Cultura

Dante, terzine from…Corea del Sud. Percorsi di vita nella Commedia

È di nuovo di fronte a un monumento in un paese lontano dall’Italia che si apre il secondo video della serie “Dante: terzine from the world”, un progetto lanciato da La Casa della Poesia di Como. Nel secondo video di letture dantesche dal mondo lo sfondo è costituito da un’iscrizione recante le parole di Chu Chi-Hun, uno dei più importanti poeti coreani moderni, posta di fronte all’università di Hyupsung, in Corea del Sud. A leggere le terzine dantesche questa volta è Kim Kooseul, che con la poesia ha da sempre a che fare.

Figlia di un poeta, Kim Daljin, così amato dai coreani che esiste nella città di Changwon persino un museo a lui dedicato, è lei stessa poetessa. Attualmente Kim Kooseul è anche professoressa emerita di letteratura inglese all’Università di Hyupsung, ma il viaggio per arrivare fino a qui non è stato affatto facile. Quando era piccola, a causa di un accento provinciale e delle lacune nella sua formazione, la scuola per Kim Kooseul è stata una vera sfida. Come Dante però Kim è riuscita a emergere dall’inferno e rivedere le stelle, nel suo caso le parole e i libri, che ama e coi quali oggi convive quotidianamente.

Dante Alighieri è il suo poeta preferito della letteratura mondiale ed è proprio dall’Inferno, la tappa più difficile del viaggio dantesco, che Kim Kooseul ha tratto le due terzine lette per il progetto de La Casa della Poesia di Como. Le terzine sono quelle più famose in assoluto, le parole che aprono il lungo percorso della Commedia e che molti di noi conoscono a memoria. Quando amiamo molto un libro ci auguriamo di potercelo dimenticare per poterlo rileggere ancora come se fosse la prima volta: è questo il dono che ci fa Kim Kooseul leggendo in coreano questi versi così inflazionati. Sentirli in questa lingua così lontana dalla nostra è davvero come ascoltarli per la prima volta. Oltre alla sua lingua, la poetessa coreana aggiunge alla lettura l’emozione di un viaggio che incomincia, che si prospetta duro e incerto, ma la cui meta riesce sempre a farci sognare. Così devono essere stati per lei i lunghi e difficili anni di scuola, che l’hanno portata oggi a essere una poetessa eccellente, oltre che professoressa emerita. Ma il viaggio ricomincia sempre, ogni sfida che la vita ci lancia è un potenziale percorso tortuoso che siamo chiamati a intraprendere.

E infatti Kim Kooseul, nel commento a queste terzine, scritto per La Casa della Poesia di Como, dice: «In un certo senso, la nostra vita è un viaggio dall’Inferno attraverso il Purgatorio verso il Paradiso. Nella vita attuale, stiamo lottando contro ogni tipo di tormento e difficoltà proprio in un bosco oscuro, come raffigurato nei versi iniziali del Canto I, Inferno. Abbiamo perso la nostra strada e vaghiamo impauriti attraverso la foresta selvaggia, alla ricerca del sole luminoso.» Il viaggio della Divina Commedia è il viaggio di ciascuno di noi e in questo momento di crisi l’invito della poetessa coreana è di tornare alla poesia di Dante per scoprire nuove direzioni verso cui incamminarci, cercando la speranza e il conforto simboleggiati dal Paradiso. È questo che ancora oggi la voce del poeta fiorentino racconta ai lettori di tutto il mondo, dalla Corea del Sud all’Italia, da Seoul a Como, in un percorso letterario che sempre si rigenera e ci promette nuove strade di rinascita.

La video lettura in coreano e il commento di Kim Kooseul sono disponibili sul sito de La Casa della Poesia di Como.

Martina Toppi

 

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