Como

Coldiretti denuncia”effetti del meteo pazzo”: servono passi concreti!!

La voce importante di Coldiretti Como Lecco di fronte alle gravi situazioni causate dal maltempo. L'invito a porre in essere misure preventive anche nel medio termine, sia a tutela degli agricoltori, sia dei cittadini che vivono nelle zone a rischio idrogeologico.

Generico luglio 2021

“Agricoltura settore che più subisce i cambiamenti climatici, ma è anche il più impegnato a contrastarli” Coldiretti Como Lecco in prima linea di fronte alle gravi situazioni che si sono verificate in queste settimane. Anche gli imprenditori agricoli delle due province di Como e Lecco stanno toccando con mano gli effetti di un’estate anomala e caratterizzata da una forte estremizzazione degli eventi climatici. Molti si interrogano sul futuro del settore primario, del loro lavoro e dell’economia. A turbare i giusti cicli produttivi dettati dalla natura ci sono i repentini cambiamenti meteo, con grandinate e bombe d’acqua, il proliferare animali nocivi.

Secondo i rilevamenti di Coldiretti su dati ESWD, in Italia, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono triplicate le grandinate con una media di 11 tempeste di ghiaccio al giorno dall’inizio dell’estate. Uno studio dell’Università di New Castle, pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters, denuncia che continuando così, nel 2100 il numero di alluvioni in Europa sarà 14 volte superiore a quello di oggi.

“L’agricoltura è chiamata a custodire un territorio che non può né vuole abbandonare, ma il rischio che tutto diventi insostenibile è purtroppo concreto” denuncia il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi. “I cambiamenti climatici stanno producendo effetti mai visti sul territorio. Vanno individuate le giuste misure preventive anche nel medio termine, sia a tutela degli agricoltori, sia dei cittadini che vivono nelle zone a rischio idrogeologico. In questo, va rimarcato il ruolo di presidio che l’agricoltura riveste. Resta il fatto che negli ultimi anni ci siamo trovati a fronteggiare eventi sempre più intensi e gravi, che hanno colpito a più riprese – e gravemente – il territorio, dalla Valsassina alla riviera occidentale del lago di Como, alle valli interne che ci separano dalla Svizzera”.

Intanto, i nubifragi e le precipitazioni – sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua – si abbattono anche su un territorio fragile e non preparato a fronteggiare la tropicalizzazione del clima, e così le nostre valli si trovano a dover fare i conti devastanti ondate di maltempo, con torrenti esondati, aziende e alpeggi colpiti dalla grandine e forti disagi alle attività produttive.

Il dissesto idrogeologico è un fattore di rischio fortemente legato all’evoluzione dei cambiamenti climatici. La relazione è particolarmente accentuata soprattutto nelle aree soggette all’aumento dei fenomeni meteorologici violenti (erosività, aggressività climatica dovuta alla azione battente e al ruscellamento, variazioni anomale della temperatura).

AGRICOLTURA COLPITA DIRETTAMENTE

Come rimarcato dalla Coldiretti interprovinciale, “l’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

Gli effetti negativi dei cambiamenti climatici impattano sulle attività agricole in modo diretto, attraverso variazioni qualitative e quantitative delle produzioni ed influenzando le colture con una alterazione degli stadi fenologici, del sistema fitopatologico e delle esigenze in termini irrigui e di lavorazioni. Altre conseguenze riguardano lo spostamento degli areali produttivi e la modifica di alcune vocazionalità d’area, con il rischio di vanificazione di ingenti investimenti da parte delle imprese agricole, che, specie nel nostro Paese, mirano ad una sempre maggiore identificazione delle produzioni agroalimentari con il loro territorio di origine, come nel caso delle nostre province.

 

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