Il blitz

Rovellasca, rifiuti speciali per realizzare opere pubbliche: sequestro e tante perquisizioni

Operazione congiunta di Carabinieri e FInanza. Quattro arresti: due ai domiciliari, I dettagli e le foto.

Blitz in parte del territorio comasco dalle prime luci dell’alba di oggi. Carabinieri e Finanzieri del Comando Provinciale di Como,
sotto il coordinamento della Direzione
Distrettuale Antimafia di Milano, hanno eseguito misure cautelari per l’operazione denominata convenzionalmente «Terre Fantasma»: ordinanza del Gip del Tribunale di
Milano, nei confronti di 4 cittadini italiani: 2 misure agli arresti domiciliari, un obbligo di
dimora ed un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

 

Le indagini, infatti, hanno permesso di delineare i profili essenziali di un disegno criminoso,
finalizzato all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti con l’intento di coprire lo
svolgimento di una illecita attività di smaltimento e riutilizzo di rifiuti, comprovata da una
attenta azione di monitoraggio ed analisi, operata nell’arco delle indagini dai Carabinieri
appartenenti alla Stazione di Turate, al Gruppo Forestali di Como e dai militari della
Compagnia Guardia di Finanza di Olgiate Comasco. Le attività, sin dalle prime fasi investigative, che hanno avuto inizio nel novembre 2018,
hanno riguardato un sito di frantumazione rifiuti edili nel Comune di Rovellasca dove erano stati sversati, abusivamente, circa 16.500 metri cubi di rifiuti speciali non
pericolosi prodotti presso cantieri edili di diverse province lombarde, che venivano ivi
triturati in un impianto, peraltro sprovvisto di autorizzazione e rivenduti come materiale da
costruzione privo delle prescritte certificazioni.

E’ risultato che il materiale così rigenerato, stoccato a Rovellasca (sito posto sotto
sequestro e con esso i giacenti rifiuti per complessivi 5000 metri cubi), sia stato peraltro
utilizzato per la realizzazione di opere pubbliche quali il centro sportivo di Cislago
(opera a carico della autostrada Pedemontana Lombardia S.p.A.) e l’“adeguamento parco
sud ed attestamento linea s13 della k11 – linea Milano Saronno della stazione ferroviaria
di Garbagnate Milanese” (commissionato da Ferrovie Nord S.p.A.), nonché per opere
private in Ceriano Laghetto (MI), in luogo di materiale certificato.

 

Le indagini, svolte attraverso numerosi servizi di appostamento e pedinamento,
documentati con filmati, escussioni testimoniali, accertamenti documentali e di riscontro,
hanno documentato 3.468 episodi di scarico di rifiuti, facendo emergere così un volume di
affari assolutamente imponente. Le operazioni di illecito smaltimento e riutilizzo dei rifiuti speciali venivano poi mascherate
dietro l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, ciò al fine di non tener traccia del
transito, trasporto e riciclo dei rifiuti edili conferiti ed anche per consentire ai soggetti
conferitori di poter evadere le imposte rispetto ai costi sostenuti di illecito smaltimento,
operazione che, diversamente, avrebbero potuto effettuare esclusivamente seguendo i
canali ufficiali per il conferimento del rifiuto.

 

In queste ore, sono in corso, su gran parte del territorio delle provincie di Como, Varese e
Milano, oltre 20 attività di perquisizione nei confronti degli ulteriori soggetti indagati,
finalizzate alla cristallizzazione delle ipotesi di reato oggetto delle investigazioni, in
particolare nei confronti degli utilizzatori delle fatture per operazioni inesistenti e presso gli
uffici del comune di Rovellasca per accertare ulteriori violazioni in materia di reati contro la
pubblica amministrazione.

 

 

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