La storia

Per Daniela rinasce la speranza di guarigione: la mamma ha fatto il prelievo del sangue

Il tutto in totale anonimato, mediazione del Tribunale dei minori e di una psicologa. Ora la cura sperimentale.

No, non era l’assenza d’ogni forma minima di pietas come scrive nell’edizione odierna il Corriere della Sera. Ma semmai l’attualizzazione di un lontano dolore — una gravidanza in un contesto di feroce violenza, la volontà di non abortire, la speranza di lasciare quella bimba a genitori con maggiori risorse, il segreto custodito con la nuova famiglia — che andava elaborato e aiutato, com’è avvenuto con il personale del Tribunale dei minori di Milano. E dopo gli appelli, compreso quello con l’intervista sul Corriere, la madre biologica di Daniela Molinari ha accettato ed eseguito il prelievo del sangue per fornire una più ampia mappa genetica alla figlia, oggi 48enne, trasferita dopo la nascita in orfanotrofio a Como (fu poi adottata a due anni da una coppia milanese residente nel quartiere periferico del Corvetto), malata di tumore e inserita in un programma di cure sperimentali.

 

Senza il Dna della mamma, che partorì a 19 anni nell’ospedale comasco Sant’Anna per l’appunto rinunciando da subito alla piccola, le cure non avrebbero potuto neanche cominciare. Coordinati dal presidente del Tribunale dei minori, Maria Carla Gatto, ferma nel garantire «i diritti costituzionali di entrambe le donne», un medico e una psicologa hanno completato, non senza ostacoli tecnici e burocratici, e con il consapevole obbligo di conservare l’anonimato della madre biologica secondo le sue ferme volontà, quella che rimane una missione a causa dei rifiuti iniziali della madre che ora vive in un piccolo paese della provincia lariana. Il tutto è stato eseguito con il massimo anonimato

Intanto per Daniela, mamma di due figlie,  non c’è più molto tempo: la malattia avanza veloce, velocissima, e lei deve tentare ogni controffensiva possibile dopo l’estensione di un cancro al seno che sembrava, all’inizio, non devastante nei suoi confini. Questa cura sperimentale dovrebbe iniziare a breve come riporta sempre il Corriere oggi.

 

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