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Il dramma dei rifugiati, un incontro con Filippo Grandi alto commissario ONU

centro paolo VI incontro

Dopo oltre trent’anni nella cooperazione internazionale, con un’attenzione particolare per l’asilo e l’assistenza umanitaria, nel 2016 viene nominato, primo italiano, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. Una lunga esperienza quella di Filippo Grandi, che sarà ospite della Comunità pastorale “Beato Teresio Olivelli” di Bellagio e Vassena e del Centro culturale Paolo VI nell’incontro Il dramma dei rifugiati. Una fotografia di questo tempo, lunedì 3 maggio alle ore 21 (diretta sul canale YouTube Parrocchie Bellagio e Vassena).

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia ONU per i rifugiati, pubblicato nella prima metà del 2020, ben 80 milioni di civili sono stati costretti a lasciare la propria terra a causa di conflitti e persecuzioni, spesso per la violenza indiscriminata di gruppi armati. Di questi, 26 milioni sono rifugiati, 4 milioni richiedenti asilo, 45 milioni sfollati interni, oltre 3 milioni i venezuelani espatriati. Un ultimo dato va sottolineato: il dramma si concentra in soli dieci Paesi, a partire dalla Siria, Venezuela, Afghanistan, Sud Sudan, fino ad arrivare al Myanmar, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Repubblica Centrafricana ed Eritrea.
E la pandemia Covid-19 ha aggravato ulteriormente la condizione. Si pensi solamente ai quasi due milioni di bambini e adolescenti rifugiati che non hanno potuto ricevere istruzione.

Dietro a questi freddi numeri – necessari per avere almeno un quadro sommario della situazione mondiale – ci sono volti e storie concrete, quelle che Filippo Grandi presenterà attraverso parole e immagini, a partire dall’ultimo suo viaggio, che lo vede impegnato in questi giorni nell’Africa centrale.

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Filippo Grandi, nato a Milano nel 1957, si laurea in storia moderna presso l’Università degli Studi di Milano e in filosofia presso l’Università Gregoriana di Roma. Lavora nella cooperazione internazionale da quasi quarant’anni, trentatré dei quali come funzionario delle Nazioni Unite, presso la sede di Ginevra, in Africa, Asia, Medio Oriente, in contesti problematici tra cui il Sudan, l’Iraq durante e dopo la prima guerra del Golfo, la zona dei Grandi
Laghi in Africa Centrale. Dal 2010 al 2014 è stato a capo dell’UNRWA, Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Ha affrontato crisi difficili come il dramma umanitario seguito al genocidio in Ruanda, la guerra in Afghanistan e quella in Siria.
Nel 2016 diventa undicesimo alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati con un mandato di cinque anni, poi rinnovato fino al 30 giugno 2023.

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