Como

“The Wooden King” il nuovo singolo di Floraleda Sacchi è un re-work di Jim Perkins

Con l’album “Darklight” del 2017 l’arpista comasca Floraleda Sacchi ha dato il via ad uno sdoppiamento artistico interessante, da una parte la musicista classica più volte nominata come una delle migliori arpiste del mondo, dall’altra una sperimentatrice che non ha paura a contaminare le corde del suo strumento con gli ultimi software per il trattamento del suono. Una dicotomia voluta anche nel nome, i progetti contemporanei da “Darklight” in poi sono firmati solo come Floraleda.

Da qualche giorno è stato rilasciato in tutto il mondo il nuovo singolo di Floraleda, il  re-work di un brano del compositore londinese Jim Perkins intitolato “The Wooden King” originariamente contenuto nell’album “Pool” del 2019.

In pieno lockdown Floraleda ha rielaborato la composizione per pianoforte sulla sua arpa,  una nuova sonorità per “Il re di legno”, ma identiche le emozioni che trasmette il brano.

Potete ascoltare/acquistare il brano da questo link https://smarturl.it/TWK-FSrework 

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Jim Perkins è un musicista che non disdegna l’elettronica nel suo mondo fatto di fluenti tappeti sonori, musica per le favole dei nostri tempi la definiscono i suoi estimatori.

Floraleda Sacchi si è esibita in tutto il mondo come solista e con prestigiose orchestre e la sua discografia conta oltre venti album pubblicati per le etichette Decca e Deutsche Grammophon ai quali si aggiungono due cd di tanghi, una sua passione, e uno di colonne sonore riadattate per arpa.

Nel 2017 la musicista comasca ha pubblicato, con la sua etichetta Amadeus,  l’album Darklight nel quale ha applicato al suono dell’ arpa un set di elaborazioni elettroniche loop e campionamenti sconfinando nel campo della musica elettronica per una tracklist di brani scelti tra le discografie di compositori contemporanei e colonne sonore.

A Darklight, firmato come Floraleda che, di fatto, è diventato l’alter ego elettro della concertista classica  Floraleda Sacchi, ha fatto  seguito Space  con il quale l’arpista ha fatto un ulteriore passo nel genere esplorando la space music, un vasto campo della musica ambient che rievoca lo spazio e che ha affascinato musicisti come Jean-Michel Jarre, Vangelis, Robert Rich, Steve Roach, Isao Tomita.

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