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Lo Zen e il bronzo nelle sculture di Kengiro Azuma in Pinacoteca

Inaugurata ieri sera nella Pinacoteca Civica di Como la mostra “Kengiro Azuma. Continuità, lo scorrere della vita” curata e allestita da Anri Ambrogio Azuma e da Federica Minesso. L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 23 ottobre e si sviluppa nelle sale espositive al piano nobile della Pinacoteca e nel cortile interno, ha il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano in onore dell’artista, scomparso nel 2016, che ha diviso la sua vita tra la natia Yamagata e l’Italia dove ha vissuto per 60anni.

“Kengiro Azuma. Continuità, lo scorrere della vita” ripercorre i 90 anni dell’artista, dal Giappone a Milano, una vita sviluppatasi alla ricerca di se stesso attraverso la sua evoluzione artistica legata ai metalli (da generazioni la è una famiglia di fonditori di bronzo). Una ricerca che per Kengiro Azuma  ha il suo fulcro nella filosofia Zen del MU e del YU che sono gli opposti, il vuoto e il pieno, il corpo e lo spirito, la materia e l’anima. La sua filosofia dell’arte rispecchia il suo modo di vivere secondo cui non avere è essere, per cui l’arte non conosce frontiere, colore della pelle, religione, politica, ideologie, diversità, perfezione.

Nelle sue opere la dicotomia assume forme e contrasti complementari e asimmetrici in cui le superfici e le linee strutturano un’armonia di incastri. Le sculture do Azuma vanno alla ricerca dell’invisibile e dello spirito, frutto di un lavoro minuzioso, quotidiano e instancabile che prende avvio dal disegno per dare forma concreta all’invisibile, alle emozioni e ai sentimenti che sono il motore della sua opera.

Kengiro Azuma è stato un artista completo ed eclettico: ha creato sculture, disegnato, dipinto quadri, stampato incisioni e litografie, dato forma a gioielli, oggetti e mobili. Nelle sale sono quindi esposti, oltre alle sculture, quadri, manifesti, documenti, disegni, progetti di opere all’aperto, gran parte dei pezzi sono in bronzo, materiale d’elezione per Azuma, per tradizione famigliare e perché, motivo non secondario, il bronzo dona eternità alle  sue creazioni.

mostra kengiro azuma pinacoteca

La mostra porta l’arte contemporanea dentro la Pinacoteca in un percorso iniziato su impulso dell’Assessore alla Cultura del Comune di Como, Livia Cioffi  “Siamo soddisfatti dei diversi obiettivi culturali raggiunti, che per quanto concerne la Pinacoteca civica si manifestano sia sul piano della comunicazione, sia su quello programmatico in linea con il Piano di sviluppo dei Musei”.

Le sale e gli spazi d’esposizione

All’ingresso da il benvenuto al visitatore l’opera “YU-84” detta anche “scudo”, a difesa ma anche a simbolo di partenza, in quanto la sua forma ricorda anche quella di una barca. Il cortile di Palazzo Volpi ospita “La Luce di Como”, opera che rispecchia il cielo e la propria figura i cui triangoli sono simbolo dell’anima.

mostra kengiro azuma pinacoteca

Nella prima sala al primo piano il percorso espositivo inizia con il periodo accademico della scultura figurativa francese all’Università d’Arte di Tokyo. Segue quindi quello sempre figurativo con il maestro Marino Marini all’Accademia di Brera a Milano, dove compaiono i primi bassorilievi in legno, in gesso e in bronzo intitolati MU (infinito, vuoto). La seconda e la terza sala ospitano le opere del periodo ‘buio’, in cui la sua scultura tridimensionale presenta una patina scura a simboleggiare la difficoltà e la fatica. Successivamente la scultura s’illumina di luce, sole, calore mediterraneo.

mostra kengiro azuma pinacoteca

Immancabili nel percorso espositivo le sue delicate figure di animali, che lo hanno sempre accompagnato.

mostra kengiro azuma pinacoteca

“La mostra è un crescendo di emozioni, che ci auguriamo possa coinvolgere ampiamente il visitatore. Questo progetto punta a valorizzare grandi autori contemporanei sulla scena nazionale ed internazionale, in linea con la vocazione della Pinacoteca civica per l’arte del Novecento e per la sua ampia conoscenza e diffusione” afferma la Responsabile dei Musei Civici, Veronica Vittani.

Kengiro Azuma nasce a Yamagata nel 1926 in una famiglia di fonditori di bronzo e nel 1943 si arruola come volontario nell’aeronautica della Marina Militare giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Al termine della guerra ritorna nella sua città e nel 1949 si iscrive presso la Tokyo University of the Arts. Nel 1956, grazie a una borsa di studio arriva a Milano per studiare all’Accademia di Brera con Marino Marini, del quale diventerà assistente personale, e sarà proprio lui ad indicargli la strada da seguire nella sua arte suggerendogli di tornare alle sue origini, al suo essere giapponese. Inizia così l’intensa ricerca scultorea di Azuma che per sessant’anni indaga i concetti zen del MU e dello YU, il significato della vita e rende visibile attraverso la sua scultura il senso e l’invisibile, l’anima e lo spirito. Muore a Milano nel 2016.

mostra kengiro azuma pinacoteca

“Kengiro Azuma. Continuità, lo scorrere della vita ”

Pinacoteca Civica di Como, via Diaz 84 – Como

Orari da martedì a domenica ore 10-18

Ingresso

Tariffa intera € 5,00 | Tariffa ridotta/gruppi € 3,00 | Biglietto cumulativo € 12,00 | Family pass € 12,00

Info pubblico Tel. +39 031 269869 – pinacoteca@comune.como.itwww.visitcomo.eu

Facebook e instagram @museicivicicomo

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