La decisione

Rabbia di Fontana per gli impianti da sci ancora chiusi:”Assurdo saperlo in questo modo”

Il Governatore della Regione e lo stop arrivato in serata dal Ministero:"Colpo gravissimo al settore già in crisi".

Era sicuro della ripartenmza. Tanto che aveva firmato un protocollo rigido, ma che lasciava la possibilità di tornare sui campi da sci. Oggi era previsto il via. E invece niente. Ieri sera, dopo che nel pomeriggio si sono rincorse voci sempre più insistenti, il Ministro della Salute Speranza ha detto no – su parere del suo consigliere Ricciardi e del Comitato tecnico scientifico – alla ripresa dell’attività. E il Governatore lombardo Fontana non nasconde la rabbia per questa decisione arrivata in extremis. Dopo che in molti si erano prodigati per poter ripartire. Doccia gelata anche le i tanti apassionati di sci comaschi. Devono aspettare almeno fino al 5 marzo per rimettere gli sci ai piedi.
Qui le parole di Fontana dal suo post della pagine di Facebook.
Trovo assurdo apprendere dalle agenzie di stampa la decisione del ministro della Salute di non riaprire gli impianti sciistici a poche ore dalla scadenza dei divieti fin qui in essere, sapendo che il Cts aveva a disposizione i dati da martedì, salvo poi riunirsi solo sabato.
Una decisione dell’ultimo secondo che dà un’ulteriore colpo gravissimo a un settore che faticosamente ha riavviato la propria macchina organizzativa.
Ancora una volta si dimostra che il sistema delle decisioni di ‘settimana in settimana’ è devastante sia per gli operatori, sia per i cittadini.
Solo sette giorni fa lo stesso Cts nazionale aveva dato il via libera a un regolamento molto severo per poter riaprire. Su quella base avevamo consentito la riapertura.
IL PARLAMENTARE COMASCO CURRO’ (5stelle) ED I RISTORI AL SETTORE

Qui la sua nota.

“I ristori dovranno essere  destinati al più presto. Con la chiusura degli impianti sciistici il turismo della montagna è uno dei settori maggiormente penalizzati dalla pandemia. A causa della decisione di posticipare la riapertura degli impianti, moltissime imprese che attendevano la data del 15 febbraio per riaprire le attività, dovranno attendere ancora, ed è quindi urgente un intervento tempestivo che garantisca loro dei ristori celeri e adeguati”.

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