Domenica aspettando la boheme

“La Bohème”, regia di Renata Scotto, secondo appuntamento con l’opera lirica al Sociale

teatro sociale la boheme

“Che gelida manina, se la lasci riscaldar…”. Tutti ricordano quest’aria della Bohème di Giacomo Puccini, e andato in scena per la direzione d’orchestra e concertazione dell’allora ventinovenne Arturo Toscanini, in prima assoluta al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896, ritorna al Teatro Sociale di Como sabato 6 novembre (ore 20.30) e domenica 7 novembre (ore 15.30) 2021, per la regia di Renata Scotto e la direzione d’orchestra affidata a Giovanni Di Stefano, a condurre l’Orchestra Sinfonica di Savona, mentre il Coro di OperaLombardia è diretto da Massimo Fiocchi Malaspina. Tra gli interpreti alcuni finalisti e vincitori delle ultime edizioni del Concorso AsLiCo per Giovani Cantanti Lirici, già avviati ad una carriera brillante: Sarah Tisba e Linda Campanella si alterneranno nei panni di Mimì, Valerio Borgioni  e Matteo Desole  in quelli di Rodolfo.

La regia è seguita dalla grazia e dall’esperienza di Renata Scotto, stella della lirica e vincitrice a suo tempo del Concorso AsLiCo: «Per me tornare alla Bohème da regista (dell’opera di Puccini ho già fatto delle produzioni negli Stati Uniti) è bellissimo perché è un modo per rivedere la tua produzione per intero. Se io, sul palcoscenico, cercavo sempre di cantare ‘ai’ miei colleghi, come regista ho dovuto invece cambiare prospettiva e ‘cercare’ i miei compagni. Sono stata sia Mimì che Musetta, quest’ultimo ruolo al Metropolitan di New York, su richiesta di James Levine. E anche mia, a dire il vero. Quando espressi il desiderio al direttore, mi disse soltanto: ‘Ok, quando?’. Sono legata a entrambi i personaggi perché uno ‘guarda’ l’altro. Musetta è innamorata di Mimì perché Mimì è dolce, mentre, allo stesso tempo, quando Mimì vede Musetta le vuole bene perché è bella, appariscente e piena di vitalità. Sono due aspetti totalmente diversi della femminilità che mi facevano amare ogni volta di più entrambi i ruoli.»

 

I quattro quadri, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, sono tratti da Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger, romanzo, o meglio antologia di racconti, del 1851, che narra la vita scapigliata di giovani artisti, residenti nel Quartiere Latino di Parigi nel 1840 (le didascalie di Puccini retrodatano la vicenda al 1830). L’opera è mimesi fedele, dalle pennellate naturaliste, di uno spaccato di vita assolutamente veritiero e non edulcorato, dove protagonisti della vicenda non sono più dèi ed eroi d’epoche lontane, o appartenenti a famiglie aristocratiche, ma sono attinti dalla gente comune, ritratti nei loro drammi quotidiani o in scene tragicomiche

L’immortale capolavoro del genio toscano è ambientata a Parigi, la vigilia di Natale con le strade piene di gente, tra venditori di giocattoli e locali affollati, le soffitte fredde e la miseria quotidiana sono lo sfondo su cui si snoda la vicenda tragica dell’amore tra il poeta Rodolfo e la ricamatrice Mimì, affetta da tubercolosi. A loro fa da contraltare l’amorazzo tra il pittore Marcello e l’esuberante Musetta, personaggio complementare di Mimì. Su tutto e accanto all’amore aleggia il prepotente dell’amicizia che lega questi giovani, con il filosofo Colline e il musicista Shaunard, e li fa ritrovare insieme, nel quarto quadro, accanto ad una Mimì morente, in una delle scene più struggenti dell’intera storia del melodramma. Se nella vita di Puccini “La bohème” sancisce la conferma duratura del suo genio, nella storia dell’opera essa è un’innovazione grazie a cui i meccanismi musicali agiscono profondamente nelle capacità ricettive dell’ascoltatore, che nelle mani del compositore ride, piange, ama e soffre le stesse passioni dei personaggi sulla scena con una potenza nuova.

Al Teatro Sociale di Como La Bohème arrivò lo stesso anno, il 26 agosto 1896, non a caso a pochi mesi dal debutto torinese: l’opera di Puccini, frutto di una gestazione durata tre anni venne in parte composta a Milano ed in parte in Toscana, e cita aspetti autobiografici degli anni trascorsi in Brianza con Elvira.

Come da bella trasizione del Teatro Sociale, l’opera è preceduta da unaintroduzione per chi vuole approfondirne le tematiche:  l’incontro per il pubblico Aspettando … La Bohème a cura di Marco Targa, in collaborazione con il Conservatorio di Como, domenica, 31 ottobre alle ore 11.00, in Sala Bianca, ad ingresso libero; si accede tramite controllo del Green Pass.

 

Teatro Sociale di Como
Sabato 6 novembre 2021, ore 20.30
Domenica 7 novembre 2021, ore 15.30

La Bohème di Giacomo Puccini

Opera in quattro quadri. Musica di Giacomo Puccini.
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger
Prima rappresentazione: 1 febbraio 1896, Teatro Regio, Torino

Mimì Sarah Tisba (6/11), Linda Campanella (7/11)
Rodolfo Valerio Borgioni (6/11), Matteo Desole (7/11)
Musetta Greta Doveri
Marcello Luca Galli
Colline Andrea Patucelli
Schaunard Paolo Ingrasciotta
Benoît/Alcindoro Matteo Peirone
Direttore Giovanni Di Stefano
Regia Renata Scotto
Scene Michele Olcese
Costumi Concetta Nappi
Luci Andrea Tocchi
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro AsLiCo
Orchestra Sinfonica di Savona
in coproduzione con Teatro dell’Opera Giocosa di Savona

 

 

 

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