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Cultura

“P.O.W. n. 48664 -Prisoner of war” l’esordio letterario di Fabrizio Senici

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Oggi con noi a Va Pensiero lo scrittore Fabrizio Senici: di Brescia, Graphic designer e Direttore Creativo – scrive per il settore pubblicitario e della creatività ha fatto una professione.

Prisoner of war n. 48664 è il suo romanzo d’esordio – Collana Vernici New Press Edizioni – ma presenta già una maturità interessante. Sia per la scrittura, chiara, decisa, capace di avvincere, sia per l’equilibrio. Si tratta di una storia in parte autobiografica, che si sviluppa su due piani temporali. Un presente – ma raccontato come se fosse già avvenuto – nel quale un figlio si mette in viaggio per scoprire, all’interno di una vicenda storica, il vissuto di suo padre; e un passato storico che diventa invece presente, raccontato in prima persona proprio da colui che viene cercato, e che ha dovuto patire la deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Anche l’originalità della forma narrativa, quindi, costituisce un valore aggiunto a questa pagina di storia non molto conosciuta: la cattura e successiva deportazione in Australia, dopo la disastrosa battaglia di Tobruk nel gennaio del 1941, di circa 18.000 soldati italiani. Non manca il colpo di scena finale, in questo romanzo ricco di sentimenti ed emozioni che emergono anche attraverso dati e numeri che hanno il compito di evidenziare vite disperate ma irriducibili.

La prefazione è curata dallo scrittore e traduttore Andrea Di Gregorio, e le frasi con cui comincia sono da subito profonde e significative: I padri, spesso, tacciono. A volte, i figli, sentono il silenzio.

 

A cura di Sabrina Sigon

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