Parco spina verde

Alla scoperta del segreto della Cava di Camerlata

C’è un posto segreto a Como, a dire la verità più d’uno; Como è una città antica e misteriosa che racchiude tanti piccolo e grandi segreti. Esiste una Como nascosta; a volte difficile da trovare, a volte sotto gli occhi di tutti … La Cava di Camerlata è uno di questi.

Tutti entrando a Como da sud vediamo il roccione della Spina Verde, dietro il supermercato Esselunga di Camerlata e sotto il Castello Baradello. Un posto ben visibile, basta alzare di poco lo sguardo; eppure pochi sanno che dietro quella parete c’è un vero e proprio “antro” che è il risultato delle attività di estrazione dell’arenaria nel passato. Nelle stratificazioni rocciose è scritta la storia della terra e nelle tracce lasciate da cavatori e scalpellini si racconta il secolare lavoro dell’uomo.

Già sfruttata in epoca protostorica – la meglio conosciuta cultura di Golasecca – come testimonia una stele di arenaria, conservata nel museo archeologico di Como, riportante i caratteri in lingua leponzia assimilabile e connessa tanto a quella etrusca, quanto alle rune delle popolazioni celtiche.  La cava di pietra molera venne ampliamente sfruttata dai romani, per la costruzione della città e successivamente fino in epoca medioevale per l’edificazione del Castello Baradello da parte di Federico Barbarossa, per proseguire fino al XX° secolo. Diverse sono le cave presenti nel parco, oltre alla cava del Roccione di Prestino, quella del grande di Caversaccio, quella di Salvadonica, la cava detta Azzurra in zona Pianvalle.

cava di camerlata

Grazie al lavoro di Slow Lake Como e alla volontà dell’Ente Parco, anche il roccione ritorna a essere accessibile e visitabile, un altro obiettivo di restituzione delle bellezze del Parco sia a Como che a viaggiatori e turisti sia nazionali che internazionali. Ma non solo, come ascoltiamo dalle parole di Davide Bareggi di Slow Lake Como che insieme a Daniele Corti e con il team di Slow Moon (marchio che cura la promozione culturale e gli eventi al Castello) sta studiando una programmazione ricca e variegata per la stagione 2022. Una curiosità, la cava ha una acustica particolarissima, quindi non escludiamo che … ma non si vuole rilevare troppo del nostro Antrum.

Potete seguire le iniziative di Slow Lake Como e Slow Moon dalle pagine:

https://www.facebook.com/slowlakecomo

https://www.facebook.com/SlowMoonEvent

per riferimenti e contatti: +39 3920279675 | Info@slowlakecomo.com

 

Il brano del video è Saudagorìa, contenuto nell’omonimo disco del 2019 di Sara Romano. La cantautrice, nata a Palermo nel 1985, ha cominciato la sua attività di cantante e musicista nel 2006 occupandosi di musica popolare, una passione sempre alimentata sin dall’infanzia, e folk del Mediterraneo. Di lei dicono: “le canzoni di Sara Romano sono una poesia della mancanza”, come in un concept album, questo brano dà il titolo all’intera opera: Saudagorìa, gioco di parole tra la saudade portoghese, ovvero la nostalgia tipica della bossa nova brasiliana, e allegoria. Per chi ama la musica soft questo disco è quasi un capolavoro, un vero e proprio scrigno di meraviglie per tutti. Un po’ come il nostro Parco.

 

 

 

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