Ordine degli architetti

“Abitare il Paese” una riflessione urbanistica degli studenti di Rebbio e Prestino per la costruzione di una città bella e di qualità

Abitare il Paese il progetto dell'Ordine degli Architetti che ha coinvolto gli studenti dello scuole di Rebbio e Prestino

Si è concluso con successo – nonostante le difficoltà da emergenza Covid-19, il progetto nazionale “Abitare il Paese – la cultura della domanda. I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro” promosso in tutta Italia dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in collaborazione con la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi.

L’obiettivo del progetto – lanciato nel corso dell’VIII Congresso Nazionale degli Architetti e realizzato insieme agli ordini territoriali – è stato quello di sperimentare un percorso di ricerca sulla città del futuro del quale fossero autori bambini e ragazzi, insieme ad architetti/tutor ed ai loro insegnanti, in quanto cittadini del presente e del futuro, fruitori e protagonisti di vissuti in città.

L’Ordine degli Architetti, PPC di Como in collaborazione e con il contributo di Rotary Club Como Baradello e di Consorzio Como Turistica e con il patrocinio del Comune di Como, ha aderito con entusiasmo anche alla seconda edizione del progetto, coinvolgendo tre scuole del territorio comasco: la Scuola secondaria Aldo Moro di PrestinoBreccia, la Scuola primaria Giovanni Paolo II di Rebbio, il Liceo scientifico e linguistico Paolo Giovio di Como.
Una sessantina di studenti coinvolti, dai 9 ai 18 anni che, attraverso azioni di lettura, comprensione, racconto e immaginazione del territorio, si sono confrontati con il contesto urbano che frequentano ogni giorno, il quartiere in cui sorgono le scuole riuscendo a definire il loro rapporto con la città e arrivando a proporre un personale ed originale punto di vista su di essa.

leggi anche
abitare il paese ordine architetti
Como
ABITARE IL PAESE: gli architetti nelle scuole di Camerlata, Rebbio e Prestino per progettare con bambini e ragazzi le belle città del futuro

Antonella Pinto e Stefania Cacia architetti e tutor di “Abitare il Paese” sono state ospiti di Ciaocomo Radio. Ascolta l’intervista

L’oggetto di interesse della seconda edizione di “Abitare il Paese” è stato la realtà territoriale Como Sud comprendente i quartieri di Camerlata – Rebbio – Breccia e Prestino caratterizzati da una notevole complessità socio-urbana ma anche da una crescente vivacità sociale in cerca di una propria identità.
Il progetto si è proposto di sviluppare nelle giovani generazioni una maggiore consapevolezza del valore dello spazio condiviso e quindi una cultura della domanda di architettura di qualità. Obiettivo principale è stato quello di fornire più strumenti di lettura possibili al fine di promuovere quella coscienza di luogo indispensabile per ricostruire il tessuto delle relazioni sociali e fisiche degli spazi urbani e per attivare nei bambini e ragazzi il rispetto dei luoghi stessi rimettendo al centro della riflessione urbanistica il “valore” dell’abitare, dove le parole: ascolto, rispetto, cura, conoscenza, relazioni, partecipazione sono tutti mattoni fondamentali per la costruzione di una città bella e di qualità.

Alla Scuola Primaria Giovanni Paolo II di Rebbio, con la collaborazione del tutor Arch. Antonella Pinto, gli strumenti di ricerca utilizzati sono stati: l’ascolto attivo, l’osservazione, la scomposizione degli elementi fondanti la città, la percezione dei materiali e la percezione della città attraverso i sensi e i sentimenti. Il progetto si è posto l’obiettivo di educare gli alunni all’osservazione degli spazi e dei luoghi che vivono quotidianamente per poter maturare una chiave di lettura della città che potesse proiettarli oltre il consueto e l’abitudinario. Gli ambiti progettuali sono stati lasciati liberi, ispirati esclusivamente dalla mappa sensoriale elaborata in classe. Si è chiesto loro di individuare un luogo del quartiere del quale sentissero particolarmente la mancanza in questo periodo di chiusura o che stimolasse particolarmente la loro fantasia e di descriverlo e immaginare come renderlo migliore. Tra questi: il Monumento Camerlata, il Parco Negretti di Rebbio, la Torre del Baradello.

abitare il paese

Alla Scuola Secondaria Aldo Moro di Prestino, con la collaborazione del tutor Arch. Stefania Cacia, i ragazzi hanno osservato con occhi diversi gli spazi del proprio quartiere capendo l’importanza della parte storica e delle sue origini oggi occultati dal recente sviluppo di condomini e villette residenziali. Il progetto ha rimesso al centro della riflessione il “valore” dell’abitare, dove solo partendo dall’osservazione del particolare e dei segni, è possibile cogliere gli elementi complessi di uno spazio, delle sue relazioni e delle memorie che porta con sè. I ragazzi sono riusciti ad andare oltre le apparenze e a cambiare prospettiva anche grazie alla lettura de “Le Città invisibili” di Calvino e i testi di cinque città, in particolare (Armilla, Tamara, Zaira, Ersilia, Isaura): la lettura, insieme all’osservazione e all’ascolto, ha portato i ragazzi a guardare lo spazio intorno a sé in modo diverso soffermandosi sugli elementi costituenti la città per ripensare gli spazi del proprio quartiere.

Il progetto del Liceo scientifico e linguistico Paolo Giovio di Como, con il supporto del tutor Arch. Silvana Verga, ha voluto fornire – attraverso la creazione di una Mappa di Comunità – uno strumento concreto utile per realizzare, in collaborazione con l’Associazione ASYLUM, un Museo del quartiere di Camerlata. Il Liceo Paolo Giovio è collocato tra i due quartieri di Rebbio e di Camerlata con i quali condivide solo la funzione di passaggio. Gli studenti della classe 3a B, nel loro ruolo di facilitatori, hanno dato voce al quartiere attivando azioni di cittadinanza partecipata e scoprendo così in maniera diretta la sostanza fisica e immateriale di cui è fatto lo spazio condiviso della scuola e del quartiere che ormai da parecchi anni è sede di un importante processo immigratorio che si è innestato su un tessuto sociale ed economico in via di ridefinizione a causa della progressiva dismissione delle funzioni industriali e di servizio.

abitare il paese

È stato rinnovato e potenziato un progetto che noi riteniamo di grande interesse per le scuole e per la città – dichiara Michele Pierpaoli, Presidente Ordine Architetti Como. – Un progetto che è un percorso conoscitivo e di esperienza per le giovani generazioni che saranno chiamate ad essere cittadini consapevoli, che saranno attori nei processi partecipativi per i ridisegni della città e dei quartieri. Tutto questo grazie al fondamentale contributo dell’Ordine degli Architetti e da quest’anno del Rotary Club Como Baradello che ha creduto e collaborato per questa iniziativa e del Consorzio Como Turistica. Ma, innanzitutto, delle Scuole e dei loro Dirigenti ed Insegnanti, delle Architetto Tutor ed in particolare dei ragazzi: un bellissimo esempio di impegno corale sul tema della conoscenza della città in ambiti disciplinari tanto importanti quanto normalmente non presenti nei percorsi didattico formativi tradizionali. Una esperienza che è stata così sentita da essere riuscita a protrarsi e concludersi anche durante il recente periodo di chiusura eccezionale delle scuole”.

A causa dell’emergenza sanitaria ancora in atto non è stato possibile organizzare la consueta mostra di fine progetto: i lavori dei ragazzi con le tavole riassuntive dello studio del territorio arricchite con foto, didascalie, mappe e disegni sono visionabili sul sito dell’Ordine degli Architetti di Como al seguente link http://www.ordinearchitetticomo.it/eventi-culturali/aip_2020/ oppure sul sito del Rotary Club Baradello cliccando qui Rotary Club Baradello.

Su territorio nazionale la seconda edizione del progetto “Abitare il Paese” si è caratterizza, dopo il successo della precedente definita “pilota”, per un aumento delle adesioni a partire dai territori coinvolti che da 33 diventano 50; oltre 100 le classi appartenenti a più di 70 istituti scolastici; 51 nuovi tutor, oltre ai 60 coinvolti nella prima edizione, con un totale di 1.600 bambini e ragazzi coinvolti.

commenta