Lo spazio di CiaoComo dedicato all’approfondimento, ha voluto affrontare, nella puntata di martedì 1 dicembre, il dramma che i ristoratori stanno vivendo in questo secondo lockdown, attraverso la testimonianza di Fabio Fossati, uno dei titolari della Trattoria Edda di Inverigo. «Stiamo lavorando con l’asporto e il domicilio – ha raccontato il ristoratore – ma è più che altro un modo per dire che ci siamo e resistiamo, che siamo vivi e abbiamo la volontà di mantenere i rapporti con i clienti. Lavorare è un’altra cosa, io sono abituato al contatto con le persone, in questo modo possiamo giusto sopravvivere. La situazione è allarmante, non sappiamo come muoverci nell’immediato futuro, ma non abbiamo nessuna intenzione di mollare».

Fossati ha poi fatto una riflessione sull’impegno dei ristoratori nel “mettersi in regola” durante l’apertura estiva, sottolineando come quello abbia segnato l’inizio del dramma. «Abbiamo messo in atto tutto quello che ci era stato richiesto per riaprire in sicurezza, spendendo anche dei soldi, riducendo il numero di clienti e, di conseguenza, i guadagni, ma a quanto pare non è bastato, perché adesso siamo di nuovo chiusi. A mio avviso sono stati fatti diversi errori nella gestione di questa emergenza sanitaria, e un esempio di questo sono i trasporti pubblici».

Dramma ristoratori Fabio Fossati

«Sembra quasi che il Covid e la diffusione dei contagi sia colpa di bar, ristoranti e servizi di ristorazione, a fronte di un nostro adeguamento a tutte le norme previste. Rispetto al novembre dell’anno scorso, siamo all’80% di perdite. Abbiamo perso maggio e Pasqua, probabilmente perderemo anche Natale e Capodanno. Gli assembramenti in strada per lo shopping sì e 50 persone in un ristorante no. La trovo una cosa assurda, quasi un accanimento sulla nostra categoria».

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