Il blitz

Montorfano, saltano fuori altri due lavoratori in nero: multa e chiusura dell’attività

Due operai impegnati senza alcun contratto: sanzione e sospensione temporanea dell'attività. La Finanza va avanti nei suoi controlli estivi.

Dopo l’alto lago ed il canturino, nuovo blitz contro il lavoro in nero da parte del Comando Provinciale della Guardia di
Finanza di Como nell’ambito del piano estivo finalizzato a contrastare il
fenomeno del lavoro nero nella provincia lariana. Questa volta sono stati i Finanzieri della Compagnia di Como a scovare lavoratori privi di
contratto in un esercizio commerciale a Montorfano all’interno del camping del paese, in concomitanza ad un accesso congiunto con i poliziotti della Questura di Como, impegnati nei controlli sul rispetto della normativa anti-contagio. Va precisato che le contestazioni riguardano solo questa attività e non il camping che risulta regolarmente in funzione.

 

Durante l’intervento sono stati rilevati due lavoratori “in nero”, di nazionalità italiana. Dagli accertamenti effettuati mediante l’utilizzo delle banche dati, le Fiamme Gialle hanno verificato che la ditta individuale non aveva provveduto ad alcuna preventiva
comunicazione dell’instaurazione dei rapporti di lavoro nonché ai connessi adempimenti fiscali e contributivi. Sono state elevate sanzioni che, se sanate entro 120 giorni dalla contestazione,
ammontano a 3.600 euro, altrimenti possono raggiungere la somma di 7.200 euro.
Sulla scorta di tali condizioni, oltre alle contestazioni previste dalla normativa in materia di
lavoro, è stata disposta dall’Ispettorato del Lavoro di Como-Lecco la sospensione
temporanea dell’attività commerciale, in quanto, nel giorno dell’intervento, la manodopera
“in nero” è risultata superiore alla soglia del 20% della totalità dei lavoratori impiegati.

 

L’attività delle Fiamme Gialle lariane lariane in queste settimane s’inquadra, in particolare, in due dei numerosi
obiettivi perseguiti dal Corpo: da un lato arginare la diffusione dell’illegalità e
dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che
operano nella piena e completa osservanza della legge, dall’altro tutelare proprio la parte
più debole in un rapporto di lavoro, i lavoratori. Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta
alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle
legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di
infortuni sul lavoro.

 

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