Libri como

Le sfide della paternità di Domenighini e la “disperanza” di Cavalli, alla Ubik due libri che fanno riflettere

ubik ottobre 2020

E’ sempre bello scrivere di libri ancor più quando questi libri sono, oltre che belle letture, “lubrificanti” che ci aiutano a fare ragionamenti intorno alla società e i tempi in cui viviamo. Alla Ubik di piazza San Fedele a Como, sempre attiva nel proporre incontri con gli autori, domani e domenica verranno presentati due libri che accendono un faro sul difficile compito di “papà” e sull’essere uomo in un mondo in deficit di umanità.

Domani, mercoledì 7 ottobre ore 18, Alessandro Domenighini presenta “Reparto Paternità” (Infinito Editore) in un dialogo con Olivia Molteni Piro e il giornalista Emilio Frigerio.

Domenighini vive e lavora in Vallecamonica, nel 2011, profondamente segnato dalla brevissima vita del secondogenito nato con una sindrome molto pesante, inizia a progettare la stesura del suo  libro “Partita alla Cieca“, pubblicato a sostegno delle attività della Lega del Filo d’Oro – punto di riferimento nazionale per la cura e l’assistenza alle persone sordocieche – da lì elabora l’idea dello spettacolo musicale “Io Padre” messo in scena per la prima volta nel 2014.

Nel suo nuovo libro “Reparto paternità”, Alessandro Domenighini ha continuato il suo percorso sulla paternità con tredici istantanee che immortalano, a ritroso, i momenti cruciali nella vita di un padre, Agostino, e di Hermann, il suo figlio “speciale”. Accanto a loro compaiono altri uomini alle prese con le stesse sfide: la paternità, il lutto, il tradimento, la solitudine, l’amore per il figlio più debole, l’incapacità di manifestare i propri sentimenti profondi. Così l’album dei ricordi diventa un libro universale, autentico e denso, in cui i rapporti e la vicinanza tra gli esseri umani trionfano, nel bene e nel male. “Sono storie che ci accompagneranno, tenendoci per mano, come un piccolo patrimonio al quale attingere quando se ne ha bisogno” scrive Olivia Molteni Piro nella prefazione.

 

Domenica 11 ottobre alle ore 17, arriva a Como Giulio Cavalli, scrittore dalla penna senza paura e attore teatrale. Il libro che porta alla Ubik, “Disperanza” (Fandango editore), è una riflessione sulla nostra società che ci spinge a essere ottimisti e positivi, una cassetta degli attrezzi per continuare a sperare perchè spesso capita di svegliarsi con la sensazione di non avere gli “arnesi” necessari per costruire futuro.

La “disperanza” del titolo non è disperazione che è manifestazione incontrollata di tristezza e rabbia,  per Cavalli  è un termine dal “significato più tenue ma cronico”, uno status che “può restare appiccicato anche per vite intere”. L’autore ha posto una domanda attraverso i social “Quando vi è capitato di non riuscire più ad avere speranza?” eicevendo centinaia di risposte, di storie che testimoniano fragilità eppure forza di resistenza.
E tante e diverse sono le disperanze di cui si parla per capitoli: la disperanza della malattia, per lavoro, per amore,la disperanza dello stato e quella politica I disperanti sono le donne e gli uomini che per molteplici cause hanno smesso di avere speranza, nessuno sembra esserne immune, ma diventa anche necessario affermare il diritto di essere fragili e il diritto ad avere ancora una speranza, così come categorico arriva quel “Non credetegli” dell’ultimo capitolo che invita a non credere a chi ripete che non c’é alternativa o a chi impone di reagire, a chi ripete che basta la speranza perchè non è vero, “La speranza senza azione e opportunità è come un sacco vuoto” scrive Cavalli

Dialoga con Giulio Cavalli la giornalista Valentina Furlanetto

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