Intervista

“Avventure di un ottenne (con due fratelli più grandi)”, il primo libro della libraia canturina Valentina

Le irresistibili peripezie di un terzogenito alle prese con due fratelli entrati di punto in bianco nell’adolescenza. I contrasti, le prese in giro, i silenzi, le fidanzate… le “Avventure di un ottenne” ci raccontano la fratellanza dal punto di vista di un bambino di otto anni, un po’ attore, un po’ filosofo e un po’ poeta. Si intitola “Avventure di un ottenne con due fratelli più grandi” il primo libro di Valentina Pellizzoni, conosciutissima libraia de La Cornice di Cantù. A dare forma e colore alle parole di Valentina, nel libro ci sono le belle illustrazioni di Miriam Serafin.

Claudia Fasola ha incontrato Valentina Pellizzoni in libreria

valentina pellizzoni

È dura essere il più piccolo di tre fratelli mentre i maggiori si incamminano nella giungla adolescenziale e tu continui a essere un bambino con tanta voglia di giocare e un’immaginazione incontenibile. Il divano è il tuo rifugio e il tuo palcoscenico, il regno dove nascono le storie più magiche e memorabili, a cui però i grandi non partecipano più. Loro adesso hanno 11 e 14 anni e pensano solo ai videogame, alle fidanzate e a prenderti in giro. Per fortuna in casa, o meglio, in giardino, gravitano anche quattro gatti e quattro galline che colorano la vita e ogni tanto la rendono ancora movimentata e divertente. E vicino abita il nonno, che la sa lunga su tutto ed elargisce buoni consigli. Infine ci sono anche mamma e papà, ma di loro in questo libro non si dice granché.

Con acutezza e sensibilità, Valentina Pellizzoni racconta la fratellanza al maschile e il repentino passaggio dall’infanzia all’adolescenza. La voce narrante è quella di Gabi, terzogenito loquace e dall’indole poetica, che vede i suoi fratelli maggiori crescere e trasformarsi da un momento all’altro, oscillando tra la delusione cocente e l’ammirazione sconfinata.

Una lettura vera e vivace che assume contorni da un lato teneri e dall’altro esilaranti, ben interpretata dalle illustrazioni di Miriam Serafin, che sanno cogliere con naturalezza lo spirito del testo e riflettere la personalità dei protagonisti con leggerezza e simpatia. “Volevo sviluppare delle immagini ironiche, divertenti, che potessero stare bene con la storia, che è raccontata dal punto di vista di un ragazzino e della sua vita – dice Miriam –  Per me era importante che le immagini fossero giocose ma anche quotidiane, in modo che i bambini potessero riconoscersi”

valentina pellizzoni

Da un osservatorio speciale Valentina Pellizzoni ci regala sensazioni e riflessioni di un bambino molto profondo e perspicace, e lo fa con una scrittura partecipe e schietta, che rivela uno sguardo complice e carico di affetto. «Qualche anno prima di avere dei figli, una dolce signora mi disse che dei bambini maschi mi stavano aspettando. Ho avuto in effetti tre figli maschi, e anche tutti i gatti che abbiamo avuto negli anni sono stati maschi. Sono così testimone di una relazione speciale, che non ha tanto spazio nei libri per ragazzi, dove per lo più, soprattutto ultimamente, sono bambine o ragazze le protagoniste. Per questi racconti ho preso spunto quindi da ciò che ho vissuto e che ho visto, e dove la realtà non arrivava, ho tessuto io con l’immaginazione. Per avere un po’ di femmine a casa mia, mi sono dovuta comprare delle galline e ancora noi, io e le galline, guardiamo a questo mondo maschile con stupore, un bel po’ di mistero e molto divertimento.» dice Valentina

Valentina Pellizzoni, nata a Cantù, è laureata in Storia del Cinema presso l’Università di Bologna, con un Master in produzione cine-televisiva. Dopo aver lavorato come aiuto regista in una soap opera, ha capito che se doveva scegliere una finzione, preferiva di gran lunga quella dei libri. Da anni gestisce lo Spazio Libri la Cornice dove organizza e tiene corsi di formazione sulla letteratura per ragazzi. Coltiva la passione della scrittura e scrive di letteratura e libri su blog specializzati. Ha tre figli, quattro gatti e quattro galline che scappano sempre.

 

 

 

 

 

 

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