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LOCKDOWN COUNTDOWN – 8 Noemi la musicista

di Sabrina Sigon

In vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre, il nuovo Dpcm impone una serie di restrizioni necessarie a contenere la pandemia ormai ben nota a tutti. Nella speranza, che è anche una convinzione visti i precedenti risultati, che nelle prossime settimane si possa assistere a un miglioramento della situazione, perché non trascorrere questo nuovo “tempo sospeso” restando in contatto con chi, in diversi settori e professionalità, ha animato o si apprestava a farlo, il tempo della quotidianità fino a ieri condivisa? Nel nostro “conto alla rovescia” vogliamo incontrarci – anche se virtualmente – raccontarci, condividere e occupare questo spazio per viverlo, nonostante le difficoltà, in modi diversi e interessanti, ascoltando insieme opinioni, consigli e curiosità.

Il numero 8 è simbolo della capacità di raggiungere risultati duraturi. Rappresenta, inoltre, la padronanza nel governare il potere, sia materiale sia spirituale. Le persone del numero 8 sono dotate di una forte carica realizzatrice. Se questa venisse associata all’intuizione del profondo, potrebbe raggiungere orizzonti sconfinati. Sotto l’influenza del numero 8 si è incoraggiati ad assumere un ruolo di potere con la consapevolezza delle responsabilità che questo comporta. Dotate di una forte volontà, gli Otto hanno la capacità di ambire a posizioni di prestigio.

lockdown countdown

Ma bando alle chiacchiere, che il tempo passa, e cominciamo quindi con la nostra settima ospite che, vista la sua professionalità, potrà darci da subito ottimi consigli.

Oggi siamo con Noemi Teruel Serrano, pianista e Direttore Artistico di Settembre Classico, per raccontare la vita di una donna speciale e coraggiosa: Clara Wieck Schumann.

Una donna la cui frase: “La mia immaginazione non può figurarsi una felicità più bella di continuare

a vivere per l’arte”, ci illumina e indica una strada maestra da seguire. Clara Josephine è nata a Lipsia il 13 settembre 1819, seconda di sei figli di Marianne Tromlitz e Johann Friedrich Wieck. Vista la predisposizione della figlia, il padre di Clara decise di occuparsi personalmente della sua educazione musicale, e mise a punto un metodo – ore di esercizi alternati a camminate all’aria aperta, intransigenza sui programmi e molto altro – che diede ottimi risultati, certo non in termini di rispetto dei diritti dell’infanzia ma in successi concertistici. Clara fece il suo debutto all’età di nove anni, il 20 ottobre del 1828, in un concerto a Lipsia.

Noemi, una donna e una vita davvero importanti

Vorrei partire a raccontare la vita di Clara da un momento che a me piace molto: l’incontro con Robert Schumann. Clara è stata non solo sua moglie, ma la più grande pianista dell’800, e la più grande pianista di tutti i tempi. Lei incontra Robert a casa sua, perché lui veniva a fare lezione di musica da suo padre, Johann Friedrich Wieck. Credo sia da questo momento che comincia la sua vera storia. Lei diventa una pianista, una virtuosa incredibile, e Robert era assolutamente affascinato dalla sua figura; nacque così una storia d’amore molto grande e profonda, che ha riempito pagine della letteratura musicale. Da questo incontro cominciò anche la carriera di Clara”.

Un amore contrastato

Il loro amore è stato un grande atto di volontà, in questo caso di Clara. Suo padre non stimava Robert, ed era convinto che sarebbe diventato un alcolista, e credo lui intuisse già i problemi mentali che poi Robert avrebbe avuto. Non lo stimava, inoltre, perché credeva che le sue idee musicali fossero bizzarre. Lui era il suo insegnante e, forse proprio per questo, si era opposto totalmente al matrimonio. Infatti loro si sposeranno la vigilia del giorno del compimento dei 21 anni di Clara”.

L’educazione musicale di suo padre, comunque, le ha permesso di raggiungere altissimi livelli

Per l’epoca Clara è stata una donna incredibile e straordinaria. Già a partire dal suo concepimento, dalla scelta del nome: suo padre decise per “Clara”, perché potesse brillare e coronare il suo sogno che la vedeva una grande pianista. Ha avuto quindi un’educazione rigorosissima; lei sopportava giornate di 15/16 ore di studio che l’hanno portata però a realizzarsi, e ad avere una carriera artistica importantissima. Possiamo immaginarci come fosse la vita delle donne dell’800 e lei è addirittura diventata una star. Oggi la conosciamo troppo poco per come è stata importante per la sua epoca. Tutti i compositori, tutti i musicisti erano innamorati di lei, della sua grande capacità, delle sue doti straordinarie”.   

E tutto questo nonostante avesse una famiglia numerosa

Clara è una donna totalmente moderna e visionaria. Lei e Robert hanno avuto otto figli, ed è riuscita a trovare un equilibrio fra questo e la sua carriera. Sicuramente a volte rinunciando a molto, soprattutto dopo la morte di Robert, però l’impegno è stato totale”.

Una donna molto generosa, che si è adoperata tantissimo per far conoscere la musica del marito

Il loro rapporto d’amore è stato talmente profondo, talmente grande, si sono nutriti talmente a vicenda che questo l’ha sostenuta dopo la morte di Robert. Lei sopravvive a Robert per quarant’anni. Una carriera difficilissima, con questi viaggi interminabili per l’Europa; infatti la sua principale ossessione, alla morte del marito, fu quella di far conoscere la sua musica perché all’epoca i compositori, una volta morti, venivano subito dimenticati. Lei si è adoperata tantissimo per la musica di Robert. E anche per quella di Brahms, il loro amico. Per entrambi ha fatto un grande lavoro di divulgazione”.

La figura di Johannes Brahms: un amico di famiglia, quasi un figlio adottivo

Entra nelle loro vite, si confronta nel lavoro e, dopo la morte di Schumann, diventa una figura importante nella vita di Clara. Sempre e comunque un amico. Pare che Brahms fosse innamorato, ma per lei rimase solo un amico; in ogni caso un’amicizia profonda, che si è nutrita delle tante idee musicali che condividevano. Fra l’altro, l’opera di Robert che Clara si è impegnata a divulgare, era quasi interamente pensata per lei. Lui scrisse per Clara il novanta per cento della sua opera; addirittura anche i lavori orchestrali”.

La sua musica, la sua vita, che fonti di ispirazione hanno costituito per te?

Clara è una grande fonte di ispirazione nella mia vita, mi riesco a identificare, per certi aspetti, con lei. Affrontare una carriera artistica per una donna non è semplice. In realtà non è semplice nemmeno per un uomo. Clara passerà 40 anni della sua vita dopo la morte di Robert da sola; pensare a questo a me dà molta forza. Pensare a tutto quello che ha sacrificato, all’amore che ha provato per questo mestiere, questo mi guida tantissimo”.

Quali le sue caratteristiche musicali

Qui dobbiamo puntualizzare il fatto che non è mai stata una vera compositrice d’orchestra, o meglio: noi non sapremo mai quale compositrice sarebbe stata Clara Schumann, perché è stata principalmente una pianista, ha composto pezzi per pianoforte. Chissà se avesse avuto più tempo, cosa avrebbe fatto. Le sue composizioni, quelle che abbiamo, sono le fotografie della Clara pianista. Quando compone pensa alle sue capacità di pianista, i suoi pezzi sono spesso molto scomodi, molto difficili tecnicamente, perché è sempre stata una virtuosa. A differenza della musica di Robert, dove c’è più sostanza, in quella di Clara la sostanza è difficile da trovare perché, spesso, si perde nei virtuosismi”.

Uno spazio per Clara in Settembre Classico

Abbiamo riscoperto, grazie alla mia cara amica Daniela Cattaneo, il monologo di Valeria Moretti, che racconta la vita di Clara. In questa edizione del Festival abbiamo proposto questo spettacolo che c’è stato domenica 13 settembre, dal titolo “Intorno a Clara”. Uno spettacolo molto bello e coinvolgente, un monologo. Clara torna in camerino dopo un concerto, dopo la morte di Robert, e racconta la sua vita. Il monologo si concentra molto sulla malattia del marito; malattia che sarà ereditata anche da due dei suoi otto figli, che ne moriranno. Anche qui prende una posizione molto chiara: ama la vita e lotta per la vita. Sotto questo aspetto si sente molto distante sia da Robert sia dai suoi figli”.

Le sorprese di Settembre Classico

Purtroppo, per il momento, è saltato il secondo concerto della stagione sinfonica Buon Compleanno Beethoven, che era stato pensato per la commemorazione del 250esimo della nascita dell’artista, che avverrà il prossimo 16 dicembre. Nel mese, però, abbiamo pensato a una serie di incontri tramite il nostro account Instagram, quindi invitiamo tutti gli amici di CiaoComo a seguirci: una serie di incontri video in cui saranno coinvolti il critico musicale Stefano Lamon – che stava già seguendo gli incontri di divulgazione in presenza al Ronco dell’Abate – e il Direttore d’Orchestra Stefano Nigro. Ci sarò anch’io, realizzeremo diversi video raccontando questo programma e preparando la commemorazione. Vogliamo comunque festeggiare Beethoven, nonostante abbia avuto un anno sfortunato”.

 

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