Un anno senza cultura, un anno da quel 23 febbraio del 2020 quando fu richiesta, come prima misura di contenimento del contagio da coronavirus, la chiusura immediata dei teatri che, tranne per la breve pausa estiva e alcuni eventi in streaming, ad oggi, restano ancora chiusi, senza alcuna certezza rispetto a tempistiche e modalità di ripartenza.

Un anno senza cultura, il flashmob dei lavoratori dello spettacolo davanti al Teatro Sociale

Una vera  e propria “ecatombe del settore” quella raccontata questa sera dall’associazione Teatranti Uniti di Como e Provincia, lavoratori e dalle lavoratrici dello spettacolo che, sostenuti da molti cittadini, spettatori, amanti del teatro, della musica e della cultura hanno messo in piedi, in piazza Verdi, di fronte al Teatro Sociale di Como, un flashmob di protesta composto e partecipato, durante il quale sono stati forniti anche alcuni dati sulla situazione attuale, divisi per settore: -70,86% cinema, -70,71% teatro, -83,19% musica e concerti, – 78,53% ballo e danza, – 58,75% spettacolo viaggiante, – 77,90% mostre ed esposizioni e – 77,50% eventi sportivi.

Un anno senza cultura, il flashmob dei lavoratori dello spettacolo davanti al Teatro Sociale

Dopo alcuni interventi in cui sono state ripercorse le tappe di un intero anno senza cultura e sono state invocate a gran voce politiche di tutela economica e sociale, oltre che il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni, tutti i presenti hanno acceso un piccolo lumino, un gesto simbolico accompagnato dalla musica del Baule dei Suoni, mentre, per due ore, dalle 19.30 alle 21.30, si sono accese le luci del Teatro Sociale, che ha aderito all’iniziativa U.N.I.T.A., organizzata dai direttori dei teatri italiani, per “illuminare e tenere aperti i propri edifici”. La manifestazione si é tenuta nel pieno rispetto delle distanze di sicurezza e delle disposizioni in materia sanitaria.

Un anno senza cultura, il flashmob dei lavoratori dello spettacolo davanti al Teatro Sociale piazza Verdi

La protesta proseguirà domani, martedì 23 febbraio, alle ore 15, in piazza della Prefettura a Milano, per ribadire la necessità di un reddito di continuità, aiuti alle piccole e medie imprese, un protocollo sanitario nazionale e fondi per spese di panificazione, una riforma strutturale che possa contrastare precariato e lavoro nero, nonché un tavolo interministeriale al quale poter parlare del futuro del settore.

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