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Taccuino letterario del 27 maggio 2022

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Parolario&Co. è una rubrica settimanale di consigli di lettura realizzata in collaborazione tra Associazione Culturale Parolario, giornale La Provincia di Como e Ciaocomo radio con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia. Si ringrazia Confindustria Como, Fondazione Volta e BCC Cantù

Sono passati solo pochi giorni da uno degli anniversari più dolorosi della storia del nostro paese. Il 23 maggio 1992, vicino a Capaci, una carica di tritolo, RDX e nitrato di ammonio uccise il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Un attentato mafioso, un tratto dell’autostrada A29 esploso, cinque vite distrutte. A loro, e a quello che tutto ciò significa, dedichiamo l’inizio di questa puntata di Parolario & Co.

Una ferita profondissima, una perdita incolmabile, un’eredità che, dopo 30 anni, resta ancora preziosa e vitale per tutti e tutte, un esempio di coraggio, abnegazione e senso di giustizia che questo libro, Il cane di Falcone, scritto da Dario Levantino e pubblicato da Fazi Editore, tenta di restituire ai suoi lettori, un racconto commovente e delicato che, con leggerezza e senza toni retorici, affronta un tema difficile e una delle pagine più buie della nostra Storia dimostrando che l’amore e il senso di giustizia possono trionfare su qualsiasi forma di violenza e sopraffazione.

Cambiando completamente atmosfera, consigliamo la lettura di Tao 48, edito da La Nave di Teseo e scritto da Franco Cordelli, una raccolta di episodi – quarantotto ma forse, a ben guardare, qualcuno di meno – che danno vita a una sorta di autobiografia nascosta dell’autore e, al contempo, al racconto di una città, Roma. Ripercorrendo, con la memoria e fisicamente, tanti, più o meno conosciuti, luoghi di Roma e le suggestioni da essi evocate, Franco Cordelli costruisce un racconto in cui ritornano personaggi e temi con, sullo sfondo, la città eterna che, pagina dopo pagina, emerge come indiscussa protagonista. Una storia fatta di molte storie, narrate con uno stile inconfondibile che testimonia, una volta di più, l’unicità del suo autore.

Per gli amanti delle storie che raccontano i legami familiari e di quanto questi possano lasciare il segno, suggeriamo di leggere “La treccia alla francese” di Ann Tyler, edito da Guanda, che racconta l’epopea della famiglia Garrett dagli anni Cinquanta alla pandemia da Coronavirus, mentre il compito di presentare e recensire il consiglio letterario in collaborazione con Fondazione Alessandro Volta spetta, come sempre, alla viva voce del professor Marco Migliorini.

A cura di Alessia Roversi

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