La novità

Green Pass quasi pronto: no per scuola e mezzi pubblici, si per chi va al bar o al ristorante seduto

Governo e Regioni a confronto serrato. I rischi di finire in zona gialla, in serata le parole definitive del Premier Draghi.

Manca solo l’ufficialità. Da fonti qualificate di Palazzo Chigi all’agenzia ANSA è stata stilata la road map della lunga giornata di approvazione del Decreto Covid sul Green Pass: alle 15 la Cabina di regia politica con il Premier Draghi ed a seguire il Consiglio dei Ministri al termine la conferenza stampa con il Presidente del Consiglio e i Ministri Speranza e Cartabia. Il nuovo provvedimento dovrebbe entrare in vigore a partire dal lunedì 26 luglio con le gradualità e differenziazioni pronte ad essere modificate in corsa dall’ultima mediazione di questo pomeriggio. Il Green Pass per il momento non vedrà l’obbligo né a scuola né sui mezzi pubblici locali. «Stiamo lavorando in modo costruttivo con il Governo – conclude Fedriga – ci stiamo sentendo regolarmente. Questo pomeriggio avremo un altro incontro e vediamo che punto di caduta riusciamo a trovare per dare risposte al Paese in questo momento». Dovrebbe essere prorogato anche lo stato di emergenza al 31 dicembre. La discussione e le trattative tra Governo, Regioni e gli stessi partiti prosegue ormai da giorni e dovrebbe vedere il termine ultimo con la sintesi del Premier Draghi nella Cabina di regia prevista per oggi.

«Bisogna intervenire subito per evitare di trovarsi di fronte all’incubo di nuove chiusure», è la linea della Presidenza del Consiglio, anticipata dall’ANSA stamane dopo l’ennesimo annuncio di un rinvio di qualche ora per la Cabina di regia e, conseguentemente, del successivo CdM per il varo del Decreto Covid. La distanza tra i partiti è ancora profonda, con la Lega in particolare che non accetta l’obbligo del Green Pass per accedere praticamente ad ogni attività fuori dalla propria abitazione: «sulla proroga dello stato d’emergenza deciderà il presidente Draghi. A me interessa non rovinare la vita di milioni di italiani che ancora non sono coperti dal vaccino, molti non possono farlo per motivi di salute», ha spiegato stamattina Salvini ad “Agorà Estate”, aggiungendo «obbligo Green Pass? Non scherziamo. Non possiamo fermare a metà luglio una stagione turistica che sta faticosamente ripartendo. Soprattutto in un momento in cui, anche se risalgono i contagi, le terapie intensive restano quasi vuote». Non è da escludersi che in serata, al più tardi domani, possa presentarsi il Premier Draghi in conferenza stampa per illustrare le importanti novità sul Decreto Covid e il Green Pass, visto che tali provvedimenti incideranno direttamente sulle vacanze e le giornate degli italiani.

 

IL NUOVO GREEN PASS “IN PILLOLE” SECONDO LE ANTICIPAZIONI

Un criterio sembra rimanere stabile per il Governo: obbligatorio con una dose di vaccino per tutti i luoghi al chiuso, compresi i ristoranti e bar se ci si siede, invece sarà doppia dose ovunque ci sia il rischio di assembramenti. Resta da capire con quali regole si potrà salire su aerei, treni, navi ma anche nei trasporti pubblici locali, anche se ieri sera il pre-Consiglio ha indicato chiaramente che non sarà questo Decreto Covid a fissare regole su metro, bus e tram (se ne riparlerà a settembre). Il Green Pass rimarrà valido con la certificazione del vaccino avvenuto, con un tampone negativo nelle 48 ore precedenti, o guariti dal Covid (con durata di 12 mesi dall’ultimo tampone negativo post-malattia). L’ipotesi che si sta facendo strada, secondo l’ANSA, è quella di partire da subito con l’obbligo del pass per tutta una serie di attività non essenziali mentre da settembre estenderlo a quelle essenziali.

 

Lo scontro è poi stato molto forte anche con le Regioni visto che la Conferenza convocata ieri ha visto ribadire la proposta dei Governatori sulle modifiche ai parametri del monitoraggio che ogni settimana assegna i colori delle Regioni: per evitare un ingresso in zona gialla a 4-5 Regioni già nella prossima settimana, il Governo approverà il Dl Covid con partenza delle regole da lunedì 26 luglio, mandando in soffitta i vecchi parametri visto il diverso impatto su ospedalizzati e vittime che comporta l’ondata di Variante Delta. La Conferenza delle Regioni propone che per l’ingresso in zona gialla si debba superare il 20% dei posti a disposizione per le terapie intensive e il 30% di quelli nei reparti ordinari: di contro, Cts e Ministero della Salute terrebbero le soglie molto più basse (5% per le terapie intensive e 10% per i reparti medici), con il rischio però di far abbandonare la zona bianca (e dunque far ritornare il coprifuoco e alcune altre restrizioni) in pieno agosto.

 

 

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