Primo concerto mercoledì 22 giugno

Artisti internazionali e…l’incanto del parco sul lago: al via “Grumello. Jazz di Sera”

La Villa del Grumello non è solo un luogo iconico di Como, è luogo di trasformazione delicato, da attraversare con lentezza e dove coltivare la bellezza e lo stupore. La villa e il suo parco sono così vitali che la stessa definizione di luogo, inteso come spazio riconducibile a entità topografica, va stretto al Grumello, “serra” di sperimentazione e di intrecci creativi, tra generi artistici e discipline, tra generazioni e sguardi differenti, tra pratiche di cura e spontaneità.

Negli intrecci che sono cresciuti all’ombra del Grande Cedro al centro del parco c’è Villa del Grumello. Jazz, rassegna alla sua seconda edizione,  che ospita artisti di fama internazionale. Il direttore artistico Flavio Minardo ha elaborato una proposta che spazia dal jazz di Django Reinhardt – reinterpretato e proposto da vari ensemble, come il Maurizio Geri Swingtet e il Trio Bombardieri, Guiducci, Tavolazzi – alla musica classica unita al bit box di Cristina Zavalloni, al jazz “puro” di Antonio Faraò, noto in tutto il mondo come uno dei migliori pianisti jazz europei. Cinque serate di altissimo livello artistico cui seguiranno matinée domenicali altrettanto stimolanti e originali dove le note si fondono con le suggestioni uniche del paesaggio e con le essenze del parco storico naturalistico della Villa del Grumello di Como.

grumello jaz

I concerti dell’estate al Grumello iniziano mercoledì 22 giugno alle 20.30 con il brio del Maurizio Geri Swingtet. Lo spettacolo si ispira stilisticamente alla tradizione zingara alsaziana, dal padre fondatore DJANGO REINHARDT alle varie contaminazioni che fino ad oggi hanno reso vitale e “moderno” lo swing-manouche.
Il contrasto tra contenuti autoriali in chiave moderna e la strumentazione acustica con sapore retrò – ai quali si aggiungono la tradizione zingara europea, lo swing d’oltreoceano e la canzone d’autore italiana – produce un’alchimia nuova ed originale, fra la ricerca stilistica e la creazione. Il Geri Swingtet è il gruppo di riferimento in Italia per il genere, unico ad oggi ad aver partecipato al più importante festival francese dedicato a Django: “Samois sur Seine”.

Sul palco Maurizio Geri – chitarra, voce; Nico Gori – clarinetto; Giacomo Tosti – fisarmonica; Francesco Greppi – chitarra; Nicola Vernuccio – contrabbasso.

Grumello. Jazz di sera

mercoledì 22 giugno ore 20.30

Maurizio Geri Swingtet

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In caso di cattivo tempo verrà comunicato se l’incontro avverrà all’interno o sarà annullato/rimandato.
Prima dei concerti sarà attivo il Ristoro aromatico e spontaneo del Grumello, L’Ape Breva (prenotazioni: La Breva +39 328 4433871)
Ingresso pedonale da via per Cernobbio, arrivo in auto parcheggio Serra del Grumello con accesso da via Bignanico

La rassegna serale prosegue con :

 

giovedì 23 giugno ore 20.30

Antonio Faraò Trio
Antonio Farao’ – piano; Yuri Goloubev – contrabbasso; Max Furian – batteria.

Lo straordinario pianista Antonio Faraò riunisce un trio d’eccezione. Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, pianista ammirato da Herbie Hancock, ha suonato con artisti tra i più prestigiosi, come Joe Lovano, Didier Lockwood, Miroslav Vitous, Jack Dejohnette, Chris Potter, Benny Golson, Ivan Lins. Il suo stile è inconfondibile: brillantezza tecnica con un’impetuosa carica emotiva, notevole vena compositiva, travolgente senso ritmico e uno standard espressivo di altissimo livello. Nel 1998 riceve il più prestigioso dei riconoscimenti: il primo premio al “Concorso Internazionale Piano Jazz Martial Solal”, indetto dalla Città di Parigi. Un evento che ha lanciato Faraò ancora più intensamente nei circuiti europei della musica contemporanea e lo ha portato ad incidere vari album da leader come “Black Inside” nel 1998 con Jeff Tain Watts e Ira Coleman o “Thorn”, nel 2001, in cui Faraò è accompagnato da Jack DeJohnette, Chris Potter e Drew Gress. E’ stato invitato diverse volte da Herbie Hancock a partecipare all’International Jazz Day – evento mondiale del jazz organizzato dall’Unesco e dalle Nazioni Unite – assieme a Brandford Marsalis, Kurt Elling, Wayne Shorter, Marcus Miller, Al Jarreau…e  molti altri. Nel suo ultimo album “Eklektik” invita diversi artisti di fama mondiale come Snoop Dogg, Marcus Miller, Bireli Lagrène.

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venerdì 24 giugno ore 20.30

Django Shock Trio  

Guido Bombardieri – sax alto e clarinetto; Simone Guiducci – chitarra; Ares Tavolazzi – contrabbasso.

Il Django Shock Trio viaggia anni luce lontano dallo spirito filologico che sovente incatena il gipsy jazz e i suoi discepoli manouches all’eroe zingaro degli anni ’30. Nel progetto del Trio, sulle tracce della musica di Django, più che la ricerca del sound del Quintet de l’Hot Club de France, si manifesta l’occasione per verificare la modernità e la sorprendente contemporaneità dell’opera e delle composizioni del geniale musicista gitano. A Reinhardt si deve un grande e alleggerito ripensamento dei grandi classici, ottenuto operando un “melting” parallelo, ma anche identico nella sostanza a quello del sound storico afro-americano, che di suo si originava nella fusione dello spirito della danza con le voci e l’anima del popolo.

Così, il Trio attinge dalle composizioni di Reinhardt con un trasversale spirito clownesco e circense, più vicino al folk ed al jazz contemporaneo. La “trasgressione gitana”, insieme libera e gravida di memoria, viene destrutturata verso una formula “open”, che plasma un aggiornamento del magistrale ed esteso modello, spargendo colori insieme lividi e brillanti e operando formule rétro, ma mai nostalgiche.

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domenica 26 giugno ore 20.00

Rhapsódija Trio
Maurizio Dehò – violino; Luigi Maione – chitarra; Nadio Marenco – fisarmonica.

Importante realtà della scena musicale italiana e storico gruppo di ricerca sulla musica popolare est-europea e sulle culture più affini, dalla yiddish alla tzigana, spaziando dall’Oriente all’oltre oceano: tangheade argentine e musiche klezmer del ghetto di Varsavia, melodie gitane e musica colta si miscelano nei loro concerti, definiti dello struggimento, fino ad arrivare alla musica minimale e alla insostenibile leggerezza delle atmosfere, rarefatte o incandescenti, che si respirano in certe composizioni del gruppo. Insieme i tre musicisti creano un suono inconfondibile, compatto e vigoroso, fatto di sapienti combinazioni tra ricerca stilistica, ritorno alle origini, ma anche uso di effetti elettronici e di molteplici tecniche espressive.

Il gruppo vanta importanti collaborazioni soprattutto in ambito teatrale e cinematografico: Silvio Soldini, Gabriele Salvatores, Enzo Monteleone, la Compagnia di danza Abbondanza-Bertoni, Massimiliano Cividati, Moni Ovadia, Antonio Albanese, Società del Quartetto, Musicamorfosi, Equivoci Musicali e tanti altri.

Ore 21.30

Achille Succi Project con Cristina Zavalloni Voce
Mario Marzi – Sax; Achille Succi – Sax e Clarinetto Basso; Cristina Zavalloni – Voce; Rise – Beatbox

Quattro solisti molto apprezzati in ambiti stilistici diversi (Barocco, Classico, Jazz, Rap/Pop) uniscono e fondono le loro esperienze nella ricerca della bellezza.

I capolavori di Perotinus, Bach, Vivaldi, Storace, Haendel, Purcell quasi per magia rivivono attraverso una nuova luce e freschezza: al Barocco confluiscono stilemi e pronunce vicine all’universo Afroamericano, Contemporaneo, Pop e Rap.

L’intento è anche quello di avvicinare a queste opere di assoluto pregio artistico mondi e generazioni diverse. Il risultato è una musica allo stato puro, dove non contano gli strumenti né gli strumentisti, ma l’idea generatrice: Voce ed Emozione.

Cristina Zavalloni, di formazione jazzistica, intraprende lo studio del belcanto e della composizione presso il Conservatorio di Bologna. Si dedica per molti anni alla pratica della danza classica e contemporanea. La sua attività concertistica la porta ad esibirsi sia nei più rinomati Festival Jazz a livello mondiale sia in stagioni classiche e a collaborare con importanti orchestre. Dal 2016 è docente nell’ambito dei corsi di alto perfezionamento dell’accademia musicale pescarese.

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