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Vogliamo la Luna di Daniela Palumbo. Il futuro raccontato dalle ragazze e dai ragazzi

voglio la luna libro

 

Un libro che è stato anche definito una sorta di catalogo, parola che deriva dal latino e significa elenco di oggetti dello stesso genere, compilato secondo un criterio; ma si tratta di un catalogo molto particolare.

Perché quando gli “oggetti” in questione sono i sogni, e a farne la compilazione sono i giovani, ecco che può nascerne un libro speciale, come quello della scrittrice e giornalista Daniela Palumbo. Che ha lavorato su questo tema con più di cento parole, ma soprattutto con centoquarantaquattro ragazze e ragazzi di tutta Italia fra gli undici e i diciotto anni per arrivare a definire e immaginare, insieme a loro, il futuro dopo la pandemia. In un periodo che sconvolge le nostre vite e ci porta a rimetterle in discussione, in un momento sospeso che ci pone dubbi sulle nostre certezze, la scrittrice, attraverso una domanda, ha cercato un confronto con un’intera generazione. La domanda è stata: “Che parola vuoi portare con te nel futuro?”.

Edito dalla casa editrice Piemme per la collana Il Battello a Vapore, è con il libro VOGLIAMO la LUNA che è arrivata la risposta appassionata dei ragazzi: riflessioni, poesie, pagine di diario, discorsi immaginari, lettere a un amico, in questo catalogo dei sogni che ragazze e ragazzi hanno dedicato al futuro che li accoglierà. Un futuro che va costruito oggi anche attraverso fantasia e immaginazione, le stesse che possono permettere una proiezione in un domani che, altrimenti, verrebbe negata, perché “sognare è un diritto fondamentale”, e il futuro si costruisce partendo dal presente.

Alla luce di quanto stiamo vivendo oggi molte parole di uso comune, date per scontate, assumono un significato, una profondità diverse, perché rivestite di valori e investite di desideri sui quali la pandemia ha fatto riflettere: abbraccio, coraggio, diritti, empatia, felicità, gentilezza, incontro, memoria, natura, passato, presente, rinascita, rispetto, sorriso, tecnologia, tolleranza, unione, viaggio, attesa. Parole che, nel libro, sono introdotte da un breve cenno alla loro etimologia che ci aiuta, partendo da lontano, a sentirle più vicine.

“Attesa. L’attesa, come attendere, tensione e propensione verso l’Altro. L’attesa è il tempo dedicato all’ascolto dell’Altro. Mi piacerebbe che le persone trovassero il proprio destino, la propria vocazione nei gesti di cura verso l’Altro, chiunque esso sia. Che ognuno mettesse il cuore nelle piccole azioni quotidiane. Io credo che se si vive con l’attesa ogni giorno si riempie di novità e meraviglia…”.

Costanza Catenacci

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A questo bellissimo progetto hanno partecipato anche dodici ragazzi del gruppo di lettura della biblioteca di San Fermo della Battaglia, fra i quali proprio Costanza – gruppo composto da una ventina di giovani che si chiama Appassiolibriamoci, fondato dieci anni fa. La biblioteca di San Fermo, inoltre, fra le molte attività, annovera quella di essere entrata a far parte della rete BILLBiblioteca della legalità, rete che promuove l’educazione e la diffusione della lettura, perché le storie svolgono un ruolo fondamentale, sia nell’elaborazione di un pensiero complesso, sia nella comprensione della realtà.

Nata a Roma nel 1965, giornalista e scrittrice, Daniela Palumbo ha cominciato a pubblicare libri per ragazzi nel 1998 con un testo sulla disabilità. Vive a Milano dove lavora per il mensile “Scarp de’ Tenis”, storico giornale di strada. Fra le sue opere come scrittrice “Fino a quando la mia stella brillerà”, firmato con Liliana Segre – che racconta per la prima volta la sua storia in un libro dedicato ai ragazzi – e “Le valigie di Auschwitz” libro che le è valso nel 2010 il Premio letterario Il Battello a Vapore.

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Non è la prima collaborazione con Daniela Palumbo, ci racconta Angelica Volpato, Presidente della Commissione Biblioteca di San Fermo della Battaglia: il primo progetto del gruppo di lettura con Daniela è stato proprio con il libro “Le valige di Auschwitz”, e l’intervista a Liliana Segre nell’Auditorium di San Fermo, dove Liliana Segre è stata intervistata da Daniela, con presenti tutti gli studenti del plesso scolastico, una rappresentanza dei genitori e l’Amministrazione Comunale, circa 400 persone; una collaborazione che continuerà anche in futuro, frutto di un bel rapporto che si è consolidato attraverso gli anni.

“Presente. Il mio presente. Ecco cosa vorrei portare con me nel futuro, perché penso che vivere il momento sia la cosa più importante. Senza il presente non ci sarebbe il passato, e il futuro è ciò che un giorno diventerà il presente. Io nel futuro porterei il presente perché non voglio che la mia vita cambi, in nessun modo…”.

Gioele Comerio

 

VOGLIAMO la LUNA, il futuro raccontato dalle ragazze e dai ragazzi,

di Daniela Palumbo – Edizioni Piemme.

Già disponibile sulle principali piattaforme online, ordinabile nelle librerie, il libro sarà presto anche nel Sistema Bibliotecario dell’Ovest Como.

 

Sabrina Sigon

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