Le api dell'invisibile

Creatività

Da Cipro a Como un canto comune: la poetessa Tuğçe Tekhanlı

Martina Toppi conduce per il terzo anno la rubrica di creatività giovanile "Le api dell'invisibile"

le api dell'invisibile

È una protagonista a distanza quella della puntata odierna de Le Api dell’Invisibile. Non che gli ultimi ospiti siano stati tanto vicini al microfono di registrazione in realtà, ma Tuğçe Tekhanlı è proprio lontana: le sue poesie mi arrivano dritte da Cipro, la sua terra. Nella sua città d’origine c’è una linea impercettibile, nota a tutti come “green line”, che separa il nord della città dalla sua parte meridionale, dividendo gli abitanti in due stati differenti. La repubblica turca di Cipro, sopra, e la Repubblica di Cipro sotto. Un muro invisibile ma che per lunghi anni è stato invalicabile e che solo ultimamente inizia, fortunatamente, a subire qualche crepa che apre negli spazi porosi di incomprensione, luoghi di incontro.

Mi piace iniziare così la presentazione di Tuğçe perché sono convinta che da questa sua condizione etnico culturale di origine dipenda la sua propensione all’apertura, al desiderio di toccare il mondo e di farsi toccare dal mondo con uno degli strumenti della creatività prediletti da questo podcast: la poesia. E infatti quando ho letto per la prima volta le poesie di Tuğçe, il mio pensiero è andato a questa ragazza lontana da noi, dalla nostra regione in zona rossa, dalle nostre consuetudini quotidiane, eppure a noi legata da una sofferenza che nei versi ha saputo raccontare quasi come se l’avesse letta nelle nostre vite.

RITORNANDO IL MONDO ALLA NORMALITÀ

I

tu, con il tuo corpo che lo credevi bianco come quello d’un uccello

eri fermo in cima ad una storia

si abbassò il tuo stupore e scese

giallo e fragile

ritornasse il mondo alla normalità

quando dal fondo del pozzo mi chiamasti

la tua voce fosse ritornata alla normalità

agli archi, ai tasti, alle corde

Traduzione di Doga Celik e Lale Alatli

Parlare di universalità della poesia sembra troppo facile e scontato e infatti di Tuğçe in questa puntata de Le api dell’invisibile ho deciso di raccontarvi la tensione all’universalità sviluppata tramite diverse forme d’arte. La sua costante ricerca di un dialogo tra lingue, culture e forme di creatività diverse racconta che un mondo diverso è possibile e che nella bellezza dell’arte capita di scorgere i mezzi per realizzarlo. L’apertura a ciò che è diverso e la voglia di esplorarlo ha spinto Tuğçe, laureata in traduzione dal francese e dall’inglese, a collaborare con un progetto finanziato dall’Unione Europea, “Excavating Contemporary Archaeology”, che mira alla collaborazione tra quattro diversi istituti di arte contemporanea in Danimarca, Francia, Belgio e Repubblica di Cipro. L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli europei sulla ricchezza del patrimonio culturale e artistico che ciascun paese può vantare, a partire da una forma d’arte come l’archeologia che ha ancora molto da raccontare all’uomo di oggi.

le api dell'invisibile

L’ACCHIAPPASOGNI

mi cattura nei capezzoli il mio incubo lui

come un’acchiappasogni,

nella nebbia argentea scorrendo

mi accarezza l’amor mio

i gemiti che aspettano il mio fondo

nel ritmo del loro inchino ad un’onda

da un paese oltremare vengo da lui in acqua

attraversando un varco, un confine

delle scarpine coi fiori

come se non fossi io chi dicendosi

un’era nuova cercherò

con timore si sveglia

quando tu baci, nei miei infiniti spazi

che ho riservato alla selva.

Traduzione di Doga Celik e Lale Alatli

A Tuğçe le divisioni non interessano, infatti una sua raccolta di poesie è significativamente bilingue, con componimenti in greco e in turco. A lei interessa la poesia, la sua e quella degli altri, come strumento di dialogo costane tra popoli diversi. Un bel modo di intendere la creatività come strumento per operare bene: per saperne di più non vi resta che cliccare qui sotto e ascoltare la nuova puntata de Le Api dell’Invisibile.

 

A cura di Martina Toppi

podcast api dell'invisibile

Questa è una rubrica dedicata a tutti coloro che scrivono, in particolare poesie. Se  volete venire a raccontarmi il vostro progetto, la vostra scrittura e le vostre parole, scrivete a martinatoppi43@gmail.com: “Le api dell’invisibile” vi aspettano!

«…il nostro compito è quello di compenetrarci così profondamente, così dolorosamente e appassionatamente con questa terra provvisoria e precaria, che la sua essenza rinasca invisibilmente in noi. Noi siamo le api dell’invisibile. Noi raccogliamo incessantemente il miele del visibile per accumularlo nel grande alveare d’oro dell’Invisibile.»  R. M. Rilke

 

 

 

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