle parole d”ordine e modesto anche il risultato elettorale in termini di preferenze e di voti.

La prospettiva, che come rifondazione comunista abbiamo scartato già due anni fa, di entrare in una coalizione perché non vincessero gli “altri” ha prodotto un ulteriore assottigliamento dei consensi e un disorientamento dell’elettorato al quale non bastava evidentemente che Minghetti e soci si definissero come la “non-destra”.

È vero che la Minghetti va al ballottaggio, ma che prospettiva politica hanno gli ideali della sinistra, la solidarietà, la giustizia sociale, il miglioramento delle condizioni materiali di vita dei più poveri in una coalizione dove il candidato assessore alla sicurezza riprende uno slogan della desta e parla di militarizzare i quartieri “insicuri”?

Con una candidata sindaco che vuole privatizzare gli asili e affidare a fondazioni private i servizi sociali?

 

E la città ed il territorio? Tangenziali, parcheggi e ancora parcheggi come se l’unica soluzione fosse l’auto privata (elettrica, mi raccomando).

E la riforestazione dove la faranno? Allo svincolo di Acquanegra?

Per non parlare del “resto”: Comocomune è consapevole di essere alleato del partito che più di tutti sostiene la guerra?

Comocomune è pronta ad entrare nel “campo largo” proposto da Enrico Letta?

Non ha convinto gli elettori la lista Bartolich – così come due mesi non aveva convinto noi di Rifondazione, contattati direttamente dalla candidata sindaco: loro possibilisti sulle privatizzazioni, noi no, loro aperti a candidati transfughi da lega e Forza Italia e noi no e, ciliegina sulla torta, arrivata però a liste già definite, l’espulsione del “gruppo Adduci” per le contestazioni antifasciste alla Meloni, per noi del tutto legittime, come si sa. Viene da dire anche in questo caso che se uno è orientato verso il centrosinistra finisce che sceglie il modello originale.

Anche osservando quel che accade in vista del ballottaggio pensiamo che mai come in questa occasione la vincitrice o il vincitore si dovranno ricordare delle promesse fatte agli ex avversari che lo/la sosterranno al primo turno.

Quasi imbarazzante la caccia ai voti per il ballottaggio: sembra di essere alla partenza del Palio di Siena con strette di mano e ammiccamenti

Noi ci siamo voluti togliere da una competizione che che non ci avrebbe lasciato spazio, troppo distante dal modo che abbiamo noi comunisti di rifondazione di intendere la la ricerca del consenso e la partecipazione politica in questa fase pensiamo quel 55% circa di comaschi che assiste indifferente pensando (e sbagliando di grosso) che il governo della città non li riguardi e, straricchi a parte, paga concretamente il prezzo della crisi e delle scelte governative, subendo il carovita, i bassi stipendi e la precarietà lavorativa.

Sarà dura, ma siamo convinti che il nostro compito sia quello di ripartire da li: collegando il generale al particolare, chiedendo stop alla guerra per fermare il massacro dei civili in Ucraina, salario minimo a 10 € e blocco dei prezzi dei beni di prima necessità per fermare il massacro sociale da noi. 

 

COMO ACCOGLIE

Tra pochi giorni si terrà il ballottaggio che deciderà chi sarà sindaco di Como per i prossimi anni.

È scelta importante, quella tra Barbara Minghetti e Alessandro Rapinese: i due candidati esprimono visioni e progetti spesso contrapposti su tante questioni e problemi che riguardano il nostro territorio e soprattutto le persone che ci vivono.

Como Accoglie partecipa da anni alla vita del nostro Comune, in particolare nell’area della marginalità e dell’assistenza ai più deboli (cittadini italiani e di altri Paesi), aiutando con la propria azione quotidiana la tutela dei diritti umani e civili e la convivenza e favorendo la diminuzione del disagio sociale.

Tutti i servizi dedicati alle aree della grave marginalità trovano in Como (capoluogo della provincia) i riferimenti principali: mense, dormitori, assistenza medica, psicologica e legale, gruppi formali e informali che fanno attività in strada, e tanto altro ancora…

Le scelte dell’amministrazione comunale hanno dirette conseguenze su chi opera in questo settore. Ma soprattutto su chi vive in condizioni di grave marginalità e su richiedenti asilo e profughi, che possono vedersi agevolati nel loro percorso di inserimento sociale o al contrario relegati ancor più ai margini, aumentando il loro disagio e quello degli abitanti di Como.

Per questo motivo è importante che ogni cittadino voti avendo conosciuto e valutato i programmi di ciascun candidato, prestando particolare attenzione alle proposte che riguardano i temi sociali, della convivenza civile e i progetti di assistenza e inclusione.

Ricordiamo che Alessandro Rapinese ha rifiutato di partecipare all’incontro con le realtà del volontariato previsto tra i vincitori della prima tornata, dunque il secondo incontro su queste tematiche ha visto il confronto diversi esponenti del Terzo Settore solo con Barbara Minghetti, che ha partecipato raccogliendo le esigenze delle varie organizzazioni ed esponendo progetti interessanti per ipotizzare soluzioni ai problemi, con vantaggio di tutte le componenti della nostra città.

Buon voto a tutte e a tutti!

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