Canton ticino

«Atlas», il film ticinese con Matilda De Angelis conquista due nomination al Premio del cinema svizzero

Un grande momento per la giovane attrice italiana Matilda De Angelis, dopo “The Undoing”, la serie su Sky Atlantic, nella quale ha una parte rilevante al fianco di Nicole Kidman e Hugh Grant, è arrivata la chiamata di Amadeus che vuole Matilda al suo fianco sul palco dell’Ariston nel prossimo Festival di Sanremo (tra l’altro Matilda ha un passato come cantante di discreto successo). Ma la sua carriera internazionale non è diretta solo verso gli USA, patria del grande cinema, anche in Svizzera l’attrice italiana piace eccome.

«Atlas», il film in cui è la principale protagonista, ha ricevuto due nomination: come Miglior film, per il regista ticinese Niccolò Castelli, e come Miglior fotografia, diretta da Pietro Zuercher durante la Notte delle nomination del Premio del cinema svizzero, tenutosi Ieri sera a Soletta. «Atlas» è una produzione Imagofilm Lugano in coproduzione con RSI Radiotelevisione svizzera, Climax (Belgio) e tempesta (Roma), nel casto oltre alla De Angelis, ci sono Irene Casagrande, Anna Manuelli, Anna Ferruzzo, Neri Marcorè, Cristina Zamboni e Helmi Dridi, il montaggio è di Esmeralda Calabria. Il film è stato presentato come film d’apertura alle Giornate del cinema svizzero a Soletta tuttora in corso.

Nel film Matilda è Allegra, appassionata di arrampicata. Durante una spedizione da lei organizzata il gruppo è vittima di un attacco terroristico che costa la vita ai suoi amici. Annientata dal senso di colpa e dal desiderio di vendetta si ritira nella sua solitudine. I suoi cari sono impotenti. Così, per tornare a godere della vita Allegra deve intraprendere una lunga lotta contro se stessa. In questo contesto incontra Arad, un giovane rifugiato del Medio Oriente: la fiducia nel diverso rimane un difficile ostacolo.

La necessità di scrivere «Atlas» è arrivata circa 10 anni fa, in un momento molto particolare, decisivo – racconta il regista Niccolò Castelli –  Proprio come succede con l’attuale pandemia, che tocca molti aspetti della nostra vita, allora ebbi la sensazione che qualcosa si stesse insinuando nella nostra quotidianità senza più abbandonarci: la paura. Come molti della mia generazione, avevo la sensazione di vivere su un’isola neutrale, libera e felice, riparata dal resto del mondo, d’un tratto, però, ci siamo resi conto che non potevamo estraniarci dal tutto. Siamo parte di questo mondo.
La protagonista del mio film, Allegra, assapora la piena libertà prima del drammatico evento che cambierà la sua vita. Crede di avere davanti un futuro radioso, pronto da cogliere. Quando impatta con la realtà – dura, nuda e cruda come la roccia delle nostre montagne – l’effetto è devastante. «Atlas» è il tentativo di capire come sia possibile superare le nostre paure nell’incontro e nell’apertura verso il diverso. Per sentirci veramente liberi, come sulla vetta di una montagna a contatto con il cielo, forse dobbiamo aprirci all’altro. In un momento in cui tutti anelano alla libertà, «Atlas» racconta di un grande sforzo per una sua reale conquista.

Nonostante il film sia piaciuto alla giuria e la sua ottima interpretazione, Matilda De Angeli non è stata nominata nella categoria dell’Interprete Femminile. La consegna del premio del cinema svizzero 2021 è prevista per il 26 marzo negli studi della RTS a Ginevra.

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