Maestro razionalista

“Pietro Lingeri astrazione e costruzione”. Alla Triennale di Milano la mostra dedicata all’architetto comasco

di Davide Fent

La Triennale Milano presenta la mostra “Pietro Lingeri. Astrazione e costruzione” ( 8 ottobre – 21 novembre 2021, di Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica dalle 11:00 alle 20:00)  uno speciale percorso espositivo dedicato all’architetto comasco Pietro Lingeri (1894-1968), a cura di Gabriele Neri e con progetto di allestimento di Onsitestudio, sviluppato nell’ambito di un lavoro di digitalizzazione e valorizzazione dei materiali dell’Archivio Pietro Lingeri, frutto di una collaborazione con l’archivio stesso.

pietro lingeri triennale milano

Nato a Bolvedro di Tremezzo, sul lago di Como, nel 1894, Pietro Lingeri inizia la sua carriera artistica come stuccatore nella settecentesca Villa Sola Cabiati, dove viene notato per il suo talento. Si trasferisce a Milano nel 1906 e l’anno successivo si iscrive alla Scuola superiore d’Arte applicata all’Industria del Castello Sforzesco, mentre frequenta come “decoratore scultore” la Scuola degli Artefici all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo aver partecipato alla guerra, dal 1922 frequenta il corso speciale di Architettura a Brera. Nel 1926 consegue il diploma di professore di disegno architettonico e apre uno studio in corso Vittorio Emanuele. Nel 1930 ottiene l’iscrizione all’Albo degli architetti di Milano. Appartengono a questo periodo, tra gli anni Venti e l’inizio del decennio successivo, una serie di significative opere milanesi (tra i quali il negozio Al Principe di Galles, l’Istituto di bellezza Biancardi, l’Hotel Manin, l’Hotel Europa, la Galleria del Milione) mentre prosegue la sua attività sul lago di Como con ville, alcuni monumenti ai caduti, edicole funerarie ed edifici. Dal 1930 è membro del gruppo italiano dei CIAM (Congressi Internazionali d’Architettura Moderna) e del MIAR (Movimento Italiano di Architettura Razionale); nello stesso anno vince il premio della Triennale di Monza con i salottini di prova per la “Sartoria Moderna”. Con il Gruppo di Como firmerà, nel 1933, la Casa sul lago per artista alla 5ª Triennale, che gli varrà il Gran premio per l’architettura. Sempre nel 1933 è tra i fondatori di “Quadrante”, rivista portavoce dell’astrattismo e dell’architettura razionale diretta da Bardi e Bontempelli, e nel 1937 di “Valori Primordiali”.

pietro lingeri triennale milano

Negli anni Trenta progetta insieme a Terragni quattro case d’abitazione a Milano (Casa Rustici, Casa Toninello, Casa Lavezzari, Casa Ghiringhelli) e progetta da solo la Casa Rustici-Comolli. Nel 1932 Rino Valdameri, presidente dell’Accademia di Brera, lo incarica del progetto delle case per artisti sull’isola Comacina e nel 1938 di quello per il Danteum, tempio in onore di Dante da erigersi sulla via dell’Impero a Roma, che disegnerà insieme a Terragni. Come scrive il Presidente della Triennale di Milano Professor Architetto Stefano  Boeri nell’ introduzione al bellissimo volume Edizione Eecta  bilingue italiano e inglese a cura di Gabriele Neri, traduzione di Karen Tomatis per Scriptum, Roma (Pagine 240, euro 34,00),  “Dedicare una mostra a Pietro Lingeri significa portare la dovuta attenzione su una figura chiave del mondo del progetto e, al con- tempo, proporne nuove chiavi di lettura e nuove interpretazioni, coerentemente con il percorso di promozione e valorizzazione dei grandi Maestri che Triennale Milano sta portando avanti, come dimostrano le retrospettive su Ettore Sottsass, Osvaldo Borsani, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Enzo Mari, Vico Magistretti, Carlo Aymonino e Carlo Mollino. Lingeri è stato uno dei grandi protagonisti dell’architettura italiana, autore di alcune tra le più significative opere razionaliste, dal Monumento ai caduti a Como, del 1926, al piano regolatore per la città di Como, del 1935, da Casa Rustici in corso Sempione a Milano, del 1935 (tutti con Giuseppe Terragni), al progetto di Villa Leoni del 1937 – con cui partecipa all’esposizione al Royal Institute of British Architects di Londra – fino alla serie di alloggi per il quartiere QT8 a Milano del 1951. Diverse an- che le occasioni in cui Lingeri ha avuto modo di esporre i suoi progetti in Triennale Milano, a riprova dell’attenzione che la nostra istituzione ha da sempre avuto nei confronti del suo lavoro. La forza di Lingeri risiede nel fatto che le sue architetture possono essere sì lette con una prospettiva storica ma, grazie al loro portato ed eredità, sono in grado di attraversare diacronicamente la storia dell’architettura di rivelarsi ancora oggi di forte attualità e fonte di dibattito sulla disciplina, come questa esposizione dimostra…”.

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Una delle fotografie scattate da Filippo Romano per questa mostra offre un ritratto inconsueto del palazzo per uffici “La Centrale” a Milano, opera di straordinaria eleganza disegnata da Pietro Lingeri negli anni Cinquanta alle spalle del Teatro alla Scala. La facciata è interamente ricoperta dalla trama metallica di un ponteggio di cantiere, eretto in vista dei lavori di ristrutturazione che pre- sto infonderanno nuova linfa nell’edificio. Si tratta di un’inquadratura a prima vista ingenerosa, specie se confrontata con le nitide immagini in bianco e nero dell’epoca – pub- blicate su riviste internazionali e più avanti in questo catalogo – in cui la griglia strutturale del palazzo risalta nel grigio milanese. Difficile cogliere, dietro a quegli esili ponteggi, l’esito delle più raffinate sperimentazioni compositive e strutturali che collegano il neoclassicismo lombardo, l’astrattismo comasco-milanese e il pragmatico slancio del boom economico italiano, così come l’inconsapevole legame con i telai di Sol LeWitt, che giungeranno pochi anni più tardi in parallelo con la rivalutazione all’estero del Razionalismo italiano.

Eppure, paradossalmente, quell’impalcatura – precisissima nella sua ordinaria funzionalità – sembra capace più di altre immagini o parole di rappresentare alcune questione e chiavi interpretative che sono alla base di questa mostra. Impietosa nel celare e di- storcere la reale forma dell’edificio, tale sovrastruttura sembra coincidere con un filtro altrettanto ingombrante – in questo caso storiografico – che ha schermato il lavoro di Lingeri. Com’è noto, infatti, la lettura di buona parte della sua opera è stata per molto tempo influenzata dall’ombra proiettata dagli architetti con cui egli collaborò (uno in particolare: Giuseppe Terragni, ovviamente, socio di numerosi ed eccezionali progetti), ponendo questioni di autorialità, ruoli, prospettive e aspettative che oggi – nonostante tutto – sembrano ancora aperte. Per anni, come anche sottolineano Chiara Baglione e Manuel Orazi in queste pagine, nella considerazione di molti la figura di Lingeri è rimasta spesso relegata al ruolo di comprimario, di eterno debitore, in secondo piano rispetto ad altri miti, come accaduto per altri colleghi (si vedano, pur nella loro diversità, le biografie di Adolf Meyerzweite Mann di Walter Gropius – e di Pierre Jeanneret).

pietro lingeri triennale milano

Gabriele Neri ci offre una prospettiva originale per l’interpretazione di una figura, quale quella di Lingeri, così significativa, presentando una selezione di schizzi, disegni, fotografie, modelli, lettere e materiali spesso inediti, provenienti principalmente dall’Archivio Pietro Lingeri, con l’obiettivo di ripercorrerne l’opera e restituire il contesto storico in cui ha lavorato, la sua poetica e ricerca, le collaborazioni artistiche e architettoniche, l’influenza sul disegno urbano. In mostra, inoltre, un particolare rilievo è dato all’opera di Lingeri relativa al secondo dopoguerra che sarà esposta al pubblico per la prima volta in maniera ampia e articolata, aiutando a ricostruire l’intero iter progettuale delle sue architetture.

Mostra

PIETRO LINGERI – ASTRAZIONE E COSTRUZIONE

8 ottobre – 21 novembre

a cura di Gabriele Neri

 

LA TRIENNALE DI MILANO

via Emilio Alemagna 6

La biglietteria è aperta da martedì a domenica dalle 11.00 alle 19.00.
Puoi acquistare i biglietti sul nostro sito o tramite il Call Center di Vivaticket T 892 234.

Alcune tipologie di biglietti sono disponibili solo in cassa ed è possibile prenotarle telefonicamente.
Contattarci al numero T+39 02 72434 208.

www.triennale.org

 

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