Casa della poesia di como

La guerra in Ucraina lambisce anche il festival “Europa in Versi” che rifletterà su locale e globale. Atteso il poeta Dmytro Chystiak

Dmytro Chystiak europa in versi

Europa in Versi Festival Internazionale di Poesia organizzato dalla Casa della Poesia di Como, torna dal 27 al 29 maggio per festeggiare in presenza la sua dodicesima edizione insieme alla città di Como e con la partecipazione di poeti di rilevanza nazionale e internazionale.

Ideato e promosso da Laura Garavaglia (presidentessa della Casa della Poesia di Como), la manifestazione ha come tema della dodicesima edizione “Località e globalizzazione”: la “località” è definita dalle interazioni quotidiane, ma le dimensioni globali divengono sempre più importanti e il senso di ciò che accade localmente, tutto ciò che caratterizza lo spazio dell’esperienza quotidiana, trova origine anche nella connessione che si stabilisce a livello globale. Nel contesto che stiamo vivendo – anche e soprattutto in questo periodo – il concetto di “identità culturale” costituisce l’insieme dei riferimenti per il quale una persona o un gruppo si definisce e desidera di essere riconosciuto: implica le libertà inerenti alla dignità della persona e integra – in un processo permanente – la diversità culturale, il particolare e l’universale, la memoria e il progetto.

“Il tema di questa edizione, definito mesi fa, ha anticipato anche quello che stiamo vivendo in questi giorni: la guerra in Ucraina ci tocca da vicino e ci lascia attoniti – spiegaLaura Garavaglia,ideatrice della manifestazione – perché siamo spettatori, sentendoci però coinvolti in prima persona. Avevo da tempo invitato Dmytro Chystiak, poeta ucraino che ha già partecipato a due edizioni del Festival. E a mia volta sono stata ospite al Festival Kochur di Kiev, stabilendo un legame significativo con i poeti e i letterati contemporanei. Ovviamente la situazione attuale è delicata e la presenza di Dmytro in forse. Ci auguriamo che possa finire presto la guerra e che lui possa essere presente di persona. L’edizione di quest’anno sarà in ogni caso dedicata alla pace, così come lo scorso anno era stata dedicata alle donne afghane: la poesia è sempre un atto di pace, come ha scritto Pablo Neruda, è memoria ed è anche racconto della vita reale”.

Dmytro Chystiak, 34 anni, poeta, scrittore e professore alla Taras Shevchenko National University di Kyiv, lo scorso marzo in un’intervista a Il Foglio affermava che l’aggressione russa ha rafforzato l’identità ucraina, un’identità plurale in cui ognuno, per motivi politici, religiosi o culturali, si riconosce. “L’unione nella diversità è ciò che ci rende europei”, dice Chystiak, prima di aggiungere: “Siamo un paese multiculturale, dove si mescolano lingue, culture e religioni, ma c’è la consapevolezza di essere cittadini di una stessa comunità nazionale. Inoltre, la maggior parte degli ucraini, oggi, pensa che non ci sia altra soluzione che diventare uno stato europeo a tutti gli effetti. Ma ripeto: per l’Ucraina si tratta di un ritorno alle origini, a ciò che è stata per secoli. Mentalmente ci sentiamo già in uno spazio europeo”.

Questo era, a inizio conflitto, il punto di vista ravvicinato, dell’intellettuale ucraino che ha anche sottolineato come “i poeti hanno la possibilità di catturare l’essenza dell’anima e di mostrarla. Nella situazione attuale, i grandi poeti mostrano come questa guerra non sia un problema dell’oggi, ma una frattura che oppone da secoli Russia e Ucraina”temi dell’appuntamento poetico comasco inducono ad un approccio politico, cui, per altro, i poeti non si sono mai sottratti; da Sofocle a Dante, dai Risorgimentali a Pasolini, con i loro versi hanno scalzato l’idea per cui i poeti si occupano delle cose astratte, della letteratura, di qualcosa che comunque è considerato un po’ eccentrico se non superfluo. Locale e  Globale (che qualche ignoto semantico ha poeticamente racchiuso nel neologismo “glocal”), il tema proposto per la dodicesima edizione di Europa in Versi, stimolerà gli interventi di KooseulKim e DonghoChoi dalla Corea del Sud, dello spagnolo Rafael Soler, poeta e narratore, ma anche sociologo, di fama internazionale, di Ion Deaconescu scrittore e critico letterario rumeno, delle poetesse svizzere Leta Semadeni e Laura Accerboni nonchè degli italiani Franca Grisoni, Basilio Luoni, Edoardo Callegari e Sabrina De Cani

Il programma del Festival entra nel vivo sabato 28 maggio nell’affascinante scenario di Villa Gallia, affacciata sul primo bacino del lago di Como, con l’incontro dei poeti internazionali e l’introduzione a cura di Roberto Galaverni. Domenica 29 maggio nel Parco di Villa Sucota  si terrà “La mia lingua è un filo di seta”, passeggiata con reading con i poeti ospiti del festival “Europa in versi” e con la partecipazione del pubblico, invitato a condividere testi ispirate al tema tessile o a quello floreale. Un modo per legare le fioriture primaverili ai motivi di tanti tessuti stampati presenti nel Museo (in collaborazione con “Sentiero dei Sogni” e la guida di Pietro Berra). Nel pomeriggio al Museo Della Seta si terrà un omaggio a Como – Città Creativa Unesco 2022 per l’attività serica

Il Festival “Europa in versi” per l’edizione 2022 ha ottenuto il Patrocinio della Commissione Europea, del Ministero di Beni Culturali, di Regione Lombardia, Provincia di Como, Comune di Como, dell’Università dell’Insubria, Como Città Creativa Unesco, Consolati della Corea del Sud e della Romania a Milano ed è realizzato grazie al sostegno di Regione Lombardia, Fondazione Alessandro Volta, BCC Lezzeno.

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