L'interrogatorio

Lo schianto di Gravedona: il giudice convalida l’arresto del giovane che ha investito Giorgio fotogallery

Il 26enne istruttore di kite surf spiega cosa è accaduto sabato notte: la sua patente revocata da tempo, non poteva guidare l'auto.

Parla e cerca di chiarire. Le sue risposte al giudice delle indagini preliminari di Como, messe a verbale, hanno ricostruito alcuni dettagli della tremenda sciagura avvenuta sabato notte a Gravedona tra la Regina e via Guasto, con la sua auto fuori strada dopo una curva e il 64enne Giorgio Civetta – appena uscito dalla pizzeria per gettare i rifiuti – colpito in pieno ed ucciso senza scampo. Con un volo nel torrente sottostante. Il giovane, secondo le prime indagini, sarebbe stato alla guida senza patente e con un tasso alcolico superiore al limite. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato.

 

Oggi il 26enne, che fa l’istruttore di kitesurf in Altolago, è stato sentito dal giudice per le indagini preliminari di Como in carcere che ha poi confermato la custodia cautelare in carcere, come richiesto dal pubblico ministero Massimo Astori, il magistrato di turno in Procura. Il ragazzo, come detto, ha risposto alle domande del giudice assistito dal suo legale. Sulle modalità dello schianto avrebbe detto di essere stato abbagliato da una macchina che viaggiava in senso contrario e di aver perso il controllo della vettura senza accorgersi di aver colpito l’uomo poi sbalzato di sotto.

 

Il giovane resta in cella, dove è stato trasferito da ieri dall’ospedale di Gravedona, con accuse pesantissime. La sua patente risulta revocata dopo essere stato fermato due volte alla guida: prima in stato di ebbrezza e successivamente senza alcun documento per la guida. La Subaru con la quale ha travolto ed ucciso Giorgio Civetta è di proprietà del padre.

 

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