Verso il voto

Amministrative, il candidato sindaco Roberto Adduci presenta la lista Comitato Assemblee Popolari

"Abbiamo massima serietà, attenzione e rispetto", scrive il candidato sindaco Adduci "il futuro è dei giovani"

Dopo essere uscito dalla coalizione che sosteneva la candidatura a sindaca di Como di Adria Bartolich, Comitato Assemblee Popolari ha schierato una squadra eterogenea di 22 candidati consiglieri, la maggior parte dei quali giovani e giovanissimi (l’età varia dai 19 ai 59 anni, con una prevalenza di nati e nate negli anni Novanta e Duemila), a sostegno di Roberto Adduci, candidato sindaco.

leggi anche
generica elezioni comunali di como 2022 fascia tricolore e scatola per votazione
Verso il voto
Amministrative Como: tutti i candidati sindaco e consiglieri e le liste presenti

«Comitato Assemblee Popolari è una proposta di metodo di governabilità – si legge nella nota inviata alla redazione in queste ore dal candidato sindaco Roberto AdduciPer noi fare politica non significa sapere tutto. Significa però avere una visione del mondo, delle proposte di indirizzo e un metodo applicabile che realizzi questa visione. La nostra visione non è applicabile né al sistema così come è concepito né tantomeno al modello di sviluppo a cui siamo inconsapevolmente o consapevolmente obbligati. È fondamentale capire che oggi la politica è subordinata a interessi economici, finanziari e di potere; ci si può e ci si deve muovere entro degli schemi neoliberali prefissati dalle istituzioni e dagli organismi sovranazionali ai quali bisogna rendere conto».

«Ebbene – prosegue la nota – non abbiamo scelto noi di organizzare e gestire un mondo attraverso abusi di potere, di sfruttamento, di disuguaglianze, di profitto, di competizione, di violenza, di omertà, di oppressione e repressione. Non ci riconosciamo in questi valori e siamo sicuri che la maggior parte delle persone non sia cresciuta inseguendo questi ideali. La politica organizzando la vita delle genti a suo uso e consumo in base all’interesse più succulento ci costringe ad essere ogni giorno peggiori di quello che siamo. Diciamo basta; non vogliamo essere dalla parte di chi legittima tutto questo e prendiamo posizione chiara e netta. Ci proponiamo di rompere i limiti imposti dalle necessità dei grandi capitali e siamo pronte alle conseguenze».

«La mia figura – sottolinea Adduci – prende senso nel momento in cui come individuo e come sindaco  mi faccio carico di tutte quelle responsabilità date dalle decisioni che prenderemo in favore del benessere del tessuto sociale invece che degli interessi dei grandi mercati, dei grandi imprenditori, delle lobby, della curia, della massoneria o piccola/grande criminalità organizzata. Noi cerchiamo di avere massima serietà, attenzione e rispetto. Siamo intransigenti verso chi invece ha di queste mancanze. Se Como e il mondo occidentale versano in questa situazione di degrado sociale non è a causa dei giovani, ma della cessione della sovranità di poter fare politica imposta da parte dell’infinita successione di governi e amministrazioni in mano a tecnici (imprenditore, avvocate, dottore, banchiere ecc.). Lo spazio in cui oggi vengono prese le decisioni non è più quello politico, non è più quello economico ma quello tecnico. Siamo persone giovani e non abbiamo nulla da perdere; sempre più spesso ci sentiamo dire che il futuro è nostro e che dovremmo prendercelo: eccoci!».

commenta