Como, tempo di elezioni amministrative. Mentre in queste ore si definiscono coalizioni e candidati, CiaoComo ha deciso di scendere in mezzo alla gente, partendo da quella che vive nei quartieri periferici, per raccogliere problemi, criticità e suggerimenti da rivolgere alla futura amministrazione comunale e al prossimo sindaco della città.
La prima tappa è Albate, dove sono state segnalate diverse problematiche, che riguardano soprattutto la popolazione più anziana e meno autosufficiente: quello che si segnala, infatti, è una mancanza di servizi essenziali, che fino a qualche tempo fa permettevano agli abitanti del quartiere, soprattutto a quelli con difficoltà di spostamento, di soddisfare alcuni bisogni.
La mancanza di negozi al dettaglio, come una macelleria, una salumeria, una pescheria o un negozio di abbigliamento (mancanza sopperita, una volta alla settimana, dal mercato di via Falciola) di un laboratorio di analisi dove poter eseguire esami del sangue e controlli di routine senza dover prenotare presso le strutture ospedaliere pubbliche o private della zona centrale di Como e la sospensione del “servizio al cittadino” del mercoledì, che prima permetteva l’espletamento di piccole pratiche burocratiche (carta d’identità, certificati, ecc…) sono tra le cose maggiormente segnalate dai cittadini albatesi. «Gli anziani in carrozzina o con difficoltà di deambulazione devono avere parenti o persone disponibili ad accompagnarli a Como o a Cantù – ha raccontato una signora – perché qui non ci sono servizi efficienti ed è impensabile che, da soli, si possa prendere un mezzo pubblico per spostarsi, anche se la zona è servita abbastanza bene, da quel punto di vista».
Un altro problema riguarda la condizione delle strade e dei marciapiedi, che spesso versono in cattive condizioni, oppure vengono sistemati solo in parte e poi dimenticati (come nella zona davanti alla Coop), così come la congestione della viabilità in certi orari specifici della giornata, come la mattina e la sera dopo le 17, a causa anche del protrarsi dei lavori sul Ponte dei Lavatoi. È emersa, forte, anche una vecchia ferita, quella da parte dei residenti in via Ninguarda, privi di un servizio di autobus nella zona, eliminato nel 2011 e mai più ripristinato, mentre alcuni abitanti hanno segnalato l’aumento del numero degli incidenti sulla Canturina.
«Prima avevamo un centro anziani dove ci trovavamo e facevamo attività – ha raccontato il signor Antonio – ma col Covid l’hanno chiuso e ancora non sappiamo se e quando riaprirà. So che il Comune ha chiesto l’affitto dei locali anche nel periodo di chiusura, ma l’associazione non ha i soldi per pagare, così abbiamo perso l’unico luogo sicuro e aggregativo che avevamo nel quartiere». «Anche per i giovani e i bambini c’è poco, ad Albate – ha raccontato il trentenne Ernesto, padre di due bambini – l’unico parco presente, il giardino di via S. Antonino, avrebbe bisogno di un po’ di manutenzione in più. Lo scivolo non è sicuro, alcuni gradini sono rotti e l’erba è rada, c’è solo terra: quando non piove si alza tantissima polvere, mentre quando piove si trasforma in fango ed è difficile accedere al parco. Inoltre, manca una zona riservata per i cani, che devono utilizzare gli stessi spazi dei bambini, nella speranza che nessun bisogno sfugga all’attenzione dei proprietari».
Segnalati anche problemi di manutenzione nella palestra della scuola media di Piazza IV Novembre e la necessità di un servizio di doposcuola che possa accogliere i bambini oltre le ore 16, per permettere ai genitori di andarli a prendere dopo il lavoro. Niente di preoccupante da rilevare, invece, per quanto riguarda la sicurezza: Albate, a detta dei suoi abitanti, è un quartiere piuttosto tranquillo, senza particolari problemi di vandalismo o delinquenza.
commenta